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dariuz

Biker perfektus
12/11/07
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Valle Imagna BG
www.giscover.com

grazie ma domani dormo..
ciao
 

morsi

Biker ciceronis
19/5/08
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Bergamo
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Cancello in ferro battuto
giro fatto, con discesa a monte rosso invece che al don orione. Ottima compagnia anche se al solito pago dazio in salita. Peccato che non si sia aggregato nessuno dei forumendoli. Alla prossima.

MA che dazio e dazio, sei arrivato insieme a tutti!!! E poi così prendo fiato un attimo in più.
E cmq in discesa ci ha fatto mangiare la polvere.
Alla prossima
 

Masatomo

Biker perfektus
8/9/06
2.895
-8
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Torino
www.umeboshi-training.it
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Rockrider AM_FIFTY_S
giro fatto, con discesa a monte rosso invece che al don orione. Ottima compagnia anche se al solito pago dazio in salita. Peccato che non si sia aggregato nessuno dei forumendoli. Alla prossima.

Ma.. ma.. messaggio scritto alle 8:46:15 di oggi, e tu dici "giro fatto".. a parte l'invidia da parte mia (esclusa la parola "pedalata" ).. a che ora siete partiti?!?!? E quant'è durato il giro? Così, solo per curiosità..
 

morsi

Biker ciceronis
19/5/08
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Bergamo
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Ma.. ma.. messaggio scritto alle 8:46:15 di oggi, e tu dici "giro fatto".. a parte l'invidia da parte mia (esclusa la parola "pedalata" ).. a che ora siete partiti?!?!? E quant'è durato il giro? Così, solo per curiosità..

Il giro è stato fatto ieri mattina dalle 8:15 alle 12:30. Il buon Cinna ha omesso il riferimento spazio-temporale.
 

PIERPIER54

Biker tremendus
5/1/08
1.371
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0
BG Villa di Serio
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HAIBIKE
stamattina:Monte di Nese autotrasportati!bellissimo gnà ù fil dè sudur!!!
YES! l'è Pasqua anche x noter.
disciesa à là Crus di Morc, salitona! à là Crus dè la Ranga e disciesa dal 604.
dì olte mè sè domande come cazzo sè fà à cognoss mia serte senter?
dopo tacie agn chèn'dò in bici!!!
NON é UN SENTIERO,é UN PARCO GIOCHI!
aspettiamo foto dal my brother!!!
adess andò à maià l'agnello di zio!!!magna:
BUONA PASQUA A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 

JAG

Biker grossissimus
11 aprile 2009: MISSIONE COMPIUTA!!!!

Ce l’ho fatta ragazzi, ma è stata durissima.
Ho raggiunto il rif. Aquila salendo da Muschel con ciaspole, bastoncini, ramponi e ….. bici sullo zaino!
Ore 3.00 Nasolino sveglia, subito una occhiata al cielo ma non faccio a tempo neppure a guardare fuori dalla finestra che sento piovere. Infatti diluvia ed in terra c’è tutto bagnato con pozzanghere “ascellari”.
Che culo! È un anno che questa impresa è programmata, non poteva esserci uno po’ di sereno! Ci sono 10°
Attendo un po’, cosa faccio, vado o no? Inizio a pensare che la neve, già molle con il cielo sereno, in queste condizioni sarà veramente uno schifo. Quindi? OK, FUN & KUL parto comunque …..
Caffè triplo, 4 biscotti, una risciacquata rapida, mi vesto e porto fuori la MOTO sotto la pioggia.
Ore 3.45 accendo il faretto, imposto il navigatore, metto lo zaino che con le ciaspole, i ramponi, i bastoncini e tutto il resto (pesa almeno 30 kg.) e mi butto giù dal prato sotto casa per raggiungere la strada per Valzurio. La pioggia cade abbastanza forte ma il cielo è molto alto.
Anche se c’è buoi pesto, si vede che le nuvole lasciano scoperte tutte le cime fino ai 2.500 ed oltre della Presolana.
Vado piano, un po’ per godermi il bosco al buio, un po’ per risparmiare ogni minima forza, perché so che l’impresa sarebbe stata durissima.
Raggiungo Muschel a 1.300 mt.alt. dopo ca. 1 ora e smette di piovere, ma tira un vento molto forte che scuote le piante bagnate, quindi altra acqua che mi lava completamente. Non fa freddo, ma questo è, anzi sarà, proprio il problema. La strada è ricoperta dalla neve già dal prato delle “bocche del freddo”. E’mollissima, sporca e soprattutto fradicia. Rispetto a domenica scorsa qui se n’è sciolta almeno 1 mt., ma ce n’è ancora molta e continuando a sprofondare devo mettere subito le ciaspole. Non è la prima volta che le "abbino" alla MTB, ma questa volta mi sembra di fare molta più fatica. La bici si punta ad ogni minima fossetta, quindi me la carico in spalla legata sullo zaino con due dei tanti “salvavita multi modulari”, che in queste occasioni si dimostrano sempre “provvidenziali”.
Ad un certo punto sento dei rumori abbastanza forti, tipo un animale pesante che corre nella neve e mi viene in mente l’orso JJ-- che si aggira sulle ns. montagne. Non nascondo di essere stato un po’ in apprensione, ma poi la fatica mi ha fatto “pensare ad altro”.
Certo che da solo, di notte, al buio, in zone come queste ...... ti viene in mente di tutto!!
La salita è subito impegnativa e del resto lo è anche normalmente a piedi, figuriamoci con la mia “attrezzatura”. Raggiungo la baita di Pagherola alta a 1.650 mt.alt. dopo ca. 2 ore e 3/4 dalla partenza (solo 45' in più delle "normali condizioni senza neve), sta iniziando ad albeggiare e le nuvole pare si stiano leggermente diradando.
Il vento continua però a soffiare ed a raffreddare pancia e schiena fradici e scoperti quel tanto che basta per …… un bel attacco di skittone! Non ci voleva ma, tralasciando i particolari e con la necessaria attrezzatura, risolvo il problema “velocemente” e senza ulteriori attacchi. Meno male! La condizione non è certo adatta ….
Dopo pochi metri lascio la traccia sulla strada e inizio a salire a “traccia libera” su una pendenza spesso elevata. La neve è un po’ più dura, ma si scivola anche con le ciaspole, che sprofondano almeno 2 passi su 3. Che fatica!
Ora il dilemma! Da che parte tento di salire per il rif. Aquila?, faccio il traverso od il ripidone diritto? Più avanti vedo tracce di ciaspolari che si dirigono verso il traverso, ma mi pare di vedere però molte slavine con fratture evidenti e soprattutto molto spesse. Il ripidone invece ha solo qualche traccia di sci alpinisti, ma è veramente ripido e quando raggiungo l’attacco penso a come diavolo posso salire da li con la MOTO sulle spalle.
Il cielo si rannuvola velocemente, il vendo gira da nord, la temperatura scende di almeno 8/10° ed inizia a nevicare con piccole palle di ghiaccio. Di nuovo: che culo!
SBAGLIANDO, decido di prendere il traverso, qui la neve è un po’ più dura, siamo appena sotto i 1.900 mt.alt.. Le ciaspole però ora scivolano di lato, allora metto i ramponi, ma a questo punto sprofondo quasi tutti i passi, meno che sulle innumerevoli slavine, anzi valanghe, che nei giorni scorsi si sono staccate dalla roccia del monte Zuccone (sotto il Ferrante). Sono molto teso, ci sono dei crepacci spessi almeno 2 mt. Una volta raggiunto il “punto critico di non ritorno” (un costone ripidissimo che, se si cade, si precipita di sotto diritto verso la miniera, con ca. 300 mt. di scivolata alla velocità della luce) devo per forza ascoltare in mio più volte nominato “spirito di conservazione” (e soprattutto i consigli degli AMICI Fiore e Dario che giustamente non hanno sponsorizzato questa mia “gita”) e decido di non continuare in quella direzione. Prima però faccio una ricognizione senza MOTO salendo diritto su un costone di terra e sassi lasciato libero da una gigantesca valanga. Volevo valutare una alternativa diretta verso il rifugio, ma arrivato in cima al costone c’è un salto di neve di almeno 3 mt. da dove si è staccata la valanga. Non ce l’avrei mai fatta a superare tutto questo con la MOTO addosso. Torno giù, ma con qualche problema di equilibrio, ovviamente condizionato anche dalla situazione avversa, oltre che dal mio solito timpano sfondato. Meno male che avevo messo i ramponi, perchè c'è ci sono anche molte placche di ghiaccio vivo.
Devo tornare sui miei passi, ma ora ha smesso di nevicare ed il sole è uscito tra le nuvole. In pochi minuti la neve si rammollisce consistentemente. E’ veramente faticoso procedere, con sprofondamenti, scivolate e la MOTO che urta continuamente le ciaspoe ed il terreno con la ruota anteriore. Decido comunque di tentare il ripidone e nel frattempo incontro uno scialpinista che scende "prudentemente" proprio da li. Gli chiedo come sia la salita, ma prima di rispondermi lui mi chiede dove diavolo voglio andare con la MTB, da dove diavolo sono arrivato e vista l’ora (9.30 ca.) a che ora sono partito. Scherzando gli rispondo dicendo che sono stato “teletrasportato” …. Il tipo se la ride, ha capito che devo essere uno “svitato”.
Mi descrive la salita (NO COMMENT) decido di procedere ma gli chiedo di accompagnarmi, perché sono veramente stanco. Le condizioni della neve sono buone solo dove non batte il sole, comunque ancore di nuovo coperto dalle nuvole. Altrove si scivola, 2 passi avanti, 1 indietro. La pendenza è notevole al punto di aiutarmi anche con le mani, stando praticamente quasi verticale ..... Con le ciaspole non si può fare altro che salire alla massima pendenza, se no si prendono storte ai piedi e si rischia di scivolare in fondo al vallone. Provo di nuovo con i ramponi cambiandoli con le ciaspole legato ad una racchetta senza piattello, piantata nella neve fino alla monopola, ma dopo pochi passi continuo a sprofondare, quindi rimetto le ciaspole con la stessa "operazione in sicurezza" (si fa per dire!!). Queste banali operazioni mi costano una ulteriore fatica. Sono li sul pendio attaccato con le unghie alla neve …. Difficile, molto difficile …..
Raccolgo in me tutte le forze e soprattutto cerco di concentrarmi al massimo pensando solo a quello che faccio. Procedo e finalmente vedo il rif. Aquila, ma c’è ancora una bella salita ripida con la neve crostosa/molle/ghiacciata, quella che non va bene neppure per sciare ….
Il mio accompagnatore è stato veramente paziente e gentile, la sua presenza mi ha dato molta sicurezza ed alla fine ….. SONO ARRIVATO in cima (ore 10.15). Mi ha persino scattato molte foto .......
Non vi dico la soddisfazione, ma in ogni caso mi rendo conto di aver OSATO TROPPO, anche non ho fatto nulla che non mi sentissi di fare.
Al rifugio ho mangiato e bevuto come se fossi stato 1 mese digiuno nel deserto. Solite domande dei vari presenti , allibiti nel sapere da dove ero salito e come ci ero arrivato. Incontro anche persone conosciute tra cui il MITICO CAMPIONE de scialpinismo, Pietro, che a sua volta resta sorpreso al racconto della mia impresa.
Ora è il momento di scendere, faccio avvisare il direttore degli impianti e mi catapulto già dalla pista. La neve è un po’ molliccia, ma tiene. Via a manetta con derapate e controsterzi, con una scivolata mitica di traverso lunga almeno 100 mt. prima di cadere con una bella serie di capriole per non strisciare la pelle nuda sulla “granatina”.
A questo punto chi incontro (!!!)? i soliti CARABINIERI del Pora! Ma che persecuzione! Questa volta però avevo un tacito consenso del direttore degli impianti, avvisato con e-mail, messaggi e telefonate, quindi dopo una romanzina mi hanno gentilmente scortato, facendomi persino delle foto e scambiando quattro chiacchere. La prossima volta che mi beccano però mi metteranno in galera!!!.
Al Polzone la neve è più adatta allo sci nautico, che a quello alpino, ma la MOTO però infila bene accumuli e cunette grazie al suo “granitico” avantreno ed alle gomme che tutto sommato tengono bene.
Sono le 12.00 ca. ed arrivo a Colere con una sete da cammello e siccome le fontanelle sono ancora chiuse, non mi resta che bere una ennesima birra media (la 4^ della giornata !!!).
La salita al passo della Presolana sull’asfalto è come sempre una vera mazzata, soprattutto con tutto quello che ho fatto prima. Lo raggiungo pedalando al gran risparmio ma ho ancora una sete incredibile, niente fontane, quindi via con la 5^ media ….. ottima per iniziare la discesa sul sentiero che porta prima a Bratto e poi da Lantana in valle di Tede (questo ha dei punti ancora più tosti delle varie Salmezza, Olera, ecc.. Io ovviamente nei punti critici scendo dalla MTB, anche perché cadendo li, al massimo ti trova un endurista che però si ferma solo dopo esserti passato sopra. Qui si allenano i più forti della bergamasca e se li vedete in azione, vi assicuro che restate allibiti dai numeri che sono in grado di fare.
In fondo alla valle di Tede ho sete (ancora!), ma questa volta trovo una bella fontana con acqua freddissima e quasi frizzante. Sono le 14.00 e la mia intenzione era quella di risalite a cima Blum per poi scendere da un sentiero “da paura” verso Valzuzio e quindi Nasolino, ma iniziata la salita da Rovetta dopo solo 1 km. sento le gambe un po’ “durette” e rinuncio per una più “tranquilla” sterrata prima ed asfaltata poi verso Nasolino. Per la cronaca, la salita di Blum io la faccio sempre quasi tutta a piedi, si inizia a 700 mt. E si arriva a poco meno di 1.300 mt. In soli 3.5 km la pendenza è esagerata. Chi la fa pedalando è veramente un super atleta, ma dubito che ne esista uno capace di pedalare un cancello di 15 kg. o molto di più come le ns. In ogni caso se si sale con una XC, poi la discesa anasolino la si fa …… a piedi ….. perché è ripida, dissestata con sassoni fissi e mobili, muri, radici e piante da saltare e tornati che si avvitano su se stessi ….. una frontina come minimo si spezza in 2 …
Alle 15.15 arrivo in Baita (cosi chiamo casa mia situata a 900 mt.alt. appena sopra a Nasolino), il navigatore segna “solo” 60 km di cui 5 con la MOTO in spalla, 2.450 mt. di dislivello, 11 ore di "trip".
Strano ma vero …… SONO STANCO e solo una bella birretta (la 6^) riesce a risollevarmi dalle fatiche .......

Chi verrà con me l’anno prossimo?? ......... dai che Scherzo !!!

Alla prossima.
 

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fiore

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30/10/02
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Ranica (BG)
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@JAG: tu hai bisogno di farti visitare, ma da uno bravo !

mitico.....ora, quando nel titolo dei thread, scriveranno "epic", mi sentirò autorizzato ad intervenire di sbianchetto ! :-?
 

Labby

Biker marathonensis
22/8/06
4.212
6
0
Presidium
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Jag,
faccio veramente fatica a scrivere qualcosa per commentare questa tua impresa...
mi girano un pò di parole per la testa:
eroe; mitico; grande; pazzo e poi ancora pazzo e, aspetta un'attimo......sì, ancora una volta PAZZO!!!!!!!!!!!!
o-o
Labby
 

Tomasso

Biker ultra
31/10/08
622
1
0
Bergamo
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Quando leggo di queste imprese, resto sempre senza parole...
In questo caso poi ,dove la persona che ha compiuto l'impresa, è un campione di simpatia oltrechè di coraggio, l'impresa stessa guadagna un valore speciale...
Complimenti Jag.
 
Stato
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