Scusate ma per quale ragione la presenza dei più moderni standard, spesso ideati per ambiti di utilizzo diversi da quelli in cui li si ritrova, sarebbe da considerarsi un fattore determinante (o anche solo importante) in sé e per sé, acriticamente?
Mi spiego con qualche esempio pratico:
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perni passanti: è indubbio che possano fare una discreta differenza su un mezzo ammortizzato,ma siamo sicuri che abbiano la stessa importanza su un telaio rigido perdipiù con impostazione di derivazione stradale e montato con gomme di sezione contenuta (almeno rispetto ad una mtb)? Il vantaggio principale dei p.p. è nella più solida connessione tra i due lati di carro e telaio, cosa che porta indubbi vantaggi quando questi non sono rigidamente collegati tra di loro. Ma su una
gravel (o una bdc, o una mtb rigida), con telaio e forcella rigida, la possibilità che i due steli della forcella o i due lati del carro post. si comprimano in misura -leggermente- differente, ad esempio impattando non perpendicolarmente contro un ostacolo, è assente. Ci può essere una certa flessione torsionale, soprattutto all'anteriore in frenata, ma se il frameset è progettato in maniera adeguata è rilevabile solo in laboratorio, senza risvolti negativi nel mondo reale. Se lo standard ant. (ovvero dove le flessioni torsionali sono più marcate e influenti) è il 12x100, poi, la differenza di comportamento con un q.r. o un bolt-on da 9mm è minima. Inoltre una certa flessibilità non è cosa negativa, perché permette di ottenere un livello di comfort maggiore...insomma, un frameset progettato e realizzato accuratamente con q.r. ant. e post. sarà con ogni probabilità più godibile da guidare di uno costruito al risparmio dotato di p.p.; se la rigidezza è un fattore importante, fanno molta più differenza le ruote dello standard di fissaggio. E per quanto sia evidente che il mercato stia andando in questa direzione in tutte le categorie dalla bdc alla dh, attualmente -e suppongo ancora per un bel po'- a livello economico c'è ancora una grossa convenienza rimanendo sul q.r. Tutt'al più si può filettare l'asse cavo del mozzo e fissarlo al telaio con due viti M6, ottenendo buona parte dei vantaggi dei p.p. e risparmiando pure peso, che tanto tutti quanti andiamo in giro con un
multitool appresso.
-sterzo conico: l'unica ragione che vedo per preferirlo è il fatto che ormai quasi tutte le forcelle carbon sono dotate di cannotto conico. Ma a livello funzionale, se si rimane su telai di metallo, lo sterzo conico è superfluo. Il discorso è in linea di massima lo stesso: un telaio progettato e costruito con criterio è sufficientemente rigido in quella zona anche con un cannotto dritto. Anzi, un'eccessiva rigidezza può limitare il comfort senza portare alcun vantaggio a livello di precisione di guida. Ricordiamoci che stiamo parlando di una gravel, non di una mtb, per cui si suppone che non affronterà percorsi tecnici ad andature sostenute, ma piuttosto si ritroverà a percorrere lunghi tratti di strada leggermente sconnessa, asfaltata o meno, dove un po' di flessibilità in più può alla lunga fare una grossa differenza, sia come affaticamento che di conseguenza come prestazioni.
-freni flat mount: qui molto dipende dal budget a disposizione. Se si pensa di spendere tanto, può aver senso cercare un telaio con attacchi f.m., dato che la maggior parte dei freni a disco idraulico da strada viene ormai prodotta secondo tale standard. Ma se il budget non è illimitato, un tealio IS2000 non ha nessuno svantaggio, e alcuni vantaggi: a livello funzionale la differenza è inesistente, ma c'è il vantaggio non trascurabile (soprattutto se si pensa di fare giri lunghi, o lontano da grossi centri abitati, in autonomia) di poter smontare la pinza per metterci mano in caso di problemi senza dover poi riallineare il caliper, semplicemente smontando dal telaio la pinza insieme all'adattatore.
-passaggio cavi interni: certo, il risultato estetico può essere più gradevole (anche se va a gusti, personalmente una bici in cui non si vedono i cablaggi mi sembra un po' nuda), ma lo sbattimento aggiuntivo quando si deve fare manutenzione è un prezzo discretamente alto da pagare per una miglioria puramente estetica. Già, perchè con le guaine di ottima qualità che si trovano al giorno d'oggi, una guaina a tutta lunghezza ripara i cablaggi dallo sporco tanto quanto un passaggio interno, ma senza gli sbattimenti aggiuntivi.
Con ciò non volgio dire che i nuovi standard siano necessariamente da buttare nel cesso. Solo, forse si dovrebbe riflettere un po' di più se e in quali situazioni possono portare vantaggi. E soprattutto, almeno parlando di bici completamente rigide, la qualità progettuale e costruttiva del frameset ha un impatto immensamente maggiore sulla qualità del riding rispetto a quello che potrebbe avere l'adeguamento ai più moderni standard, quindi personalmente non sceglierei un telaio perchè pur costando poco si adegua ai dettami più moderni, ma cercherei quello con il miglior rapporto tra prezzo e qualità delle tubazioni, delle finiture (come le saldature, che non hanno una valenza solamente estetica) e delle geometrie. Anche tenendo a mente che spesso mantenendosi sugli standard classici si può avere componentistica di qualità superiore ad un prezzo inferiore.