Prologo
Nel 2003 nasce spontaneamente un gruppo di colleghi che al venerdì pomeriggio (finiamo di lavorare alle 15.30) vanno in bici. Le prime gite in posti abbastanza conosciuti e poi pian pianino sempre più in la ... fino all'esplorazione
18 Luglio 2003
Venerdì mattina ore 7.20, metto due bike in auto, la mia KossobikE e una per Zambo. Vabbè si arrangerà con una citybike da supermarket, detta anche "cancello", in acciaio pesante 100kg, freni che frenano poco ma tanto lui gioca a calcio, ha il fisico, e prevedo che sarà una scheggia.
Qualche giorno prima ho messo tutti i punti strategici nel GPS, sono tranquillo ma non troppo, li ho ricavati da una mappa digitale, non so un cribbio del "map datum" e menate varie, è la prima volta che gioco con le rotte, ma sono ottimista. Aigor dice che porta anche il suo di GPS ma avverte che non sa usarlo ancora bene.
Torniamo al Venerdì, la giornata al lavoro passa velocemente tra un test EMC e laltro. Poco dopo le 15.30 siamo, io, Zambo, Mighel, Aigor, Orzoro e Fritz pronti in quattro car a raggiungere il luogo di partenza. Si punta al confine di Fernetti, dove passiamo circa mezzora in fila per entrare in Slovenia, poi autostrada fino a Postumia. Si attraversa il centro abitato in direzione Logatec/Lubiana e si imbocca la deviazione per Kalic/Rakov Scocjan, di li a poche centinaia di metri si abbandonano le car.
Si inizia su ottimo sterrato nel bosco, ben compatto e appena leggermente polveroso, dovrebbe essere così per tutta la gita, devo dire che le strade forestali sono veramente ben tenute. Lo start è a circa 600m slm e la cima del Veliki Javornik è a 1268, il percorso fino alla cima ha circa 10 km. Noto subito che il mio GPS ha un errore di circa 350m verso ovest, temo di aver fatto qualche errore, forse il "map datum", forse
Durante la salita, Zambo è incazzatissimo per il cancello che gli ho portato e dunque si agita, urla e sbraita (rapporto minimo 28-28). Per sicurezza gli sto alla larga
Friz propone ed ottiene il cambio bike con Zambo, così lo aiuta, anche con il cancello scatta come sempre nelle primissime posizioni con Mighel, cavolo loro si che sono messi bene.
Io ultimo come sempre, ma non sono solo, Fritz ogni tanto torna a vedere dove sono, poi torna su, non so come faccia.
Zambo ogni tanto si ferma, mi guarda e impreca, gli viene da vomitare, dice che ha i crampi. Aigor che era partito come un missile accusa dei problemi muscolari, poi ci confessa che sono 4 mesi che non va in bike.
Per arrivare alla cima si deve deviare a sinistra dalla strada principale, si passano i resti di un fortino e si prende una stradina sterrata abbastanza pendente e messa male, ma è percorribile pedalando con attenzione.
In cima ci arriviamo tutti, si beve, si fa la foto di rito e ci si riposa un attimo. Io con gli occhi da radioamatore osservo la "casupola" con una bella antenna sopra, vedo subito che è una stazione di un radioclub locale.
La discesa è molto divertente, le strade che scendono sono molto scorrevoli, ed è probabile che si sfiorino i 50km/h. Aigor (pazzo come il solito) va lungo in alcune curve, per fortuna senza conseguenze, la discesa veloce da allegria e godimento a tutti. Passiamo un paio di incroci, si sta molto attenti ai cartelli che non ci sono e si scende avanti, sempre veloci. Il godimento aumenta.
Arriviamo allincrocio critico, quello che ci dovrebbe portare sulla strada del ritorno, ma una barra metallica e un cartello di divieto di accesso alle auto creano in noi parecchi dubbi. Il mio GPS dice che dobbiamo andare oltre la sbarra, ma la strada è leggermente in salita. Laltra strada va in discesa ... ma si ... ma no ... di qua ... di la ... che si fa ?
Il GPS di Aigor non dice un cavolo, indica solo i nomi delle città. Infatti lui ci indica tutte le direzioni per le città slovene nei dintorni. Visto da lontano sembra un prete vestito da ciclista con la bandana che benedice qualcosa che non si vede.
Dalla carta interpretiamo che la discesa ci porta sul bordo del lago di Cerknica e poi si dovrebbe salire di nuovo un pochino e arriviamo a Rakov Scocjan, allunghiamo un po ma va bene Che si fa ? mah boh vince la discesa, si gode avanti.
E questa scelta frettolosa è un errore, da qui in poi noi pensiamo di arrivare presso il lago invece ci stiamo allontanando sempre più, stiamo andando verso chi sa dove.
Altri incroci e altri dubbi, oramai abbiamo capito tutti che abbiamo sbagliato strada, adesso a occhio puntiamo sempre verso il lago, non cè più la discesa e dunque si deve pedalare. Si va piano per via di Zambo e Aigor. Si sta facendo scuro, oramai sono le 20 passate, temiamo che arriveremo alle car con il buio o quasi, è una previsione ottimistica.
Troviamo un signore con la Jeep, una Lada Niva (in fondo ha la forma di Jeep) che fa rumori sinistri, Aigor che parla in sloveno colloquia con il tipo per carpire info sulla strada per Rakov Scocjan (posto relativamente vicino alle nostre car). Poi ci dice che ha capito tutto: "si va di qua poi di la, un po di salita e siamo arrivati". Il fatto è che Aigor non ha capito una mazza, lo capiamo dopo aver preso due, dico due, strade a fondo cieco.
Nel bosco è praticamente buio, non si vede un piffero dove metti la ruota e perciò vai ancora più piano. Pensiamo che non sia il caso di stare troppo tempo a cercare la strada e forse è meglio seguire lunico cartello che indica il paese di Dolenja Vas, dopotutto qui ci sono linci, orsi, cinghiali, non si sa mai che ci sia qualche altra bestia selvatica più pericolosa, che so uno Yeti, uno Zombie, un Elefalump, un Teschiosauro ( potrebbe essere il bosco dei cento acri di Winnie The Pooh !).
Si decide che i due più in forma Mighel e Fritz vanno a prendere le car in tutta velocità facendo il giro largo, hanno solo una luce posteriore, e noi altri si va a Dolenja Vas e poi su a Cerknica. Lappuntamento è sotto il campanile.
Arriviamo li con il buio sono le 21.30 e avvisiamo subito mogli e morose del "piccolo" contrattempo. Zambo ha un occhio k.o. per via di un moscerino e perché ha le lenti a contatto, dunque un altro motivo per incrementare il suo stato di incazzamento. I nostri contachilometri segnano 47km, questa è la gita più lunga off road che abbiamo fatto.
Aigor raccoglie i soldini per le birre, finalmente si beve una Lasko fresca e forse dimentica per sempre al bar il suo Nokia. Restiamo li in attesa di Fritz ed Mighel che arriveranno tardissimo con quasi 60km di strada sulle bike. Dopo aver soddisfatto anche la loro sete con le Lasko ci carichiamo nelle loro car con le bike per recuperare le altre due. Raggiunte, si fa lultimo trasloco di persone e bike, e si rientra a casa.
Nel frattempo mia moglie mi aspetta quasi sveglia sul divano perché mi sono dimenticato le chiavi di casa, non vuole correre il rischio che suoni troppe volte il campanello, non è il caso di svegliare i bimbi.
Apro la porta di casa alle 00.30 spiegazioni e scuse di rito e credo di aver chiuso occhio attorno alluna.
Che gita, la rifarei subito !
ciau
Nel 2003 nasce spontaneamente un gruppo di colleghi che al venerdì pomeriggio (finiamo di lavorare alle 15.30) vanno in bici. Le prime gite in posti abbastanza conosciuti e poi pian pianino sempre più in la ... fino all'esplorazione
18 Luglio 2003
Venerdì mattina ore 7.20, metto due bike in auto, la mia KossobikE e una per Zambo. Vabbè si arrangerà con una citybike da supermarket, detta anche "cancello", in acciaio pesante 100kg, freni che frenano poco ma tanto lui gioca a calcio, ha il fisico, e prevedo che sarà una scheggia.
Qualche giorno prima ho messo tutti i punti strategici nel GPS, sono tranquillo ma non troppo, li ho ricavati da una mappa digitale, non so un cribbio del "map datum" e menate varie, è la prima volta che gioco con le rotte, ma sono ottimista. Aigor dice che porta anche il suo di GPS ma avverte che non sa usarlo ancora bene.
Torniamo al Venerdì, la giornata al lavoro passa velocemente tra un test EMC e laltro. Poco dopo le 15.30 siamo, io, Zambo, Mighel, Aigor, Orzoro e Fritz pronti in quattro car a raggiungere il luogo di partenza. Si punta al confine di Fernetti, dove passiamo circa mezzora in fila per entrare in Slovenia, poi autostrada fino a Postumia. Si attraversa il centro abitato in direzione Logatec/Lubiana e si imbocca la deviazione per Kalic/Rakov Scocjan, di li a poche centinaia di metri si abbandonano le car.
Si inizia su ottimo sterrato nel bosco, ben compatto e appena leggermente polveroso, dovrebbe essere così per tutta la gita, devo dire che le strade forestali sono veramente ben tenute. Lo start è a circa 600m slm e la cima del Veliki Javornik è a 1268, il percorso fino alla cima ha circa 10 km. Noto subito che il mio GPS ha un errore di circa 350m verso ovest, temo di aver fatto qualche errore, forse il "map datum", forse
Durante la salita, Zambo è incazzatissimo per il cancello che gli ho portato e dunque si agita, urla e sbraita (rapporto minimo 28-28). Per sicurezza gli sto alla larga
Friz propone ed ottiene il cambio bike con Zambo, così lo aiuta, anche con il cancello scatta come sempre nelle primissime posizioni con Mighel, cavolo loro si che sono messi bene.
Io ultimo come sempre, ma non sono solo, Fritz ogni tanto torna a vedere dove sono, poi torna su, non so come faccia.
Zambo ogni tanto si ferma, mi guarda e impreca, gli viene da vomitare, dice che ha i crampi. Aigor che era partito come un missile accusa dei problemi muscolari, poi ci confessa che sono 4 mesi che non va in bike.
Per arrivare alla cima si deve deviare a sinistra dalla strada principale, si passano i resti di un fortino e si prende una stradina sterrata abbastanza pendente e messa male, ma è percorribile pedalando con attenzione.
In cima ci arriviamo tutti, si beve, si fa la foto di rito e ci si riposa un attimo. Io con gli occhi da radioamatore osservo la "casupola" con una bella antenna sopra, vedo subito che è una stazione di un radioclub locale.
La discesa è molto divertente, le strade che scendono sono molto scorrevoli, ed è probabile che si sfiorino i 50km/h. Aigor (pazzo come il solito) va lungo in alcune curve, per fortuna senza conseguenze, la discesa veloce da allegria e godimento a tutti. Passiamo un paio di incroci, si sta molto attenti ai cartelli che non ci sono e si scende avanti, sempre veloci. Il godimento aumenta.
Arriviamo allincrocio critico, quello che ci dovrebbe portare sulla strada del ritorno, ma una barra metallica e un cartello di divieto di accesso alle auto creano in noi parecchi dubbi. Il mio GPS dice che dobbiamo andare oltre la sbarra, ma la strada è leggermente in salita. Laltra strada va in discesa ... ma si ... ma no ... di qua ... di la ... che si fa ?
Il GPS di Aigor non dice un cavolo, indica solo i nomi delle città. Infatti lui ci indica tutte le direzioni per le città slovene nei dintorni. Visto da lontano sembra un prete vestito da ciclista con la bandana che benedice qualcosa che non si vede.
Dalla carta interpretiamo che la discesa ci porta sul bordo del lago di Cerknica e poi si dovrebbe salire di nuovo un pochino e arriviamo a Rakov Scocjan, allunghiamo un po ma va bene Che si fa ? mah boh vince la discesa, si gode avanti.
E questa scelta frettolosa è un errore, da qui in poi noi pensiamo di arrivare presso il lago invece ci stiamo allontanando sempre più, stiamo andando verso chi sa dove.
Altri incroci e altri dubbi, oramai abbiamo capito tutti che abbiamo sbagliato strada, adesso a occhio puntiamo sempre verso il lago, non cè più la discesa e dunque si deve pedalare. Si va piano per via di Zambo e Aigor. Si sta facendo scuro, oramai sono le 20 passate, temiamo che arriveremo alle car con il buio o quasi, è una previsione ottimistica.
Troviamo un signore con la Jeep, una Lada Niva (in fondo ha la forma di Jeep) che fa rumori sinistri, Aigor che parla in sloveno colloquia con il tipo per carpire info sulla strada per Rakov Scocjan (posto relativamente vicino alle nostre car). Poi ci dice che ha capito tutto: "si va di qua poi di la, un po di salita e siamo arrivati". Il fatto è che Aigor non ha capito una mazza, lo capiamo dopo aver preso due, dico due, strade a fondo cieco.
Nel bosco è praticamente buio, non si vede un piffero dove metti la ruota e perciò vai ancora più piano. Pensiamo che non sia il caso di stare troppo tempo a cercare la strada e forse è meglio seguire lunico cartello che indica il paese di Dolenja Vas, dopotutto qui ci sono linci, orsi, cinghiali, non si sa mai che ci sia qualche altra bestia selvatica più pericolosa, che so uno Yeti, uno Zombie, un Elefalump, un Teschiosauro ( potrebbe essere il bosco dei cento acri di Winnie The Pooh !).
Si decide che i due più in forma Mighel e Fritz vanno a prendere le car in tutta velocità facendo il giro largo, hanno solo una luce posteriore, e noi altri si va a Dolenja Vas e poi su a Cerknica. Lappuntamento è sotto il campanile.
Arriviamo li con il buio sono le 21.30 e avvisiamo subito mogli e morose del "piccolo" contrattempo. Zambo ha un occhio k.o. per via di un moscerino e perché ha le lenti a contatto, dunque un altro motivo per incrementare il suo stato di incazzamento. I nostri contachilometri segnano 47km, questa è la gita più lunga off road che abbiamo fatto.
Aigor raccoglie i soldini per le birre, finalmente si beve una Lasko fresca e forse dimentica per sempre al bar il suo Nokia. Restiamo li in attesa di Fritz ed Mighel che arriveranno tardissimo con quasi 60km di strada sulle bike. Dopo aver soddisfatto anche la loro sete con le Lasko ci carichiamo nelle loro car con le bike per recuperare le altre due. Raggiunte, si fa lultimo trasloco di persone e bike, e si rientra a casa.
Nel frattempo mia moglie mi aspetta quasi sveglia sul divano perché mi sono dimenticato le chiavi di casa, non vuole correre il rischio che suoni troppe volte il campanello, non è il caso di svegliare i bimbi.
Apro la porta di casa alle 00.30 spiegazioni e scuse di rito e credo di aver chiuso occhio attorno alluna.
Che gita, la rifarei subito !
ciau