Carnia: il Cai, no a mountain bike sui sentieri curati da noi

lancaster

Biker superioris
12/12/06
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“A pelle” non approvo quanto sostenuto dal CAI (ovviamente sono di parte)… In particolare non concordo con la presunta distruzione dei terreni da parte delle MTB. Per altro, a fine articolo, neanche troppo velatamente paragonate alle moto !
Altro discorso sarebbe la convivenza problematica tra pedoni e MTB in discesa, che endurista/freerider sento molto.
Riconosco anche che non ho a disposizioni tutti gli strumenti e le conoscenze per poter giudicare in maniera obiettiva.
Ad esempio, se il CAI cura la manutenzione di alcuni sentieri sarà anche sua prerogativa scegliere/limitare chi li può percorrere? Probabilmente sì.
E' anche vero però che la gran parte dei sentieri nostrani sono segnati come CAI ed in molti non mi sembra di ravvisare particolari lavori di manutenzione.
E allora che fare? Astenersi ? Ghettizzarsi in “aree riservate”, per altro assenti?
Aprirne di nuovi, o meglio, ri-aprire sentieri abbandonati anche dal CAI e riservarli alle sole MTB? Ma con quale autorità?
 

lancaster

Biker superioris
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Aggiungerei quanto riportato da Sembola in un post doppio:
" ...la mtb è un'attività istituzionale del Club Alpino Italiano, se i comitati regionali non leggono gli statuti ed i regolamenti o vogliono fare i pradroncini dell'orticello sono problemi loro."
 
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AndeaLC

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Personalmenta ha ragione il CAI. loro "gestiscono" i sentieri, e fanno tutta la manutenzione. Poi arriviamo noi e roviniamo tutto.
Altra cosa vera è che in molti sentieri una bici e un pedone non passano!
Per farti un esempio: tu costruisci una strada per andare in macchina, e poi un'altra persona la usa con un cingolato! Come pensi ne uscira la strada?
 

sembola

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Che le bici rovinino i sentieri è tutto da dimostrare. Attenzione, non sto dicendo che le bici non rovinano i sentieri mai e comunque: ci sono situazioni (es. terreni morbidi, umidi e/o acquitrinosi) in cui il passaggio ripetuto di bici può provocare l'erosione del terreno. Ma questa è una problematica che esiste anche per i passaggi a piedi: chi in montagna ci va davvero (e non è un ambientalista da salotto) sa che è così. Per cui se ci sono tratti delicati è doveroso limitarne l'uso, ma in modo razionale e senza ideologismi.
Ad ogni modo paragonare le mtb a dei cingolati è un discorso che non ha alcuna base nella realtà delle cose, c'è perfino uno studio scientifico che ha misurato l'impatto delle mtb come paragonabile a quello degli escursionisti a piedi e a cavallo.

Il vero problema è quello del conflito d'uso, per esempio legato alla dimensione del sentiero. Problema che si può comunque regolamentare anche in modo diverso dal divieto assoluto, sia perchè illogico ed eccessivo (non ha senso vietare le bici dove passano centinaia di persone a piedi al giorno così come un sentiero in mezzo al nulla dove passano cento escursionisti all'anno), sia perchè un divieto generalizzato comporta l'impossibilità di controllo (a meno di avere qualche decina di migliaia di guardie forestali).

Chiudo dicendo che il CAI (di cui sono socio) non ha il potere di decidere nulla: è solo la Regione che può legiferare in proposito.
 
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sembola

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Ben vengano i bike park, ma a patto che non diventino dei ghetti.

Io in mtb faccio "escursionismo" (esplicita attività istituzionale CAI), salgo con le mie forze e scendo in piena sicurezza, mia e degli altri, e non capisco perchè dovrebbe essermi vietato. A meno che ci siano delle buone ragioni, per esempio una zona di particolare delicatezza naturalistica o un percorso molto trafficato, su cui può avere senso l'esistanza di un divieto o di limiti particolari. Non certo perchè "i sentieri sono nostri": anche perchè i soldi che molto spesso le sezioni prendono da comuni province a APT invece sono anche nostri...
 

RaggioXRaggio

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Che le bici rovinino i sentieri è tutto da dimostrare. Attenzione, non sto dicendo che le bici non rovinano i sentieri mai e comunque: ci sono situazioni (es. terreni morbidi, umidi e/o acquitrinosi) in cui il passaggio ripetuto di bici può provocare l'erosione del terreno. Ma questa è una problematica che esiste anche per i passaggi a piedi: chi in montagna ci va davvero (e non è un ambientalista da salotto) sa che è così. Per cui se ci sono tratti delicati è doveroso limitarne l'uso, ma in modo razionale e senza ideologismi.
Ad ogni modo paragonare le mtb a dei cingolati è un discorso che non ha alcuna base nella realtà delle cose, c'è perfino uno studio scientifico che ha misurato l'impatto delle mtb come paragonabile a quello degli escursionisti a piedi e a cavallo.

Il vero problema è quello del conflito d'uso, per esempio legato alla dimensione del sentiero. Problema che si può comunque regolamentare anche in modo diverso dal divieto assoluto, sia perchè illogico ed eccessivo (non ha senso vietare le bici dove passano centinaia di persone a piedi al giorno così come un sentiero in mezzo al nulla dove passano cento escursionisti all'anno), sia perchè un divieto generalizzato comporta l'impossibilità di controllo (a meno di avere qualche decina di migliaia di guardie forestali).

Chiudo dicendo che il CAI (di cui sono socio) non ha il potere di decidere nulla: è solo la Regione che può legiferare in proposito.


saggie parole concordo su tutto
 

Gnau

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24/7/10
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Quanti di questi sentieri vengono puliti da noi bikers???? LA MAGGIOR PARTE!!!!
In Carnia ci mancava solo questa bella notizia per rendere queste terre ancora più isolate, disabitate e sconosciute... continuiamo a costruire campi da calcio... per quelli nessuno dice niente... (vedi super cantiere a Gemona)

I sin i solits Cjargnei....:arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat:
 

cossar931

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FVG
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http://messaggeroveneto.gelocal.it/...ntieri-curati-da-noi-di-la-tua-vota-1.6703985

Ma avete letto letto l'ultima pezzo???

«che qualsiasi sentiero che sarà danneggiato in maniera irreparabile verrà dismesso dal Cai, come già avvenuto per il sentiero 205 distrutto in occasione della motocavalcata della Carnia dello scorso anno».


Sembra che quelli del CAI ci invitino a distruggere i sentieri, così loro poi non sono tenuti a mantenerli e quindi noi abbiamo il via libera.... ahahahah

purtroppo NON mi sembra una soluzione saggia però!!!
 

bossanova

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23/12/07
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portogruaro VE
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Che le bici rovinino i sentieri è tutto da dimostrare. Attenzione, non sto dicendo che le bici non rovinano i sentieri mai e comunque: ci sono situazioni (es. terreni morbidi, umidi e/o acquitrinosi) in cui il passaggio ripetuto di bici può provocare l'erosione del terreno. Ma questa è una problematica che esiste anche per i passaggi a piedi: chi in montagna ci va davvero (e non è un ambientalista da salotto) sa che è così. Per cui se ci sono tratti delicati è doveroso limitarne l'uso, ma in modo razionale e senza ideologismi.
Ad ogni modo paragonare le mtb a dei cingolati è un discorso che non ha alcuna base nella realtà delle cose, c'è perfino uno studio scientifico che ha misurato l'impatto delle mtb come paragonabile a quello degli escursionisti a piedi e a cavallo.

Il vero problema è quello del conflito d'uso, per esempio legato alla dimensione del sentiero. Problema che si può comunque regolamentare anche in modo diverso dal divieto assoluto, sia perchè illogico ed eccessivo (non ha senso vietare le bici dove passano centinaia di persone a piedi al giorno così come un sentiero in mezzo al nulla dove passano cento escursionisti all'anno), sia perchè un divieto generalizzato comporta l'impossibilità di controllo (a meno di avere qualche decina di migliaia di guardie forestali).

Chiudo dicendo che il CAI (di cui sono socio) non ha il potere di decidere nulla: è solo la Regione che può legiferare in proposito.

ciao,
posso concordare ma nel fatto che ci sia molta gente con la passione sfrenata per il freeride su sentieri CAI l'ho provato sulla mia pelle.
La pratica mtb a livello cicloescursionistico molto flow mi pare decisamente più armonica e rispettosa. C'è gente che non vede altro se non derapare e scendere all'impazzata. Con tutto il rispetto per chi ama questo tipo di maniere ma lo immagino ben poco tollerabile per l'escursionista.
Il fatto che il forum eserciti non poca influenza proponendo video spinti sotto questo aspetto a mio avviso deve imporre qualche riflessione, non certo per i sentieri riservati o costruiti dai bikers ma per tutto il resto della sentieristica.
Se vado errato perdonatemi..ma cominciamo ad essere davvero in tanti ci sono zone in Friuli letteralmente colonizzate come il monte Jouf a Maniago, il Cuarnan a Gemona o il Matajur e il famoso 749. Non ditemi che siamo tutti rispettosi e brava gente perchè non è vero.
Un discorso prettamente comportamentale il mio ben diverso da quello che dici dal punto di vista legislativo che così è e non si discute.
 
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bossanova

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http://messaggeroveneto.gelocal.it/...ntieri-curati-da-noi-di-la-tua-vota-1.6703985

Ma avete letto letto l'ultima pezzo???




Sembra che quelli del CAI ci invitino a distruggere i sentieri, così loro poi non sono tenuti a mantenerli e quindi noi abbiamo il via libera.... ahahahah

purtroppo NON mi sembra una soluzione saggia però!!!

ma sta motocavalcata è un'latra cosa!

comunque ricordo anche di aver girato con dei ragazzi a Maniago che si lamentavano dei furgonati con le bici da DH che rovinavano i sentieri da loro costruiti. Giusto per la cronaca ci sono anche dei conflitti interni tra noi bikers!
E io confesso, non li sopporto sti furgonati mi spiace.
 

spiri

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liberazione, ettore, la meravigliosa, celestina
sarebbe il caso che ci fosse un incontro sereno tra le due parti, cicloescursionisti ed escursionisti per chiarirci. altrimenti qui prima o poi si va allo scontro.
 

sembola

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In larga parte queste prese di posizione sono battaglie di retroguardia di fazioni locali che non vogliono accettare quello che il CAI ha deciso a livello nazionale, cioè che l'escursionismo in mtb è un'attività istituzionale, esattamente come l'alpinismo, lo scialpinismo, l'escursionismo, la speleologia.

I problemi ci possono essere e sicuramente ci sono: ma paragonare il passaggio delle bici, per quante possano essere, a quello delle moto è completamente fuori dal mondo.

L'incontro sereno può esserci solo se si parte dal principio che ci sono diritti e doveri reciproci. Se si parte dalla posizione "il senìtiero è mio" o "io fo quello che mi pare" capisci che non è possibile trovare un punto di intesa.
 

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In larga parte queste prese di posizione sono battaglie di retroguardia di fazioni locali che non vogliono accettare quello che il CAI ha deciso a livello nazionale, cioè che l'escursionismo in mtb è un'attività istituzionale, esattamente come l'alpinismo, lo scialpinismo, l'escursionismo, la speleologia.

I problemi ci possono essere e sicuramente ci sono: ma paragonare il passaggio delle bici, per quante possano essere, a quello delle moto è completamente fuori dal mondo.

L'incontro sereno può esserci solo se si parte dal principio che ci sono diritti e doveri reciproci. Se si parte dalla posizione "il senìtiero è mio" o "io fo quello che mi pare" capisci che non è possibile trovare un punto di intesa.
parole giuste. mancano i giusti per attuarle ....
 

Lucianomtb

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Vivo la montagna a 360°. Arrampicata, alpinismo, escursionismo, sci, mtb. Questi "disastri" preannunciati in realtà sono solo il frutto di pura immaginazione. E' evidente che il sentiero citato nell'articolo (cai 205) è stato rovinato dal passaggio delle moto da cross.
FrEe Ul BiKeRs
 

panzer division

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Panzer, quei signori erano dove sono sempre stati, dalla parte della montagna. Il problema è che il CAI alla fin fine è solo un'associazione che non ha alcun potere decisionale: si è opposto e si oppone da sempre alle speculazioni e agli usi distruttivi dell'ambiente montano, ma non ha modo di impedirli se il sistema politico/economico li vuole e l'opinione pubblica se ne frega.

Detto questo, la mia personalissima opinione è che queste levate di scudi nascano anche da queste situazioni, alcune sezioni locali non riuscendo a fermare i grandi danni se la prendono con qualcosa di piccolo e "non difeso" per cercare una rivalsa. Battaglie di retroguardia, come ho scritto.
 

sembola

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e questo ultimo comportamento da te citato signifca stare dalla parte della montagna?

Chiedere che la montagna, compresa la sentieristica, venga tutelata da attività non sostenibili sì, senza dubbio.
Resta da stabilire quali siano le attività sostenibili e quali no, ed il nocciolo della questione è appunto questo, sul quale i diversi schieramenti hanno idee diverse.

Quello che volevo "contestarti" ;-) è il discorso "dove erano questi" :prost:


Vorrei però tornare su pezzo, facendo presente quello che secondo me è il problema principale, cioè la nostra mancanza di rappresentanza. Quello che sarebbe dovuto accadere è un comunicato stampa in cui si ribatte alle accuse dimostrandone la non fondatezza, in modo da far capire meglio ai lettori del quotidiano i termini della questione. Il problema è che non esiste nessuno che faccia questo lavoro di advocacy: non lo fa la FIAB che pensa solo alle piste ciclabili; non lo fa la FCI o l'UISP o l'ACSI/Udace, cui interessano solo le gare; non lo fanno gli operatori del settore, cui non interessa un segmento tutto sommato marginale.
Col risultato che una sezione locale del CAI (contro alle norme nazionali) può sparare a zero anche sulla mtb (TUTTA la mtb, non solo su usi non consoni all'ambiente montano di essa), e nessuno mette i puntini sulle "i". Mentre in EmiliaRomagna la nuova legge regionale che avrebbe finalmente messo fuori legge le moto sui sentieri è stata assaltata da centinaia di associazioni motoristiche bloccandola.
 
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