Campione del Mondo !!!

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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sterro

Biker paradisiacus
10/11/06
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Grosseto
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Era l’estate del 2000.

In quel periodo eravamo sotto la nefasta ed utopica influenza di SuperMax .

Questo ciclista in erba, scriteriato e dotato di uno smisurato super-ego che gli faceva dimenticare le sue modeste possibilità fisiche , appena iscritto nel ns. RampiGrifo, iniziò a predicare e a fare proseliti per la sua grande passione: l’agonismo!
Tanto per darvi un’idea del suo livello patologico non avrei difficoltà a credere che farebbe gareggiare la moglie anche per il miglior tempo del travaglio… !

Il fatto è che noi, geneticamente, non eravamo portati per correre preferendo di gran lunga la cicloescursione in buona compagnia che ti fa scoprire e apprezzare il territorio... ah, dimenticavo, la cosa più assurda consisteva nel fatto che il predicatore era il più scarso di tutti !

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Beh, insomma, convinti dallo scilinguagnolo professionale (e qui non aveva rivali!), del ns. amico decidemmo, io e Luca (ben più noto come Il Sagace) di iscriverci al Campionato Mondiale Uisp di mtb in quel di Batignano a 12 km da Grosseto.

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La gara consisteva nel percorrere per 3 volte e mezzo un circuito; il mezzo era rappresentato da un tratto iniziale prima di entrare nell’anello.

Effettuate le operazioni di iscrizione mi ritrovai tra una settantina di personcine tutte tirate fisicamente e vestite con dei completini tanto attillati che si intravedevano decine e decine di muscoli tonici e frementi pronti a scattare!
Il loro abbigliamento, super sponsorizzato, era molto variopinto e con colori sgargianti e c’erano tanti gruppetti di ciclisti vestiti uguale che ridevano un po’ nervosamente in sella alle loro superleggere; questi mi indirizzarono una fugace occhiata e, subito dopo, valutarono anche la mia bici da turista evoluto e poi non mi degnarono più di nessun altra considerazione.
Un certo qual senso di prudenza e di venerazione verso quei super-ciclisti che si accalcavano quasi sopra la linea di partenza mi consigliò di mettermi nell’ultima posizione, lasciando al mio amico, ben più giovane e allenato, una sistemazione centrale.

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Pronti, partenza…via !
Schizzarono come molle cariche!!!
Quelli davanti, per conquistare subito e saggiamente delle buone posizioni partirono schiacciando i pedali quasi che volessero piantarli per terra! Dentro di me mi congratulai per la felice scelta del mio piazzamento nelle retrovie, proprio in fondo al gruppo, altrimenti mi avrebbero spiaccicato sull’asfalto o, magari (!), spinto per qualche centinaio di metri !

Comunque anche io e un cicciotello si partì al massimo, per non sfigurare troppo rispetto agli altri, ma tra le due velocità c’era un abisso, e poi si cominciò ad ansimare quasi subito sull’asfalto che saliva impietoso…. dopo un po’, anche il mio compagno di (s)ventura cominciò, molto lentamente a staccarmi, maledetto!

Ultimo.

L’unica cosa buona era che, ormai, ero uscito dal campo visivo del pubblico tra cui c’erano anche degli amici e conoscenti. Perciò smisi di accanirmi contro il mio sofferente apparato cardio-respiratorio-muscolare optando per una andatura più consona ad un adeguato riscaldamento a cui il mio fisico non sa proprio rinunciare!
Oohh, ora sì che andavo bene.
In tranquilla solitaria, senza più lo stress da prestazione o, meglio, da figuraccia, sentivo che anche il fisico cominciava a rendere di più! E così rinfrancato attaccai deciso il primo anello… salite, discese, tratti tecnici che conoscevo benissimo, infatti mi stupii davvero molto quando mi ritrovai in una ripida e stretta discesa che finisce agli antichi lavatoi del paesino in…sella! Già, perché l’avevo sempre fatta a piedi e a maggior ragione l’avrei dovuta fare questa volta in cui i grossi sassi erano nascosti dall’erba alta e pericolosamente viscida perché bagnata!

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Mah, ormai c’ero!
Evidentemente esaltato dalla competizione e dall’aver raggiunto il “cicciottello” avevo allentato i miei freni inibitori e gli stavo dando di brutto! Anche in salita!
E così completai il primo giro non più ultimo grazie anche a qualche foratura o guasto meccanico o grossolano errore di “interpretazione” della gara.

Nel secondo giro, dato il ritmo decisamente ardito per le mie possibilità, cominciai a domandarmi che cavolo ci facevo io in quella situazione che oscillava tra il ridicolo e il penoso. La classica domanda “Ma chi me lo ha fatto fare?” riecheggiava sempre più spesso nella mia mente e non sapevo cosa rispondere, ero stanco e stufo: non era intelligente partecipare ad una gara senza un adeguato allenamento!
Sicché, in vista del traguardo, decisi di ritirarmi e porre fine in modo allegro e autoironico a quel calvario, infatti sfoggiai un grosso sorriso e alzai le braccia al cielo a simulare la felicità per una splendida vittoria , ma, in cuor mio, ringraziavo per aver posto fine a quel tormento!
Tutta questa esultanza fu amplificata dagli amici che mi applaudirono e che quasi mi portarono in trionfo!

Fu anche bello e originale trovare la doccia con l’acqua calda , non il solito pantano nello spogliatoio e molta più calma e spazio.
Arrivai anche in tempo per pranzare alla sagra con gli amici e, a tavola, mi dissero che dalle liste appese risultavo primo di categoria!!!
” Ma a chi volete prendere per i fondelli, bischeri!” Risposi di getto, ma, alle loro insistenze mi alzai per vedere la bacheca: ero primo, campione mondiale di categoria!!!

Che sballo! Meglio dell’esame di stato… solo che era un errore!

Infatti, a causa dell’insistenza petulante ed esageratamente cavillosa del secondo arrivato che non si rendeva conto di come era stato possibile che un altro lo avesse superato senza accorgersene, i giudici, stressati da tanta pignoleria, indagarono. Purtroppo tra gli organizzatori c’era l'amico Ivo che mi conosceva bene anche sotto il profilo ciclistico, infatti, informato del problema so che esclamò: “Ma figurati, Vincenzo primo!!!”. Bastardo! Evidentemente non sopportava che andassi ben più forte di lui!

La gloria (immeritata, ma comunque piacevole!) durò il tempo di mangiare gli ottimi gnocchi, già alle salsicce alla brace si era dissolta come il fumo del grosso braciere della sagra: depennato con un enorme pennarello nero con punta magnum.

Tutto qui? Triste fine di un successo rubato? Tutt’altro!

Il giorno dopo, lunedì, com’era abitudine a quei tempi, passai dal mio ciclista Robertino per le solite chiacchiere di rito a fine giornata e , quando si complimentò con un tono decisamente sorpreso del mio successo, gli dissi di non prendermi troppo in giro.
“Ma che dici, è scritto sul giornale! Guarda qui! ”
Era così, in un trafiletto nelle pagine sportive locali erano riportati i primi classificati della gara
domenicale e, nero su bianco, c’ero io vincitore di categoria!

Seppi poi che il giornalista aveva copiato la prima stesura delle classifiche ed era andato via subito probabilmente per altri impegni…un po’ mi dispiacque per il vero primo e per il terzo che, ovviamente, non compariva, ma quel trafiletto è stato incorniciato e posto in bella vista tra i miei trofei della mia lunga carriera , anche se modesta sotto il profilo “corsaiolo”!

Campione%20del%20mondo.jpg


A volte mi rammarico di non essere sufficientemente falso per vantarmi (con chi mi conosce poco, ovviamente!) dei miei magnifici trascorsi sportivi, avrei anche una prova eccezionale! Ma è più forte di me, non ci riesco, mi scappa subito da ridere…

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Sterro Campione Mondiale uisp 2000....
 
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Era l’estate del 2000.

In quel periodo eravamo sotto la nefasta ed utopica influenza di SuperMax .

Questo ciclista in erba, scriteriato e dotato di uno smisurato super-ego che gli faceva dimenticare le sue modeste possibilità fisiche , appena iscritto nel ns. RampiGrifo, iniziò a predicare e a fare proseliti per la sua grande passione: l’agonismo!
Tanto per darvi un’idea del suo livello patologico non avrei difficoltà a credere che farebbe gareggiare la moglie anche per il miglior tempo del travaglio… !

Il fatto è che noi, geneticamente, non eravamo portati per correre preferendo di gran lunga la cicloescursione in buona compagnia che ti fa scoprire e apprezzare il territorio... ah, dimenticavo, la cosa più assurda consisteva nel fatto che il predicatore era il più scarso di tutti !

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Beh, insomma, convinti dallo scilinguagnolo professionale (e qui non aveva rivali!), del ns. amico decidemmo, io e Luca (ben più noto come Il Sagace) di iscriverci al Campionato Mondiale Uisp di mtb in quel di Batignano a 12 km da Grosseto.

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La gara consisteva nel percorrere per 3 volte e mezzo un circuito; il mezzo era rappresentato da un tratto iniziale prima di entrare nell’anello.

Effettuate le operazioni di iscrizione mi ritrovai tra una settantina di personcine tutte tirate fisicamente e vestite con dei completini tanto attillati che si intravedevano decine e decine di muscoli tonici e frementi pronti a scattare!
Il loro abbigliamento, super sponsorizzato, era molto variopinto e con colori sgargianti e c’erano tanti gruppetti di ciclisti vestiti uguale che ridevano un po’ nervosamente in sella alle loro superleggere; questi mi indirizzarono una fugace occhiata e, subito dopo, valutarono anche la mia bici da turista evoluto e poi non mi degnarono più di nessun altra considerazione.
Un certo qual senso di prudenza e di venerazione verso quei super-ciclisti che si accalcavano quasi sopra la linea di partenza mi consigliò di mettermi nell’ultima posizione, lasciando al mio amico, ben più giovane e allenato, una sistemazione centrale.

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Pronti, partenza…via !
Schizzarono come molle cariche!!!
Quelli davanti, per conquistare subito e saggiamente delle buone posizioni partirono schiacciando i pedali quasi che volessero piantarli per terra! Dentro di me mi congratulai per la felice scelta del mio piazzamento nelle retrovie, proprio in fondo al gruppo, altrimenti mi avrebbero spiaccicato sull’asfalto o, magari (!), spinto per qualche centinaio di metri !

Comunque anche io e un cicciotello si partì al massimo, per non sfigurare troppo rispetto agli altri, ma tra le due velocità c’era un abisso, e poi si cominciò ad ansimare quasi subito sull’asfalto che saliva impietoso…. dopo un po’, anche il mio compagno di (s)ventura cominciò, molto lentamente a staccarmi, maledetto!

Ultimo.

L’unica cosa buona era che, ormai, ero uscito dal campo visivo del pubblico tra cui c’erano anche degli amici e conoscenti. Perciò smisi di accanirmi contro il mio sofferente apparato cardio-respiratorio-muscolare optando per una andatura più consona ad un adeguato riscaldamento a cui il mio fisico non sa proprio rinunciare!
Oohh, ora sì che andavo bene.
In tranquilla solitaria, senza più lo stress da prestazione o, meglio, da figuraccia, sentivo che anche il fisico cominciava a rendere di più! E così rinfrancato attaccai deciso il primo anello… salite, discese, tratti tecnici che conoscevo benissimo, infatti mi stupii davvero molto quando mi ritrovai in una ripida e stretta discesa che finisce agli antichi lavatoi del paesino in…sella! Già, perché l’avevo sempre fatta a piedi e a maggior ragione l’avrei dovuta fare questa volta in cui i grossi sassi erano nascosti dall’erba alta e pericolosamente viscida perché bagnata!

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Mah, ormai c’ero!
Evidentemente esaltato dalla competizione e dall’aver raggiunto il “cicciottello” avevo allentato i miei freni inibitori e gli stavo dando di brutto! Anche in salita!
E così completai il primo giro non più ultimo grazie anche a qualche foratura o guasto meccanico o grossolano errore di “interpretazione” della gara.

Nel secondo giro, dato il ritmo decisamente ardito per le mie possibilità, cominciai a domandarmi che cavolo ci facevo io in quella situazione che oscillava tra il ridicolo e il penoso. La classica domanda “Ma chi me lo ha fatto fare?” riecheggiava sempre più spesso nella mia mente e non sapevo cosa rispondere, ero stanco e stufo: non era intelligente partecipare ad una gara senza un adeguato allenamento!
Sicché, in vista del traguardo, decisi di ritirarmi e porre fine in modo allegro e autoironico a quel calvario, infatti sfoggiai un grosso sorriso e alzai le braccia al cielo a simulare la felicità per una splendida vittoria , ma, in cuor mio, ringraziavo per aver posto fine a quel tormento!
Tutta questa esultanza fu amplificata dagli amici che mi applaudirono e che quasi mi portarono in trionfo!

Fu anche bello e originale trovare la doccia con l’acqua calda , non il solito pantano nello spogliatoio e molta più calma e spazio.
Arrivai anche in tempo per pranzare alla sagra con gli amici e, a tavola, mi dissero che dalle liste appese risultavo primo di categoria!!!
” Ma a chi volete prendere per i fondelli, bischeri!” Risposi di getto, ma, alle loro insistenze mi alzai per vedere la bacheca: ero primo, campione mondiale di categoria!!!

Che sballo! Meglio dell’esame di stato… solo che era un errore!

Infatti, a causa dell’insistenza petulante ed esageratamente cavillosa del secondo arrivato che non si rendeva conto di come era stato possibile che un altro lo avesse superato senza accorgersene, i giudici, stressati da tanta pignoleria, indagarono. Purtroppo tra gli organizzatori c’era l'amico Ivo che mi conosceva bene anche sotto il profilo ciclistico, infatti, informato del problema so che esclamò: “Ma figurati, Vincenzo primo!!!”. Bastardo! Evidentemente non sopportava che andassi ben più forte di lui!

La gloria (immeritata, ma comunque piacevole!) durò il tempo di mangiare gli ottimi gnocchi, già alle salsicce alla brace si era dissolta come il fumo del grosso braciere della sagra: depennato con un enorme pennarello nero con punta magnum.

Tutto qui? Triste fine di un successo rubato? Tutt’altro!

Il giorno dopo, lunedì, com’era abitudine a quei tempi, passai dal mio ciclista Robertino per le solite chiacchiere di rito a fine giornata e , quando si complimentò con un tono decisamente sorpreso del mio successo, gli dissi di non prendermi troppo in giro.
“Ma che dici, è scritto sul giornale! Guarda qui! ”
Era così, in un trafiletto nelle pagine sportive locali erano riportati i primi classificati della gara
domenicale e, nero su bianco, c’ero io vincitore di categoria!

Seppi poi che il giornalista aveva copiato la prima stesura delle classifiche ed era andato via subito probabilmente per altri impegni…un po’ mi dispiacque per il vero primo e per il terzo che, ovviamente, non compariva, ma quel trafiletto è stato incorniciato e posto in bella vista tra i miei trofei della mia lunga carriera , anche se modesta sotto il profilo “corsaiolo”!

Campione%20del%20mondo.jpg


A volte mi rammarico di non essere sufficientemente falso per vantarmi (con chi mi conosce poco, ovviamente!) dei miei magnifici trascorsi sportivi, avrei anche una prova eccezionale! Ma è più forte di me, non ci riesco, mi scappa subito da ridere…

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Sterro Campione Mondiale uisp 2000....

che bellissima storia!
 

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una nera e l'altra pure
Ebbravo Sterro, e poi fa il modesto...:mrgreen:
Comunque gli gnocchi di Batignano son tanta roba... :magna:

OT: che l'UISP o l'UDACE abbiano il coraggio di organizzare una gara e chiamarla "campionato mondiale" è roba da neurodeliri
 

sterro

Biker paradisiacus
10/11/06
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Ebbravo Sterro, e poi fa il modesto...:mrgreen:
Comunque gli gnocchi di Batignano son tanta roba... :magna:

OT: che l'UISP o l'UDACE abbiano il coraggio di organizzare una gara e chiamarla "campionato mondiale" è roba da neurodeliri

Potrei vivere di rendita!!!!! Basterebbe esporre l'articolo sulla bici....ma mai pedalare!

Oh, le sai tutte, anche gli gnocchi di Batignano conosci!!!!

Concordo anche sull'ot!!!!

Grazie giovini, sono disposto a dare, dietro adeguato compenso, consigli sulle tecniche di "vittoria in gare di alto livello"!:il-saggi:
 

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