Punto di partenza\arrivo: Cervinia (AO)
Dislivello: 1100 metri circa
Km: 25
Difficoltà: difficile, alcuni tratti pericolosi
Cartografia: Cartina della Comunità Montana del Cervino 1:25.000, reperibile presso l'ufficio informazioni turistiche di Cervinia (apre alle 9.30).
Periodo migliore: consiglio da giugno a fine settembre
Roadbook:
Il giro è ad anello, indicato sulla cartina con tratto giallo, ed ha come punto di partenza/arrivo il parcheggio posto nelle vicinanze del tennis di Cervinia.
Da qui parte una bella gippabile abbastanza duretta (indicata con “a” sulla cartina) larga e sterrata, l’ideale in salita per godersi il panorama senza preoccuparsi di dove si mettono le ruote, che dopo 9km per 800m di dislivello porterà al rifugio Lo Riondè (altresì detto Duca degli Abruzzi) posto ai piedi del Cervino. Questo è il tratto più “cicloturistico”, perché da qui in poi cominciano i grattacapi, chi non se la sente giri le ruote e si diverta per la lunga discesa che vi riporterà nel carnaio di Cervinia.
Dopo aver mangiato un paio di panini si riprende il sentiero che segue le curve della montagna (“b”) seguendo le indicazioni “3” ben segnate. Questa traccia è indicata sulle cartine come adatta ad un escursionista esperto, io non lo sapevo/me ne son fregato. Man a mano che si prosegue i più temerari potranno restare in sella, io non ho gradito il fatto di essere sul fianco scosceso della montagna su di un single track abbastanza esposto. E’ tutto un ghiaione e a parte il sentiero non c’è zona libera da sassi. Si arriva ad un torrente che credo abbia portato via il passaggio originale, si cerca un guado agevole (io son salito di 100m con la bici in spalla ed ho dovuto usarla come stampella per attraversare senza troppi rischi) e si cerca a naso il prosieguo del sentiero più in basso scendendo lungo il ghiaione con la bici a spinta. Finalmente si risale in sella ma ecco che la traccia scende lungo una cresta che taglia di netto le curve altimetriche (lo trovate sulla cartina), stessa situazione che prima, bici a mano anche per la presenza di passaggi impossibili anche per il freeraider + duro.
Una volta attraversato il canalone un lungo sentiero (“c”) vi porterà ad attraversare alcune piste da sci e, a meno di alcuni passaggi a mano, arriverete alla funivia di Plan Maison, qui potrebbe esserci la prima variante al giro scendendo per le piste da sci, riprendendo il tracciato della maxi-avalanche, gara pazzesca di discesa che parte da plateau rosa a 3455 fino a Cervinia.
Si prende il sentiero 18, comunque sempre segnato anche come 3, attirati anche dalle acque turchesi del lago della diga, nelle giornate di sole hanno un colore fantastico. Questo tratto (“d”)è abbastanza scorrevole, senonchè in un passaggio di dovrà CALARE la bici per poi scendere noi stessi, ed una volta arrivati all’imbocco della diga si troverà la sorpresa che questa è vietata al transito di pedoni\bici\e qualsiasi altro mezzo. Si scende fino alla base, e una volta lì, si risale con la bici in spalla, una mazzata; il mio consiglio è provare ad aggirare il lago a monte, a guardare la cartina non c’è molto dislivello.
Da qui in poi è tutto in sella, ed arrivati al bivio tra i sentieri 18 e 16 comincia la divertente discesa verso Cervinia (“e”), Lasciate stare la pista da sci, larga e liscia, adatta a mollare i freni e niente altro, molto meglio chiedere permesso ai turisti che vi guarderanno prendendovi per dei folli in un sentiero scavato nei prati dove non mancherete di sorridere come dei bambini cretini, è tutto da guidare, bassa velocità, culo fuori e sassi qua e là, uno spettacolo. Fine del sentiero alla base della funivia da dove per la strada asfaltata passerete infangati e sudati tra i turisti per il centro di Cervinia fino al parcheggio di partenza.
Alcune Note:
questo giro è molto impegnativo, presenta dei passaggi che di ciclistico non hanno nulla, DEVE essere affrontato in compagnia per poter avere aiuto reciproco,soprattutto può esser preso d’esempio su come pianificare per tempo una escursione cartina alla mano, tutte cose che io non ho fatto e che mi avrebbero evitato sorprese poco gradite. Mi raccomando, niente attacchi e scarpe adatte all’escursionismo a piedi, vi serviranno.
Il paesaggio è veramente bello, attenzione al clima (salirete a 2800m ai piedi del Cervino) che può cambiare velocemente, ed al fatto che tira quasi sempre vento.
Dislivello: 1100 metri circa
Km: 25
Difficoltà: difficile, alcuni tratti pericolosi
Cartografia: Cartina della Comunità Montana del Cervino 1:25.000, reperibile presso l'ufficio informazioni turistiche di Cervinia (apre alle 9.30).
Periodo migliore: consiglio da giugno a fine settembre
Roadbook:
Il giro è ad anello, indicato sulla cartina con tratto giallo, ed ha come punto di partenza/arrivo il parcheggio posto nelle vicinanze del tennis di Cervinia.
Da qui parte una bella gippabile abbastanza duretta (indicata con “a” sulla cartina) larga e sterrata, l’ideale in salita per godersi il panorama senza preoccuparsi di dove si mettono le ruote, che dopo 9km per 800m di dislivello porterà al rifugio Lo Riondè (altresì detto Duca degli Abruzzi) posto ai piedi del Cervino. Questo è il tratto più “cicloturistico”, perché da qui in poi cominciano i grattacapi, chi non se la sente giri le ruote e si diverta per la lunga discesa che vi riporterà nel carnaio di Cervinia.
Dopo aver mangiato un paio di panini si riprende il sentiero che segue le curve della montagna (“b”) seguendo le indicazioni “3” ben segnate. Questa traccia è indicata sulle cartine come adatta ad un escursionista esperto, io non lo sapevo/me ne son fregato. Man a mano che si prosegue i più temerari potranno restare in sella, io non ho gradito il fatto di essere sul fianco scosceso della montagna su di un single track abbastanza esposto. E’ tutto un ghiaione e a parte il sentiero non c’è zona libera da sassi. Si arriva ad un torrente che credo abbia portato via il passaggio originale, si cerca un guado agevole (io son salito di 100m con la bici in spalla ed ho dovuto usarla come stampella per attraversare senza troppi rischi) e si cerca a naso il prosieguo del sentiero più in basso scendendo lungo il ghiaione con la bici a spinta. Finalmente si risale in sella ma ecco che la traccia scende lungo una cresta che taglia di netto le curve altimetriche (lo trovate sulla cartina), stessa situazione che prima, bici a mano anche per la presenza di passaggi impossibili anche per il freeraider + duro.
Una volta attraversato il canalone un lungo sentiero (“c”) vi porterà ad attraversare alcune piste da sci e, a meno di alcuni passaggi a mano, arriverete alla funivia di Plan Maison, qui potrebbe esserci la prima variante al giro scendendo per le piste da sci, riprendendo il tracciato della maxi-avalanche, gara pazzesca di discesa che parte da plateau rosa a 3455 fino a Cervinia.
Si prende il sentiero 18, comunque sempre segnato anche come 3, attirati anche dalle acque turchesi del lago della diga, nelle giornate di sole hanno un colore fantastico. Questo tratto (“d”)è abbastanza scorrevole, senonchè in un passaggio di dovrà CALARE la bici per poi scendere noi stessi, ed una volta arrivati all’imbocco della diga si troverà la sorpresa che questa è vietata al transito di pedoni\bici\e qualsiasi altro mezzo. Si scende fino alla base, e una volta lì, si risale con la bici in spalla, una mazzata; il mio consiglio è provare ad aggirare il lago a monte, a guardare la cartina non c’è molto dislivello.
Da qui in poi è tutto in sella, ed arrivati al bivio tra i sentieri 18 e 16 comincia la divertente discesa verso Cervinia (“e”), Lasciate stare la pista da sci, larga e liscia, adatta a mollare i freni e niente altro, molto meglio chiedere permesso ai turisti che vi guarderanno prendendovi per dei folli in un sentiero scavato nei prati dove non mancherete di sorridere come dei bambini cretini, è tutto da guidare, bassa velocità, culo fuori e sassi qua e là, uno spettacolo. Fine del sentiero alla base della funivia da dove per la strada asfaltata passerete infangati e sudati tra i turisti per il centro di Cervinia fino al parcheggio di partenza.
Alcune Note:
questo giro è molto impegnativo, presenta dei passaggi che di ciclistico non hanno nulla, DEVE essere affrontato in compagnia per poter avere aiuto reciproco,soprattutto può esser preso d’esempio su come pianificare per tempo una escursione cartina alla mano, tutte cose che io non ho fatto e che mi avrebbero evitato sorprese poco gradite. Mi raccomando, niente attacchi e scarpe adatte all’escursionismo a piedi, vi serviranno.
Il paesaggio è veramente bello, attenzione al clima (salirete a 2800m ai piedi del Cervino) che può cambiare velocemente, ed al fatto che tira quasi sempre vento.