Riporto il link dell'articolo:
http://aldorossi.altervista.org/carnia-il-cai-no-a-mountain-bike-sui-sentieri-curati-da-noi/
http://aldorossi.altervista.org/carnia-il-cai-no-a-mountain-bike-sui-sentieri-curati-da-noi/
Che le bici rovinino i sentieri è tutto da dimostrare. Attenzione, non sto dicendo che le bici non rovinano i sentieri mai e comunque: ci sono situazioni (es. terreni morbidi, umidi e/o acquitrinosi) in cui il passaggio ripetuto di bici può provocare l'erosione del terreno. Ma questa è una problematica che esiste anche per i passaggi a piedi: chi in montagna ci va davvero (e non è un ambientalista da salotto) sa che è così. Per cui se ci sono tratti delicati è doveroso limitarne l'uso, ma in modo razionale e senza ideologismi.
Ad ogni modo paragonare le mtb a dei cingolati è un discorso che non ha alcuna base nella realtà delle cose, c'è perfino uno studio scientifico che ha misurato l'impatto delle mtb come paragonabile a quello degli escursionisti a piedi e a cavallo.
Il vero problema è quello del conflito d'uso, per esempio legato alla dimensione del sentiero. Problema che si può comunque regolamentare anche in modo diverso dal divieto assoluto, sia perchè illogico ed eccessivo (non ha senso vietare le bici dove passano centinaia di persone a piedi al giorno così come un sentiero in mezzo al nulla dove passano cento escursionisti all'anno), sia perchè un divieto generalizzato comporta l'impossibilità di controllo (a meno di avere qualche decina di migliaia di guardie forestali).
Chiudo dicendo che il CAI (di cui sono socio) non ha il potere di decidere nulla: è solo la Regione che può legiferare in proposito.
«che qualsiasi sentiero che sarà danneggiato in maniera irreparabile verrà dismesso dal Cai, come già avvenuto per il sentiero 205 distrutto in occasione della motocavalcata della Carnia dello scorso anno».
Che le bici rovinino i sentieri è tutto da dimostrare. Attenzione, non sto dicendo che le bici non rovinano i sentieri mai e comunque: ci sono situazioni (es. terreni morbidi, umidi e/o acquitrinosi) in cui il passaggio ripetuto di bici può provocare l'erosione del terreno. Ma questa è una problematica che esiste anche per i passaggi a piedi: chi in montagna ci va davvero (e non è un ambientalista da salotto) sa che è così. Per cui se ci sono tratti delicati è doveroso limitarne l'uso, ma in modo razionale e senza ideologismi.
Ad ogni modo paragonare le mtb a dei cingolati è un discorso che non ha alcuna base nella realtà delle cose, c'è perfino uno studio scientifico che ha misurato l'impatto delle mtb come paragonabile a quello degli escursionisti a piedi e a cavallo.
Il vero problema è quello del conflito d'uso, per esempio legato alla dimensione del sentiero. Problema che si può comunque regolamentare anche in modo diverso dal divieto assoluto, sia perchè illogico ed eccessivo (non ha senso vietare le bici dove passano centinaia di persone a piedi al giorno così come un sentiero in mezzo al nulla dove passano cento escursionisti all'anno), sia perchè un divieto generalizzato comporta l'impossibilità di controllo (a meno di avere qualche decina di migliaia di guardie forestali).
Chiudo dicendo che il CAI (di cui sono socio) non ha il potere di decidere nulla: è solo la Regione che può legiferare in proposito.
http://messaggeroveneto.gelocal.it/...ntieri-curati-da-noi-di-la-tua-vota-1.6703985
Ma avete letto letto l'ultima pezzo???
Sembra che quelli del CAI ci invitino a distruggere i sentieri, così loro poi non sono tenuti a mantenerli e quindi noi abbiamo il via libera.... ahahahah
purtroppo NON mi sembra una soluzione saggia però!!!
parole giuste. mancano i giusti per attuarle ....In larga parte queste prese di posizione sono battaglie di retroguardia di fazioni locali che non vogliono accettare quello che il CAI ha deciso a livello nazionale, cioè che l'escursionismo in mtb è un'attività istituzionale, esattamente come l'alpinismo, lo scialpinismo, l'escursionismo, la speleologia.
I problemi ci possono essere e sicuramente ci sono: ma paragonare il passaggio delle bici, per quante possano essere, a quello delle moto è completamente fuori dal mondo.
L'incontro sereno può esserci solo se si parte dal principio che ci sono diritti e doveri reciproci. Se si parte dalla posizione "il senìtiero è mio" o "io fo quello che mi pare" capisci che non è possibile trovare un punto di intesa.
e questo ultimo comportamento da te citato signifca stare dalla parte della montagna?