BrembOrobieTrailBike 2011
cliccare per ingrandire
Queste ore sono tutto un susseguirsi di rivisitazioni di questi giorni non so proprio da che parte cominciare a parlare di questa quattro giorni .
Vorrei sgomberare da subito alcune convinzioni che ritengo abbastanza poco assimilabili a quello che facciamo in mtb.
Più precisamente credo che gli aggettivi superlativi vadano sprecati per la bellezza delle nostre montagne, delle nostre acque intese come torrenti e laghi, dei boschi e dei pascoli che abbiamo attraversato, dei fischi delle marmotte o del pascolo dei camosci, In quello che facciamo c'è tanta passione ma nessuna impresa epica, termine del quale mi dissocio sin d'ora. Le imprese e gli epicismi lasciamoli a chi ha il coraggio di realizzarli e che nel maggior parte dei casi non sente la necessità di raccontarle su un forum.
Questo itinerario è sicuramente lungo ed impegnativo potrà però essere alla portata di tutti coloro che abbiano un buon allenamento, una buona conduzione in discesa della bike e tanta voglia di portare e spingere il loro mezzo per sentieri. Un itinerario da prendere con lentezza e concedendosi i lunghi tempi dell'osservazione e della riflessione. Lasciamo a casa le prestazioni atletiche e la fretta che nel maggior parte dei casi servirà solo a non farci godere degli spettacoli che la natura sa soffrire.
Esistono vari modi di concepire la mtb e non necessariamente antagonisti fra di loro, semplicemente questo è il mio modo di interpretarla.
C’è molto da spingere e portare la bike in questi giorni e questo va messo in preventivo onde evitare di intraprendere un itinerario che non risponda alle aspettative, trascinarsi la bike sino al Passo del Toro piuttosto che alla Selletta non è una cosa facile meglio saperlo prima.
Qualche seggiovia, ammiraglia o navetta potrà essere un valido aiuto ad evitare noiose e fastidiose pedalate sull’asfalto.
Tanti anni di scorribande in mtb sulle Orobie mi hanno permesso di coltivare alcune amicizie che si sono rivelate fondamentali per la qualità “umana” di questo itinerario sia riguardo ai compagni di viaggio sia per i punti di appoggio/alloggio.
21 luglio
Partenza da San Giovanni Bianco e ammiraglia sino al bivio per Fraggio, salita sino ai Piani di Artavaggio.
Dai piani raggiunta la Casera Campelli sui pedali ci avviamo a spinta allo start del Sentiero degli Stradini.
Attraversata con molta attenzione di questo esposto sentiero sino al rifugio Lecco , chiuso per ristrutturazione.
Pizzoccheri ai Piani di Bobbio e breve elioterapia. Partenza verso il Passo del Gandazzo da dove inizia il calvario a spinta verso il passo del Toro.
Un temporale con tuoni nella zona delle Torcole e qualche goccia di pioggia ci fanno aumentare il ritmo nell'intento di arrivare asciutti al rifugio Grassi, cosa che ci riesce perfettamente.
La prima sera l’abbiamo trascorsa al rifugio Grassi raggiunto con una certa apprensione dettata dai tuoni che giungevano da troppo vicino dopo una mattinata di sole splendente. Anna ed Amos sono i cordiali rifugisti che vivono la loro professione in compagnia dei due piccoli di 21 e 8 mesi.
Questo la dice lunga sulla dedizione con cui si porta avanti la professione di rifugista, la stessa dedizione che troviamo nella preparazione dei pasti e nell’attenzione alle materie prime impiegate.
Si ricompongono i pezzi prima della partenza nei pressi del bivio per Fraggio
dome60 nei pressi della Casera Campelli
Bepi, dome60, dariuz, Ivo nei pressi della Casera Campelli
Sentiero degli Stradini prestare attenzione vista l'esposizione del tracciato.
Sconsigliato a chi soffre di vertigini .
Il Resegone fa da sfondo.
Dal Passo del Gandazzo la salita al passo del Toro non lascia dubbi su cosa ci aspetta.
Da qui il Rifugio Grassi, sullo sfondo, non è più un miraggio
22 luglio
Dopo il primo giorno di totale salita oggi si riparte in discesa, discesa nellaprima parte più addomesticabile per poi diventare la sagra dei rollig stone quando si entra nel bosco. In alcuni tratti poi la mulattiera fa da greto al torrente con abbonante scorrimento di acqua, una lunga diagonale ci porta a costa Frazione di Valtorta.
Da Costa risalita su ripida cementata e poi attraverso la Val d'Inferno e la Val Salmunrano sino al Colle della Maddalena sopra Cusio dove la navetta ci carica e trasporta ai Piani dell'Avaro.
Sosta enogastronomica obbligatoria in un Ristorobie ampliato,ampliata anche la già immensa ospitalità di Miriam e Paola dove la prmessa di stare leggeri viene subito tradita a suon di pappardelle e nusecc.
Si riparte a fatica alla volta dell'incrocio del sentiero 101 che ci deve portare verso la Valmoresca, una volta intercettato il 101 ci permettiamo anche una bella exploration che ci porta alla diga senza troppi sbattimenti che verrebbero richiesti passando per i Piani delle Acque Nere.
Discesa in Valmoresca su sentiero in condizioni eccezionali e con nuovo ponte sull'attraversamento del torrente, da qui Caprile Alto, Santa Brigida, Olmo al Brembo nell'ordine. La risalita a Piazzatorre è un bellosforzo di cui non si sentiva la mancanza.
Il secondo pernottamento avviene a Piazzatorre presso l’Hotel Milano un po’ per motivi logistici un po’ perché manca una vera alternativa di sentiero che permetta all’itinerario di restare in quota sulle montagne, ricordiamoci che parliamo di mtb e non di trekker , per cui la scelta si impone.
Dire che al Milano ci sentiamo un po’ a casa è una cosa scontata, Barbara e slayer ci mettono del loro con cucina e servizio impeccabile.
Giantonio al mattino si rende disponibile per un graditissimo servizio navetta sino alla Rossanella.
Partenza dal rifugio Grassi verso Valtorta
A malincuore abbandoniamo il Rifugio Grassi
Il Pizzo Tre Signori
Pausa al Ristorobie ampliato di una nuova sala, la cucina di Paola e la cortesia di Miriam sono il miglior intermezzo in una giornata impegnativa.
Mooolto faticosamente si cerca di raggiungere l'incrocio con il sentiero 101
Discesa in Valmoresca un solo aggettivo : meravigliosa.
Il ponte rinnovato sula Valmoresca permette un attraversamento più sicuro.
23 luglio
Navetta sino alla Rossanella, da qui poche pedalate e tutta spinta sino al Forcolino di Torcola per via diretta, discesa sempre bella anche se un pò smossa nella parte bassa sino a Valleve. Navetta sino a Foppolo e seggiovie sino al Montebello. Non poteva mancare la sosta in Terrazza Salomon dove Mariuccia cortese come sempre ci scodella una mega porzione di pizzoccheri. Discesa verso Carisole e risalita verso il Mirtillo ad intercettare il sentiero che sale sopra il costone che porta poi alla Val Sambuzza. Bella discesa della Val Sambuzza in compagnia di un discreto rovescio che però non riesce a rovinarci la bellezza della discesa nel bosco sino al Dosso, da dove Ugo ci teletrasporta sino al Longo.
Terzo pernottamento al rifugio Longo quello che personalmente amo di più e quello che mi restituisce intatta quell’aria che vorrei sempre trovare in un rifugio di montagna. Enzo e Rossella sono unici, le camerate del rifugio nel loro ordine e pulizia sono impeccabili, i rumori e lo scarso isolamento trasmettono il senso di aggregazione che un rifugio dovrebbe sempre dare.
La tempesta di neve della domenica mattina vista dalle piccole finestre del rifugio non potrebbe avere un punto di vista migliore.
La cucina, dal risotto alla torta di pesche ed amaretti rendono difficile ogni partenza dal dal rifugio.
Qualcuno ha visto il sentiero per il Forcolino di Torcola ?
Discesa dal Forcolino di Torcola con vista su Carona e Pizzo del Diavolo
Si risale verso il rifugio Mirtillo sullo sfondo il Valgussera
Tra Carisole e la val Sambuzza le nebbie si rincorrono.
Discesa in Val Sambuzza
24 luglio
Domenica 24 il meteo ha avuto un colpo di coda non indifferente portando la quota neve per un paio di ore anche più bassa del rifugio Longo. Pensare di salire ai 2400 m. circa del passo della selletta era poco ragionevole in considerazione che comunque un pò di accumulo si era formato.
Da qui la decisione di rientrare a valle e interrompere questo quarto giorno che per altro avevamo in parte già percorso anche ad inizio giugno.
Mi piace chiudere con questa bellissima immagine del rifugio Longo con alle spalle le montagne imbiancate
Breve video delle comndizioni meteo di domenica mattina 24 luglio
‪Rifugio Longo 24 07 2011 SI‬‏ - YouTube
cliccare per ingrandire
Queste ore sono tutto un susseguirsi di rivisitazioni di questi giorni non so proprio da che parte cominciare a parlare di questa quattro giorni .
Vorrei sgomberare da subito alcune convinzioni che ritengo abbastanza poco assimilabili a quello che facciamo in mtb.
Più precisamente credo che gli aggettivi superlativi vadano sprecati per la bellezza delle nostre montagne, delle nostre acque intese come torrenti e laghi, dei boschi e dei pascoli che abbiamo attraversato, dei fischi delle marmotte o del pascolo dei camosci, In quello che facciamo c'è tanta passione ma nessuna impresa epica, termine del quale mi dissocio sin d'ora. Le imprese e gli epicismi lasciamoli a chi ha il coraggio di realizzarli e che nel maggior parte dei casi non sente la necessità di raccontarle su un forum.
Questo itinerario è sicuramente lungo ed impegnativo potrà però essere alla portata di tutti coloro che abbiano un buon allenamento, una buona conduzione in discesa della bike e tanta voglia di portare e spingere il loro mezzo per sentieri. Un itinerario da prendere con lentezza e concedendosi i lunghi tempi dell'osservazione e della riflessione. Lasciamo a casa le prestazioni atletiche e la fretta che nel maggior parte dei casi servirà solo a non farci godere degli spettacoli che la natura sa soffrire.
Esistono vari modi di concepire la mtb e non necessariamente antagonisti fra di loro, semplicemente questo è il mio modo di interpretarla.
C’è molto da spingere e portare la bike in questi giorni e questo va messo in preventivo onde evitare di intraprendere un itinerario che non risponda alle aspettative, trascinarsi la bike sino al Passo del Toro piuttosto che alla Selletta non è una cosa facile meglio saperlo prima.
Qualche seggiovia, ammiraglia o navetta potrà essere un valido aiuto ad evitare noiose e fastidiose pedalate sull’asfalto.
Tanti anni di scorribande in mtb sulle Orobie mi hanno permesso di coltivare alcune amicizie che si sono rivelate fondamentali per la qualità “umana” di questo itinerario sia riguardo ai compagni di viaggio sia per i punti di appoggio/alloggio.
21 luglio
Partenza da San Giovanni Bianco e ammiraglia sino al bivio per Fraggio, salita sino ai Piani di Artavaggio.
Dai piani raggiunta la Casera Campelli sui pedali ci avviamo a spinta allo start del Sentiero degli Stradini.
Attraversata con molta attenzione di questo esposto sentiero sino al rifugio Lecco , chiuso per ristrutturazione.
Pizzoccheri ai Piani di Bobbio e breve elioterapia. Partenza verso il Passo del Gandazzo da dove inizia il calvario a spinta verso il passo del Toro.
Un temporale con tuoni nella zona delle Torcole e qualche goccia di pioggia ci fanno aumentare il ritmo nell'intento di arrivare asciutti al rifugio Grassi, cosa che ci riesce perfettamente.
La prima sera l’abbiamo trascorsa al rifugio Grassi raggiunto con una certa apprensione dettata dai tuoni che giungevano da troppo vicino dopo una mattinata di sole splendente. Anna ed Amos sono i cordiali rifugisti che vivono la loro professione in compagnia dei due piccoli di 21 e 8 mesi.
Questo la dice lunga sulla dedizione con cui si porta avanti la professione di rifugista, la stessa dedizione che troviamo nella preparazione dei pasti e nell’attenzione alle materie prime impiegate.
Si ricompongono i pezzi prima della partenza nei pressi del bivio per Fraggio
dome60 nei pressi della Casera Campelli
Bepi, dome60, dariuz, Ivo nei pressi della Casera Campelli
Sentiero degli Stradini prestare attenzione vista l'esposizione del tracciato.
Sconsigliato a chi soffre di vertigini .
Il Resegone fa da sfondo.
Dal Passo del Gandazzo la salita al passo del Toro non lascia dubbi su cosa ci aspetta.
Da qui il Rifugio Grassi, sullo sfondo, non è più un miraggio
22 luglio
Dopo il primo giorno di totale salita oggi si riparte in discesa, discesa nellaprima parte più addomesticabile per poi diventare la sagra dei rollig stone quando si entra nel bosco. In alcuni tratti poi la mulattiera fa da greto al torrente con abbonante scorrimento di acqua, una lunga diagonale ci porta a costa Frazione di Valtorta.
Da Costa risalita su ripida cementata e poi attraverso la Val d'Inferno e la Val Salmunrano sino al Colle della Maddalena sopra Cusio dove la navetta ci carica e trasporta ai Piani dell'Avaro.
Sosta enogastronomica obbligatoria in un Ristorobie ampliato,ampliata anche la già immensa ospitalità di Miriam e Paola dove la prmessa di stare leggeri viene subito tradita a suon di pappardelle e nusecc.
Si riparte a fatica alla volta dell'incrocio del sentiero 101 che ci deve portare verso la Valmoresca, una volta intercettato il 101 ci permettiamo anche una bella exploration che ci porta alla diga senza troppi sbattimenti che verrebbero richiesti passando per i Piani delle Acque Nere.
Discesa in Valmoresca su sentiero in condizioni eccezionali e con nuovo ponte sull'attraversamento del torrente, da qui Caprile Alto, Santa Brigida, Olmo al Brembo nell'ordine. La risalita a Piazzatorre è un bellosforzo di cui non si sentiva la mancanza.
Il secondo pernottamento avviene a Piazzatorre presso l’Hotel Milano un po’ per motivi logistici un po’ perché manca una vera alternativa di sentiero che permetta all’itinerario di restare in quota sulle montagne, ricordiamoci che parliamo di mtb e non di trekker , per cui la scelta si impone.
Dire che al Milano ci sentiamo un po’ a casa è una cosa scontata, Barbara e slayer ci mettono del loro con cucina e servizio impeccabile.
Giantonio al mattino si rende disponibile per un graditissimo servizio navetta sino alla Rossanella.
Partenza dal rifugio Grassi verso Valtorta
A malincuore abbandoniamo il Rifugio Grassi
Il Pizzo Tre Signori
Pausa al Ristorobie ampliato di una nuova sala, la cucina di Paola e la cortesia di Miriam sono il miglior intermezzo in una giornata impegnativa.
Mooolto faticosamente si cerca di raggiungere l'incrocio con il sentiero 101
Discesa in Valmoresca un solo aggettivo : meravigliosa.
Il ponte rinnovato sula Valmoresca permette un attraversamento più sicuro.
23 luglio
Navetta sino alla Rossanella, da qui poche pedalate e tutta spinta sino al Forcolino di Torcola per via diretta, discesa sempre bella anche se un pò smossa nella parte bassa sino a Valleve. Navetta sino a Foppolo e seggiovie sino al Montebello. Non poteva mancare la sosta in Terrazza Salomon dove Mariuccia cortese come sempre ci scodella una mega porzione di pizzoccheri. Discesa verso Carisole e risalita verso il Mirtillo ad intercettare il sentiero che sale sopra il costone che porta poi alla Val Sambuzza. Bella discesa della Val Sambuzza in compagnia di un discreto rovescio che però non riesce a rovinarci la bellezza della discesa nel bosco sino al Dosso, da dove Ugo ci teletrasporta sino al Longo.
Terzo pernottamento al rifugio Longo quello che personalmente amo di più e quello che mi restituisce intatta quell’aria che vorrei sempre trovare in un rifugio di montagna. Enzo e Rossella sono unici, le camerate del rifugio nel loro ordine e pulizia sono impeccabili, i rumori e lo scarso isolamento trasmettono il senso di aggregazione che un rifugio dovrebbe sempre dare.
La tempesta di neve della domenica mattina vista dalle piccole finestre del rifugio non potrebbe avere un punto di vista migliore.
La cucina, dal risotto alla torta di pesche ed amaretti rendono difficile ogni partenza dal dal rifugio.
Qualcuno ha visto il sentiero per il Forcolino di Torcola ?
Discesa dal Forcolino di Torcola con vista su Carona e Pizzo del Diavolo
Si risale verso il rifugio Mirtillo sullo sfondo il Valgussera
Tra Carisole e la val Sambuzza le nebbie si rincorrono.
Discesa in Val Sambuzza
24 luglio
Domenica 24 il meteo ha avuto un colpo di coda non indifferente portando la quota neve per un paio di ore anche più bassa del rifugio Longo. Pensare di salire ai 2400 m. circa del passo della selletta era poco ragionevole in considerazione che comunque un pò di accumulo si era formato.
Da qui la decisione di rientrare a valle e interrompere questo quarto giorno che per altro avevamo in parte già percorso anche ad inizio giugno.
Mi piace chiudere con questa bellissima immagine del rifugio Longo con alle spalle le montagne imbiancate
Breve video delle comndizioni meteo di domenica mattina 24 luglio
‪Rifugio Longo 24 07 2011 SI‬‏ - YouTube