Azoto al posto dell'aria nelle sospensioni

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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ruggero999

Biker superioris
19/12/10
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deiva marina
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Oggi riflettevo sull'ammortizzatore della bici che nelle discese si scalda parecchio e perde le regolazioni e mi è venuto in mente che l'azoto non risente delle variazioni termiche.
Se al posto dell'aria gonfiassimo l'ammo con l'azoto non si avrebbero dei miglioramenti?
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Su per i monti
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No, perché è falso che l'azoto non risenta delle variazioni di temperatura.
L'azoto è un gas biatomico, al pari dell'ossigeno, e insieme costituiscono il 99% dell'aria, che i termodinamici trattano in prima approssimazione come un gas biatomico.
Le proprietà fisiche e termodinamiche dei due gas sono le stesse e sia l'azoto sia l'aria (che è appunto la miscela di due gas biatomici) si comportano pressoché alla stessa maniera al variare di temperatura e pressione.
La soluzione sta in un diverso ammortizzatore, correttamente dimensionato per l'impiego.
 

francescoMTB1

Biker meravigliosus
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Una casetta di Legno nel Bosco
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No, perché è falso che l'azoto non risenta delle variazioni di temperatura.
L'azoto è un gas biatomico, al pari dell'ossigeno, e insieme costituiscono il 99% dell'aria, che i termodinamici trattano in prima approssimazione come un gas biatomico.
Le proprietà fisiche e termodinamiche dei due gas sono le stesse e sia l'azoto sia l'aria (che è appunto la miscela di due gas biatomici) si comportano pressoché alla stessa maniera al variare di temperatura e pressione.
La soluzione sta in un diverso ammortizzatore, correttamente dimensionato per l'impiego.

In Pratica era il sistema che adottavano in DNM ............
Un motivo ci sara' pure stato pero'....
[MENTION=50885]Paolo G.[/MENTION]
penso che l'influenza della variazione termica sull'olio possa una diversa fluidita'....
Da li' la risposta della sospensione.
 

maxz64

Biker novus
28/11/09
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No, perché è falso che l'azoto non risenta delle variazioni di temperatura.
L'azoto è un gas biatomico, al pari dell'ossigeno, e insieme costituiscono il 99% dell'aria, che i termodinamici trattano in prima approssimazione come un gas biatomico.
Le proprietà fisiche e termodinamiche dei due gas sono le stesse e sia l'azoto sia l'aria (che è appunto la miscela di due gas biatomici) si comportano pressoché alla stessa maniera al variare di temperatura e pressione.
La soluzione sta in un diverso ammortizzatore, correttamente dimensionato per l'impiego.

La differenza di comportamento termico dell'aria rispetto l'azoto non è legata al fatto che sia biatomico o altro, quanto al fatto che non contiene alcuna umidità. È questa che, cambiando di fase (cioè parzialmente condensando) tra "punto di bolla" e "punto di rugiada" dell'aria umida, provoca quella variazione di pressione a parità di volume che tanto fastidio produce ad un pneumatico e anche a un ammo.
Alternativamente all'azoto basterebbe "aria perfettamente secca", ma non c'è mai.
 
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ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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Su per i monti
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ed a parte azoto o aria atmosferica che sia....l'olio al crescere o diminuire delle temperature pensate che non cambi il comportamento dell'ammo?

Certamente.
Il gas si scalda e aumenta di pressione, l'olio si scalda e diminuisce di viscosità, pertanto la caratteristica dell'ammortizzatore varia, diventa più duro e meno frenato.

La differenza di comportamento termico dell'aria rispetto l'azoto non è legata al fatto che sia biatomico o altro, quanto al fatto che non contiene alcuna umidità. È questa che, cambiando di fase (cioè parzialmente condensando) tra "punto di bolla" e "punto di rugiada" dell'aria umida, provoca quella variazione di pressione a parità di volume che tanto fastidio produce ad un pneumatico e anche a un ammo.
Alternativamente all'azoto basterebbe "aria perfettamente secca", ma non c'è mai.

Parliamo di percentuali di acqua, se va bene, dell'ordine dello 0,5-1% in massa se l'ammortizzatore viene caricato con aria a 25°C e 80% di umidità relativa.
Va bene che la molecola è triatomica e quindi si comporta diversamente, ma nel conto globale incide ben poco, visto che non si raggiungono temperature così elevate (ma nemmeno così basse) da determinare un peso significativo al vapore e alle relative pressioni parziali.
Bisognerebbe mettersi ad esaminare il diagramma di Mollier entalpia-entropia che descrive il comportamento dell'acqua per capire come si comporta, e applicare la termodinamica alla miscela azoto ossigeno acqua...
Se c'è un fisico o un meglio un fisico-tecnico nel forum, si faccia avanti. :duello:
 
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Em4nuel3

Biker novus
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Ma io direi che per quello che mi è stato insegnato l'acqua non centra molto, azoto o aria il comportamento è lo stesso perchè in linea di massima uno li può trattare come gas ideali che seguono l'equazione di stato PV=nRT perciò a parità di volume al crescere della temperatura cresce la pressione e si indurisce l'ammortizzatore.
Quindi o si cambia la taratura in base al range di esercizio o la sceltw più semplice sarebbe l'olio che garantisce un range di temperatura alla quale non cambia le sue caratteristiche. Quindi scelta la viscosità in base alla preferenza quel'olio non cambia la sua viscosità e ha le stesse prestazioni o quasi nel range garantito dalla fabbrica.
 

maxz64

Biker novus
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Non è proprio così: la questione (e le equazione di stato) cambia se il gas non è puro ma in miscela, se la miscela è monofase o multifase e in particolare se una fase, a causa della sua pressione parziale, condensa.
Non per insistere, ma vi assicuro che la questione dell'equazione di stato per i fluidi misti multifase è una delle cose più incasinate della termodinamica. E basta una frazione in massa di pochi punti percentuali di umidità per alterare il tutto. Vedasi il problema degli idrati in alta pressione e della deposizione di asfalteni nelle pipe e a valle delle choke negli impianti petroliferi (sono ingegnere di flow assurance da più di 25 anni e ho insegnato fisica tecnica)
 
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Em4nuel3

Biker novus
26/5/14
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E quindi considerare il gas come miscela e trattandolo in particalare come dice, con la quandità presente in un ammortizzatore, di quanto può cambiare il comportamento di quest'ultimo?! Ed di quanto è l'errore commesso rispetto alla trattazione ideale?
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Cube Stereo 29
...Alternativamente all'azoto basterebbe "aria perfettamente secca", ma non c'è mai.

Tutti a gonfiare gli ammo nel Deserto di Atacama! ;.=9/

Scherzi e teorie a parte, una buona cosa è in effetti quella di verificare la taratura dell'ammo "a regime" per evitare di avere un comportamento troppo diverso dall'ammo freddo. Resta il fatto che, specie per ammo che scaldano molto, sarà ben dura trovare una taratura che sia ottimale in ogni fase della discesa.
Ulteriore considerazione: mentre per quanto riguarda la taratura dell'idraulica tutto ciò potrebbe non essere un male assoluto (chiuderla in previsione della minor viscosità dell'olio in discesa rende l'ammo più fermo in salita), per quanto riguarda la pressione dell'aria è invece una fregatura, dato che la pressione aumenta all'aumentare della temperatura e perciò l'ammo andrà leggermente scaricato con tutt'altro che vantaggi in salita.
 

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