News Biker 65enne muore al Mottolino

Giuseppe_1961

Biker novus
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Condoglianze a tutti i suoi cari. Nella mia vita ho seguito vari sport tra i quali roccia, sci estremo e alpinismo(ora mtb perchè sono vecchietto), ogni volta che capita una tragedia ci sono sempre persone pronte a sparare a zero su sport "pericolosi". Come tanti è successo anche a me di finire al pronto socorso per una caduta con la mtb, alpronto ero in compagnia di uno che si è strappato un tendine mentre giocava sulla spiaggia e uno che è caduto da una scala a due gradini e si è fratturato una spalla... la verità e che gli incidenti possono capitare qualunque cosa si faccia. L'unica cosa che possiamo fare è essere prudenti e non affrontare performance superiori di molto alle nostre possibilità.
 

VINS61

Biker assatanatus
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E' proprio quello il problema.
Dalla cronaca risulta che i danni della caduta del deceduto non siano stati gravi o tali da provocare il decesso ,quindi l'infarto potrebbe essere la causa del malore che ha determinato la successiva caduta o sbaglio ?

Credo ci voglia più impegno nel far capire ai neofiti come me ,che questo sport enduro e DH oggi deve essere praticato e imparato prendendo lezioni da "maestri o guide " (seguire corsi presso i club ) come per lo sci e il fuoripista ci vogliono impostazione scelte tecniche del mezzo e pratica guidata
Il fai da te va bene ma è rischioso e lascia lacune (penso io )
@Giuseppe_1961 viste le tue esperienze in montagna avrai notato che valutare passaggi e ripidi in mtb non è comunque semplice i "limiti" li vedi quando sbatti la faccia ,come in un canale a 55 gradi se sei dentro la pelle te la giochi per forza
 

AxelMTB

Biker ciceronis
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putroppo bisogna conoscere e valutare i proprio limiti e stare in un range più basso.. però dai potresti sbattere la testa e rimanerci anche nel bosco umido dietro casa... non sempre il pericolo è controllabile. vale per tutto... certo se sto sul divano probabilmente se non mi cade il soffitto in testa sono più al sicuro...
 

Giuseppe_1961

Biker novus
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Gli incidenti possono capitare sempre, anche sui trail "S0", ma prima di affrontare una performance bisogna almeno valutarne la difficoltà e, essendo onesti, valutare le nostre capacità. Oggi per fortuna ci sono vari modi per avere informazioni sulle difficoltà dei vari trail grazie a internet. Come in alpinismo e sci alpinismo anche in mtb, purtroppo, le variabili possono essere tante e imprevedibili.., una buona preparazioine fisica e tecnica pssono veramente aiutare... ma ciò non ci garantisce nulla. Poi, scusa, se sono in alta montagna e non posso fare altro che per salvarmi la pelle correre dei rischi lo faccio, ma in mtb se so che sto correndo un serio rischio, come mi è capitato, scendo e me la faccio a piedi. Sono vecchio per l'eroe. Salutoni
 
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VINS61

Biker assatanatus
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Stiamo parlando di cose diverse "saper valutare i rischi prima " pericoli oggettivi di incidenti fortuiti altra cosa
attraversi sulle strisce davanti a casa passa uno non frena e ti investe è un pericolo oggettivo non è possibile valutare il rischio a meno che non aspetti che non passino auto per attraversare ma puoi sempre cadere inciampando nel tombino mentre guardi se arrivano auto
Qui si provava a capire come valutare i propri limiti ,come evitare di essere improvvisati :
Con quali parametri valuti le tue capacità ?
di solito Rispetto al grado di difficoltà da superare (arrampicata e montagna o freeride )anche se le valutazioni delle vie son sempre poco precise
In bici ?
Idem
Regola generale quindi?
Imparare a superare le difficoltà tecniche accompagnati da istruttori che ci fanno capire a che livello siamo ci fanno crescere ed affrontare in sicurezza passaggi tecnici in discesa -dopo possiamo avere un idea più precisa delle nostre capacità -indi valutare quelle da affrontare
Con il fai da te si casca sempre male
 

vitamin

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A mio parere il requisito più importante nelle discipline gravity è l'esperienza, mi sembra che ultimamente ci siamo molti improvvisati che, complice anche la facilità e l'offerta di noleggio delle bici, vogliano provare il brivido della discesa senza avere una preparazione base.
Ovviamente non conosco la fattispecie oggetto del presente topic, la mia è solo una considerazione generale da frequentatore di trails e bikeparks
 
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perfetto ma come la fai l'esperienza ? quanti anni dura? quando hai capito che è sufficiente per fare valutazioni su quanto sei capace ed affrontare passaggi più difficili di quello che mediamente scendi?
 

Giuseppe_1961

Biker novus
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Sono daccordo con te, "col fai da te si casca sempre male" e concordo anche con il fatto che gli "incidenti fortuiti sono altra cosa"... che ci rimane da fare? non lo so. Continuo e cerco di divertirmi cercando di fare attenzioine... ma senza pensarci troppo.
 

vitamin

Biker forumensus
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perfetto ma come la fai l'esperienza ? quanti anni dura? quando hai capito che è sufficiente per fare valutazioni su quanto sei capace ed affrontare passaggi più difficili di quello che mediamente scendi?
Beh, secondo me se inizi tardi a praticare gravity il requisito principale è l'umiltà, io per fortuna mi massacro sulla bici da quasi 50 anni per cui, in anni di cadute, oggi so perfettamente cosa è alla mia portata e cosa no.
Per me, poi, è stato molto importante vedere dal vivo i grandi nomi dell'enduro alla Megavalanche e comprendere che il gravity è una perenne coreografia tra equilibrio e aderenza, non certo una prova di guida alla cinghiale.
Capisco però che per chi si approccia a questo mondo "ad una certa" non sia semplice codificare difficoltà ed ostacoli
 
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tirrolo

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perfetto ma come la fai l'esperienza ? quanti anni dura? quando hai capito che è sufficiente per fare valutazioni su quanto sei capace ed affrontare passaggi più difficili di quello che mediamente scendi?
Non si finisce mai di fare esperienza, e l'esperienza non può mai azzerare il rischio. In montagna la valutazione del passaggio è molto semplice: mai "tentare" un passaggio.
 
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Biker assatanatus
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Non si finisce mai di fare esperienza, e l'esperienza non può mai azzerare il rischio. In montagna la valutazione del passaggio è molto semplice: mai "tentare" un passaggio.
Non so da dove hai preso questa filosofia che in montagna non bisogna tentare un passaggio ,a va bhe è un pensiero tuo ,sulle vie a vista specie da proteggersi a volte fai voli pindarici prima di capire un passaggio specie se sei un pochino al limite
In palestra ad arrampicare i corsi avanzati servono a farti fare i gradi prima che muori di vecchiaia se no stai a volare 10 volte prima di passare
quando arrivi ai tuoi limiti ,oltre certi livelli ovviamente la progressione la fai con allenamento ed esperienza
In bici non ho ancora capito la "chiave" per progredire nelle fasi di apprendimento tecnico se non andando a fare dei corsi dove ti danno un impostazione e un idea oltre a farti perdere le brutte abitudini
Poi va bhe c'è quello che consiglia l'umiltà ,ma credo che nemmeno con la fustigazione e il ciclicio si progredisca molto ,da sola non basta
per imparare la tecnica a scendere sui ripidi o scassati che fate ? you tube o scendete a piedi fino a provarci una volta stando in sella ?
 

mattia_83

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Non si finisce mai di fare esperienza, e l'esperienza non può mai azzerare il rischio. In montagna la valutazione del passaggio è molto semplice: mai "tentare" un passaggio.

Se non avessi mai tentato un passaggio non sarei mai arrivato a fare quello che faccio adesso. Con questo non dico che bisogna buttarsi all'impazzata in discesa sperando che vada bene. Io personalmente sono sempre abbastanza metodico quando sento che un passaggio mi mette in difficoltà. Prima mi fermo e faccio a piedi il passaggio e valuto il grado di difficoltà e lo rapporto ad un passaggio in mtb (perchè in bici non riesci a capire quanto difficile sia). Seconda cosa studio la conformazione delle rocce e il miglior passaggio sulla roccia che mi garantisca una bella linea. Solo dopo provo in caso a fare il passaggio in bicicletta e se non me la sento scendo a piedi e vado avanti senza farmi problemi, non sono un atleta super pagato e super assicurato, io il giorno dopo devo andare a lavorare e se non riesco a fare passaggi che altri fanno amen, non è una gara a chi cel'ha più lungo. Con questo approccio sono arrivato a fare (per me ) drop e passaggi tecnici non indifferenti e che mi hanno dato parecchio gusto. Poi lo sbaglio è sempre dietro l'angolo anche se te la studi nel minimo dettaglio.

EDIT - Ho letto meglio il tuo mai "tentare" e credo di aver capito che la tua filosofia sia come ho scritto appena sopra. Allora concordo con te che non bisogna mai tentare ma prima studiare e poi "provare" il passaggio
 
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JKR

Biker serius
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two4player
Bella domanda sulla "chiave". Parliamo di tecnica di guida ovviamente, non dell'aspetto "puramente pedalato". Diciamo che prima di tutto conta l'età a cui si inizia, più si è giovani più il nostro cervello è una spugna che impara in modo veloce i movimenti tecnici di un certo sport. Se inizi a frequentare i boschi in mtb da bambino/adolescente/giovane molto probabilmente impari a cavartela da solo per "osmosi". Più sei giovane meno tempo ti serve per imparare una certa cosa.

La chiave è il tempo che uno ha da dedicarci.

La domanda che ti pongo è quindi, nell'arco di una settimana, quanto tempo dedichi alla guida gravity della bici?

Se per es. vai in mtb tutte le sere ora che è estate magari pedali un'ora in salita e ti fai 10 minuti di discesa (numeri a caso).

10 minuti al giorno di allenamento tecnico sono troppo pochi.

In tal senso se uno ha lacune di guida ed equilibrio, in settimana invece di farsi il solito giro in mtb del tipo pedalo 1 ora e faccio 10 min di discesa, dovrebbe svolgere esercizi di equilibrio generici sulla bici per almeno un'ora ogni sera: come ad esempio fare basi di bike trial in un parcheggio oppure girare con un mtb da dirt o una bmx in pump track o skatepark. Ma anche solo fare il "cazzone" con la mtb normale ad imparare ad impennare, manual, nose press, fare bunny hop ecc in un piazzale, saltare giù dai muretti come se fossi un adolescente gasato... tutto fa controllo.

Sulla questione ripidoni e radici, il punto non è scendere a piedi e un giorno provare a farli in sella. Il punto è girare girare girare tanto sui ripidoni e le radici su cui ci si sente sicuri, ignorando quelli che non si è (al momento) in grado di fare. Dopo un tot di tempo in cui si è girato tanto su quelli della propria comfort zone si va a provare quelli di poco oltre la propria comfort zone, probabilmente non ci sembreranno più così mostruosi come li ricordavamo. A quel punto la comfort zone si è alzata un poco e si riparte da questi nuovi..Ovviamente anche qui la chiave di lettura è il tempo: per girare tanto non basta il giro in bici pedalato che ti regala pochi minuti di allenamento in discesa ma bisogna fare tanto bike park (oppure ti fermi tutto il pomeriggio su un passaggio tecnico corto solo 100 m e lo risali a piedi e lo riscendi in bici in continuazione)..

I corsi sono ottimi per darti le dritte e le impostazioni giuste, ma poi sta a te dedicarci del tempo in settimana (e non) a girare tanto e fare veramente tue ed automatiche le cose che ti hanno insegnato..

(questo post non è necessariamente diretto a te perchè non ho ben capito se parlavi di te nello specifico o se parlavi di un tu generico )

p.s. mi spiace che stiamo un po' spammando questo post commemorativo divagando. Rip.
 
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tirrolo

Cicliere Provetto
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Acciaio e Carbonio.


Sì. Non è la montagna il luogo in cui "tentare", lì bisogna arrivarci preparati. Giri dietro casa, corsi, o luoghi a portata di soccorsi: lì è dove "provare", secondo me. Intendevo questo. Poi certo, parlo da uomo comune. Diceva un grande alpinista che non avrebbe fatto la metà delle cose che ha fatto se non si fosse preso dei rischi. Ma lui di quello ci vive, io no.
 
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