Inserisco la mail di un amico, grande sentimentale, per condividere le sue emozioni e per chiedere ai torinesi di segnalare avvistamenti di una decathlon rockrider 7.3 gialla, bici non preziosa ma dal grande valore affettivo per il mio amico.
Pagina di un diario estivo: estate del 2003.
E mattina, ora di aprire gli occhi.
Do unocchiata in giro: ho dormito con una mano sul Geax da 2,1 della mia mtb e questo mi conferma che non sono nel letto di casa.
Mi viene in mente che ho appeso la mia vecchia 28 al chiodo da un bel po di tempo, tanto che non distinguo più la bici dal chiodo e da un altro bel po di tempo cerco di capire la forza di gravità con un altro modo di andare in bicicletta e con unaltra bicicletta fatta in un altro modo.
Un grosso gatto bianco gratta la finestra con le unghie e questo conferma il mio sospetto: non sono dalle mie parti, ma lontano da casa, nellalta valle del Lys, sotto il gruppo del Rosa.
Una volta vivevo con un gatto, in città, poi non labbiamo più trovato e ora non ci penso più. Fatto sta che in montagna i gatti si svegliano allo stesso modo di come faceva quello a Torino.
E, adesso come allora, quando si alzano loro, mi alzo anchio.
Ormai tornare in questa valle destate è diventata unabitudine, eppure mi ritrovo ogni volta con il cuore sul manubrio come per vedere dove sto scendendo, tra questi alpeggi che sanno di fresco e profumo di resina misto a fiori.
Il tutto si mescola a ricordi di bikers conosciuti, biciclette prese a prestito, feste a suon di birra locale, musica e robusti recuperi eno-gastronomici.
Tutti gli anni, destate, vengo a Gressoney a pedalare un po e a riposare la mente: gioco con mia figlia e con i nipoti, dormo bene e a lungo, mangio divinamente e mi tengo in forma.
Sono nel mio, insomma.
Adesso che sono ben sveglio guardo dove sono: su una poltrona-letto in cucina, nello chalet dellApfel; gli altri sono già usciti, mi hanno lasciato dormire.
Da dietro il vetro Tico, il gatto dello chalet, mi guarda rassegnato e mi sta dicendo: E allora occhi di talpa, mi vuoi aprire e offrire un goccio (di latte..)?
Rockrider 7.3: rubata nella notte del 13 maggio 2007, l'ultimo grande volo.
Pagina di un diario estivo: estate del 2003.
E mattina, ora di aprire gli occhi.
Do unocchiata in giro: ho dormito con una mano sul Geax da 2,1 della mia mtb e questo mi conferma che non sono nel letto di casa.
Mi viene in mente che ho appeso la mia vecchia 28 al chiodo da un bel po di tempo, tanto che non distinguo più la bici dal chiodo e da un altro bel po di tempo cerco di capire la forza di gravità con un altro modo di andare in bicicletta e con unaltra bicicletta fatta in un altro modo.
Un grosso gatto bianco gratta la finestra con le unghie e questo conferma il mio sospetto: non sono dalle mie parti, ma lontano da casa, nellalta valle del Lys, sotto il gruppo del Rosa.
Una volta vivevo con un gatto, in città, poi non labbiamo più trovato e ora non ci penso più. Fatto sta che in montagna i gatti si svegliano allo stesso modo di come faceva quello a Torino.
E, adesso come allora, quando si alzano loro, mi alzo anchio.
Ormai tornare in questa valle destate è diventata unabitudine, eppure mi ritrovo ogni volta con il cuore sul manubrio come per vedere dove sto scendendo, tra questi alpeggi che sanno di fresco e profumo di resina misto a fiori.
Il tutto si mescola a ricordi di bikers conosciuti, biciclette prese a prestito, feste a suon di birra locale, musica e robusti recuperi eno-gastronomici.
Tutti gli anni, destate, vengo a Gressoney a pedalare un po e a riposare la mente: gioco con mia figlia e con i nipoti, dormo bene e a lungo, mangio divinamente e mi tengo in forma.
Sono nel mio, insomma.
Adesso che sono ben sveglio guardo dove sono: su una poltrona-letto in cucina, nello chalet dellApfel; gli altri sono già usciti, mi hanno lasciato dormire.
Da dietro il vetro Tico, il gatto dello chalet, mi guarda rassegnato e mi sta dicendo: E allora occhi di talpa, mi vuoi aprire e offrire un goccio (di latte..)?
Rockrider 7.3: rubata nella notte del 13 maggio 2007, l'ultimo grande volo.