ovviamente il video è carino e loro sono dei grandissimi riders...però io non credo che il progetto abbia poi molto senso in quanto sono affatto differenti le motivazioni che spingono...non credo che i "buffalo soldiers" originali fossero lì a fare i "gadani" (espressione tipica del vernacolo pedemontano che sta ad indicare colui che si pavoneggia, cazzeggia, bighellona e poco produce) giù dalle gradinate.
Ha un po' il sapore di quelle rievocazioni storiche di paese dove il feudatario c'ha il rolex daytona e il mocassino sotto la calzamaglia...detto fra noi, poi, il mocassino ce l'ha pure il baffo compagno di Wildhaber...bravi, bello, ma poi, solo in due mi sembrano un po' quelli che han tagliato da scuola e devon far passare una mattinata.
in effetti i buffalo soldiers (chiamati anche iron riders) erano i soldati afro-americani che nel 1890, vennero costretti a percorrere le distanze tra un forte e l'altro in bicicletta per vedere se si potevano sostituire i cavalli con le biciclette (bici da 25-30kg, con gomme piene o con rudimentali coperture incollate al cerchio). il tentativo fallì miseramente dopo diversi tentativi, ma nel frattempo i buffalo soldiers procedevano in totale autosufficienza, vestiti di lana e si accampavano dove potevano. percorrevano 4-5 ore al mattino e altrettante nel pomeriggio. Quando avevano caldo toglievano la giacca di lana, quando avevano freddo la rimettevano. si accampavano, facevano un fuoco e l'indomani, pioggia, vento, neve, o stanchi e basta, ripartivano.non avevano un gran bagaglio, e spesso dovevavno cercare il cibo lungo la via, cacciando galline selvatiche o latri piccoli animali, e scappare dagli orsi!
il GREAT TOUR DIVIDE (che andrò a fare a Giugno) in alcuni tratti ripercorre questi tracciati, lungo la spina dorsale, la linea spartiacque delle rocky mountains, chiamata CONTINENTAL DIVIDE e il fatto di affrontare in autonomia il percorso renderà il tutto più simile al viaggio che facevano gli iron riders... di certo non andavano (e non andrò) a saltare giù dai sassi!
Ho appena finito di leggere un libro in cui si narra delle gesta di questi soldati... c'è da rimanere senza fiato!
tanto di cappello a René (che ho avuto il piacere di conoscere e vivere con lui una indimenticabile esperienza di riding e di vita a cabo verde) che rimane, a mio vedere, uno dei migliori atleti professionisti della scena attuale della mtb, però se si volevano rievocare gli iron riders, sarebbe stato necessario un viaggio in totale autosufficienza nelle terre (a volte) desolate e inospitali del west degli stati uniti...