Britannia 2° parte

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Fortunatamente riesco a raggiungere la linea degli alberi senza avvertire grida di allarme.
A questo punto non mi resta che percorrere le quaranta e più miglia che dividono il forte dal vallo.
E devo sbrigarmi, non sò quanto reggeranno all'assedio gli uomini.
Stà schiarendo, era ora così potrò pedalare, meno male che il terreno è compatto, più
avanti, quando non ci sarà più pericolo guadagnerò la strada militare.
Ha smesso di piovere. La lorica mi infastidisce, ma non potevo privarmi di una protezione.
Dall'elmo ho tolto i paraguance; erano solo un ingombro, per non far tintinnare il gladio
ho fasciato il fodero di stracci così non segnalerò la mia presenza con strani rumori.
Ecco la strada, la prudenza non è mai troppa, scendo e mi avvicino piano.
Nessuo. Ed ora viaaaa !!
La strada è in piano, sgrano i rapporti: corona grande e pignone mediano.
Il vento in faccia mi fà rivivere, le gambe volano; sarà la paura dei Pitti ma per ora non
sento la fatica.
Adesso ci deve essere una discesa, è molto sconnesso e ....accidenti, quelli laggiù
sono barbari, fortuna che sono appiedati.
Senza rendermene conto freno leggermente e il disco per l'umidità fischia
dannatamente. A questo rumore i Pitti si voltano, da questa distanza riesco a vedere
le loro bocche spalancate per la sorpresa.
Non posso esitare: 11 - 44, dai con le gambe, passo come un fulmine in mezzo a loro
senza che abbozzino una reazione.
In preda all'euforia alzo il dito medio, - concacatus - urlo con tutto il fiato dei polmoni.
All'improvviso mi si para davanti una curva che affronto in derapata e che mi sottrae
alla vista dei nemici.
Non rallento, non ancora: sono troppo vicino a loro.
Daltronde non so fino a quando potrò tenere questa andatura. Il sole mi dice che dovrebbe essere quasi l'ora settima ed io non ho mangiato nulla da quando sono
partito.
Molte miglia più in là mi fermo e nascondo la specializzatus nel folto di una macchia
di sorbo. Mangio un pezzo di focaccia di farro e del formaggio che mi ero portato
dietro e mi riposo un po'.
Odo rumore di zoccoli, molti cavalli.
Eccoli apparire sulla pista; ormai mi staranno cercando, dovrò essere prudente d'ora
in avanti.
Proseguo con prudenza, guardingo.
SDENG !! Una freccia mi rimbalza sull'elmo. PEDALA !!
Maledetti. I cavalieri sono sbucati di lato.
Come avranno fatto ad accorgersi di avermi sorpassato.
Uno di essi mi si affianca da sinistra, tocco i freni ed il suo fendente mi manca per
un pelo.
Non posso stare in strada, i cavalli sono più veloci; mi butto nel bosco.
Proseguo su di un sentiero aperto dagli animali, sento le frecce sibilarmi vicino,
forse troppo. Il sentiero sembra finire in mezzo a quei due massi; no, in realtà
prosegue aumentando la pendenza ed io salto; che droppum !!
I cavalli sono obbligati ad aggirare l'ostacolo facendo un percorso lungo ed io
posso respirare.
Più avanti la strada è invitante, potrei proseguire veloce ed ho molta fretta, la
tentazione è forte e poi sembra deserta; mi butto.
Un grosso Pitto mi fa quasi cadere, lo evito e torno nel bosco.
Lascio il mezzo appoggiato ad un abete e mi nascondo appena in tempo.
Sono in due, si fermano accanto alla bici, non capisco cosa dicono.
Uno di loro si accovaccia per vederla meglio; io arrivo dietro a quello in piedi e lo sgozzo
rapidamente, l'altro si gira, ma non fa in tempo a sguainare la spada che lo colpisco
con il gladio di punta al collo.
Devo fuggire in fretta.
Monto in sella e pedalo a più non posso inseguito dalle urla d'allarme dei barbari.
Ho perso la nozione del tempo, sono sfinito, pedalo da tempo su questi sentieri
improvvisati. Ringraziando gli dei la giornata è serena e mi riesco ad orientare col
sole.
Manca poco ormai al vallo. Finora mi è andata bene.
Con andamento rettilineo la pista prosegue adesso su di una pianura aperta, l'ideale
per i cavalli; ecco il tamburaggiare sordo degli zoccoli.
A momenti mi saranno addosso, mi volto per valutare la distanza: sono in cinque
e sono a mezzo miglio in avvicinamento.
Mi butto fuori strada e proseguo a zig-zag in mezzo ai massi affioranti; mi rallenterà
ma lo faranno anche loro.

FINE DELLA SECONDA PARTE
 

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