correre
concentrati sul propio corpo
che si muove nello spazio
correre
ascoltare i propi muscoli
le proprie articolazione
analizzandone il raffinato movimento
correre
lasciare vagare la mente
oltre il propio corpo
astrarsi dalla fatica
correre
veleggiare alti
sognare ad occhi aperti
oltre i propi limiti
correre
Nel prato sul fiume
Di corsa poetavo
Tra sbarre e trivelle
Con attrezzi armeggiavo
Tra rime baciate
Con la mente vagavo
Ma ad un tratto a sorpresa
Lo sguardo in alto alzavo
Una tutina un lampo
Con gli occhi Carpi-vo
E per quella visone
A lungo correvo
Falcate in rima passione pulsante
Col cuore e con i muscoli poemi creavo
Stanze di ballate lunghe e lente
Endecasillabi di acide ripetute
Sonetti di travolgenti progressioni
un quadro per maubis nasceva
un corpo pulsante in una cornice spaziotemporale
ecco il mio capo il mio lavoro
un effimera traccia nella tela tridimensionale
un lampo un attimo
niente più
laria si richiude dietro me
e sfugge tra le dita
di una mano chiusa a pugno