Associazione Rete Ciclabile Catania

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PRESENTAZIONE DEL GRUPPO
Benvenuti. Siamo un gruppo di cittadini che vuole cercare di rendere più vivibile la città in cui abitiamo.
Siamo costretti quotidianamente ad affrontare difficoltà non indifferenti semplicemente per spostarci ed assolvere gli impegni di ogni giorno.
Il traffico sempre più oppressivo infatti ci fa perdere tempo e salute quando gli stessi spostamenti in una città normale si farebbero, probabilmente, in 1/10 del tempo.
Non si tratta di utopie ma semplicemente di coordinare comportamenti collettivi, un po' come è avvenuto durante l’epidemia da Covid-19 che, costringendoci a casa, ci ha restituito quale unico aspetto positivo ordine nelle strade, silenzio e aria pulita.
Questo gruppo vuole diffondere una sorta di pubblicità progresso attraverso la quale rendere più persone possibili consapevoli della possibilità di cambiare le cose e di rompere quel circolo vizioso che sta portando la qualità della vita a peggiorare sempre di più.
Chi ci ha amministrato finora ha sicuramente le sue responsabilità per non aver mai affrontato questi problemi ma è anche vero che la maggioranza dei cittadini, intenti ad occuparci delle nostre faccende quotidiane, non abbiamo mai rappresentato in tanti e a gran voce quei pochi e semplici cambiamenti che avrebbero un enorme impatto per migliorare la vivibilità quotidiana.
A questo punto è lecito chiedersi: cosa posso fare io? Tantissimo.
Ve lo spiegheremo nei post che pubblicheremo ogni settimana o ogni 15 giorni al massimo.
Vi diciamo subito che sarebbe sufficiente ridurre il tempo dedicato alla lettura di messaggi spesso inutili dei social network e dedicare qualche manciata di secondi alla lettura dei nostri messaggi scevri di qualunque interesse economico, politico o di megalomania. Ci interessa solamente diffondere messaggi di buon senso.

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SECONDO POST
Dicevamo nel primo post: cosa posso fare io? Se i nostri spostamenti non superano i 5 Km è dimostrato che, a certe condizioni, scegliere la bicicletta in sostituzione dell’auto procura enormi vantaggi.
Se in altre città questa sostituzione è avvenuta da tempo anche da parte di persone in età avanzata significa che si può fare.
Certo gli scettici non mancheranno, ma quando i più coraggiosi si faranno avanti anche gli scettici si faranno convinti.
Quali sono le condizioni perché sia possibile utilizzare la bici come mezzo di trasporto in ambito urbano? Eccole (le approfondiremo ad una ad una nei post che seguiranno):
Prima condizione: Sicurezza
L’argomento è quanto mai attuale visto quanto è accaduto ieri https://www.ragusah24.it/2024/06/04/incidente-mortale-scoglitti-gela-perde-la-vita-un-ciclista/
Primo requisito per limitare il rischio è la scelta dei percorsi: preferire percorsi con strade strette dove la velocità delle auto deve necessariamente essere ridotta.
Portare sempre le luci che ci rendano visibili e utilizzarle anche di giorno.
Utilizzare delle bande riflettenti da indossare ad es. nel casco o nelle caviglie.
Dotare le ruote di catarifrangenti
Dotare la bici di uno specchietto retrovisore cercando di assicurarsi che sia perfettamente stabile.
Montare un campanello nel manubrio
Pianificare il percorso in anticipo per non farsi cogliere impreparati
Evitare il più possibile le strade a scorrimento veloce.
Utilizzare dove possibile e lo spazio sia sufficiente i marciapiedi
Utilizzare, se non troppo affollate, le corsie dei bus.
Chi volesse migliorare ulteriorimente la sicurezza potrebbe ricorrere ad una paletta distanziatrice con catarifrangente da montare sul portapacchi posteriore.

 
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TERZO POST
Prima di trattare la seconda condizione per scegliere la bici quale mezzo di trasporto urbano esplicitiamo meglio quali obiettivi intendiamo perseguire con questo gruppo ed in quanto tempo.
PRIMA PARTE
OBIETTIVI
Gli obiettivi li abbiamo solo accennati nel primo post. Li specifichiamo più in dettaglio.
• rendere almeno 15 mila catanesi (circa il 5%) consapevoli dei vantaggi di utilizzare la bicicletta per spostamenti di breve medio raggio (eventualmente a pedalata assistita per le persone meno giovani o per i tragitti con maggiore pendenza);
• sensibilizzarli sulla necessità di scegliere una mobilità che non ci arrechi costantemente danni soprattutto alla salute.

COME RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI
• informare dell’esistenza di questo gruppo a chi già utilizza la bici;
• creare un insieme sempre più ampio di persone che diventerà man mano che cresce sempre più influente;
• estenderlo gradualmente fino a comprendere fasce di popolazione che oggi sono totalmente all’oscuro dei vantaggi di una mobilità centrata su pedoni e ciclisti piuttosto che sulle auto;
• creare quindi una massa critica di persone; una critical mass virtuale di individui che in qualunque momento possano compattarsi e trasformarsi in una massa critica reale; che possa funzionare da cassa di risonanza e da gruppo di pressione per le istituzioni che ci rappresentano e che, dovendo essere sensibili al consenso elettorale, siano costretti a recepire l’esigenza di realizzare una rete ciclabile che renda facili e sicuri gli spostamenti in bicicletta in ambito urbano;
• ancor prima che la rete diventi realtà (perché sicuramente richiederà del tempo) convincere più persone possibili a utilizzare già a partire da oggi la bicicletta.
Il motivo è semplice: più persone utilizzano la bici e più è probabile che i fondi pubblici ed investimenti vengano destinati alla realizzazione di una rete ciclabile.
Vale anche il contrario. Se pochi cittadini fanno uso delle piste ciclabili anche quelle già esistenti potrebbero apparire inutili ed essere soppresse.

SECONDA PARTE
IN QUANTO TEMPO
La nostra speranza sono 2 anni. Diciamo Giugno 2026. Per quanto riguarda i tempi che realmente ci vorranno dipende dal contributo di chi partecipa a questo gruppo.
Sarebbe sufficiente che ognuno di noi, con un impegno modestissimo, informasse anche un solo amico o conoscente facendolo partecipare a questo gruppo e scegliesse possibilmente tra i propri contatti qualcuno che almeno saltuariamente utilizza la bicicletta e che abbia un minimo di predisposizione a comprendere i vantaggi ottenibili in termini di riduzione dell’inquinamento, riduzione del rumore, risparmio economico.
Sforzarsi anche di far comprendere che non si tratta di un capriccio o di estremismo ambientale ma di reale necessità al pari di abitare in una casa decente o del diritto ad un lavoro decente o di poter rimanere in salute.

RISULTATO CHE VOGLIAMO OTTENERE
Una città vivibile e sicura. Pensate a una cittadina svizzera con spazi verdi, senza inquinamento, con piazze per trascorrere del tempo con gli amici, per fare sport etc. etc. che nel contesto delle nostre ricchezze naturali, mare, montagna farebbero di Catania un’attrattiva per turisti e più ricchezza per tutti.
Per voi è utopia? Se almeno non proviamo sicuramente rimarrà tale.
Al momento in cui scrivo, da 2 persone, io e Filippo, siamo diventati 33. Considerando che abbiamo iniziato il 22 maggio è un buon inizio.
Vorrei sottolineare che non abbiamo manie di protagonismo e che se qualcuno di voi ha delle proposte da fare sono ben accette.
Ovviamente dovrebbero essere proposte che permettono di ottenere il risultato che ho descritto più velocemente e con meno sforzi.

PERCHE’ ABBIAMO DECISO DI IMPEGNARCI IN QUEST’IMPRESA?
Non certamente per un tornaconto personale ma migliorare la vivibilità della nostra città è un tornaconto di tutti e quindi anche nostro. Se ci riflettiamo un momento gli effetti negativi della situazione delle nostre strade sono costanti, li subiamo ogni giorno e riguardano proprio tutti nessuno escluso.
Nel prossimo post tratteremo della Pianificazione dei percorsi.

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QUARTO POST
Seconda condizione perché sia possibile utilizzare la bici come mezzo di trasporto in ambito urbano: La Pianificazione dei percorsi.
Ciascuno di noi, quotidianamente si sposta per andare a lavoro, a scuola, per fare acquisti o semplicemente per svago.
Gli spostamenti abituali possono essere pianificati e se li facessimo in bicicletta ne guadagneremmo in salute e ne avremmo un consistente risparmio economico.
Ma un vantaggio non immediatamente percepibile è la certezza del tempo che si impiega per raggiungere la nostra destinazione. Cosa impossibile con auto o con mezzi pubblici e comunque difficile anche con la metropolitana.
Se fossimo certi di impiegare ogni giorno 20 minuti per raggiungere la nostra meta mentre con l’auto un giorno impieghiamo 10 minuti, un giorno 20 minuti, un altro giorno 45 minuti etc. etc. sarebbe indubbiamente più vantaggioso scegliere la prima opzione perché ci dà certezza di non rimanere imbottigliati nel traffico inaspettatamente come sempre più spesso succede.
Pianificare il percorso significa scegliere in anticipo le strade da percorrere, mentalmente o annotandole in un appunto su carta o sul cellulare o evidenziandole in una mappa e selezionando:
• quelle dove le auto sono costrette a ridurre la velocità, quindi stradine strette, vicoli etc.;
• Utilizzando dei passaggi accessibili solo ai pedoni o alle bici;
• Utilizzando corsie autobus dove la velocità dei bus è generalmente ridotta;
• Passando per i parchi pubblici negli orari di apertura;
• Utilizzando le zone pedonali facendo attenzione a tenere bassa la velocità della bici soprattutto se si possiede una bici a pedalata assistita;
• Utilizzando gli attraversamenti pedonali assistiti da semaforo a richiesta.
• Nei casi in cui non ci siano alternative, es. strade a scorrimento veloce, laddove presente, utilizzare il marciapiede, se libero da pedoni.
Per facilitare la pianificazione abbiamo creato una mappa su Google, denominata Rete Ciclabile Catania che suggerisce per alcune direttrici i percorsi da preferire. Da quella mappa si può sempre trarre spunto per aggiungere altri percorsi che più fanno comodo a ciascuno di noi.
Rispettando i criteri sopra elencati, già oggi, anche senza la disponibilità di una rete ciclabile, tranne rare eccezioni è sempre possibile trovare un percorso in cui utilizzare la bici in quasi sicurezza.
Sono trascorsi 20 anni da quando utilizzo la bici quotidianamente per recarmi al lavoro e per altri spostamenti abituali e nonostante il traffico indisciplinato della nostra città posso dire di non avere corso rischi particolarmente alti.
 

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QUINTO POST
Terza condizione perché sia possibile utilizzare la bici come mezzo di trasporto in ambito urbano: La Qualità della bici.
Su questo argomento non bisogna farsi trascinare dalle mode.
Una buona bici da utilizzare in ambito urbano, senza dover costare un patrimonio, deve possedere alcuni requisiti di base:
• copertoni e camere d’aria antiforatura
• mozzi scorrevoli di buona qualità
• delle discrete sospensioni anteriori
• sella comoda eventualmente dotata di sospensione sul reggisella
• cavalletto
• portapacchi posteriore o anteriore
• campanello (obbligatorio per il codice stradale)
• una buona messa a punto e lubrificazione
• luci anteriori e posteriori
• un numero sufficiente di rapporti per le salite
• una catena robusta ma non troppo pesante
I requisiti sopra elencati, possono essere soddisfatti con una spesa compresa tra i 450,00 € i 650,00 €.
Una spesa maggiore avrebbe solo il vantaggio di avere dei componenti di minor peso come telaio, guarniture, manubrio etc. che fanno lievitare la spesa senza benefici apprezzabili se non per chi usa la bici in ambito sportivo. Oltretutto bici più blasonate avrebbero solo l’effetto di attrarre l’attenzione di malintenzionati.
I benefici che si ottengono avendo le dotazioni sopra elencate, per chi fa uso abituale della bici, consistono nella possibilità di utilizzarla in qualsiasi condizione:
• fare la spesa e poter trasportare un bel po' di pacchi
• avere una pedalata agevole
• non gravare troppo sulla schiena
• essere visibili da lontano
• poter segnalare la propria presenza
• assicurare la bici per poter sbrigare le proprie incombenze quotidiane senza temere il furto
• non dover troppo frequentemente controllare la pressione o riparare le ruote da forature
Chi avesse già una bici in garage un po' troppo datata e non valesse la pena di ristrutturarla, se decidesse di farne un uso quotidiano o comunque molto frequente, farebbe bene ad acquistarne una nuova.
Nel caso che distanze e pendenze non siano eccessive si potrebbe anche ricorrere alla Cargo Bike (come nella foto) o ai Trailer da agganciare alla ruota posteriore con le quali si possono fare trasporti di oggetti più pesanti e voluminosi in sicurezza o anche di bambini fino ai 10 anni.
Sicuramente la spesa verrebbe ammortizzata nel giro di pochi mesi. Riprendere la vecchia bici arrugginita e con le ruote semidistrutte avrebbe solo l’effetto di abbandonare i buoni propositi in brevissimo tempo.
 
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SESTO POST
Quarta condizione perché sia possibile utilizzare la bici come mezzo di trasporto in ambito urbano: Adottare un abbigliamento corretto.
E’ chiaro che l’abbigliamento dipende dalle condizioni metereologiche ma è anche vero che spesso, pensando alla bici come attrezzo sportivo e non come mezzo di trasporto siamo indotti a pensare che ci dobbiamo vestire degli sportivi. Questa scelta è spesso controproducente perché anche se l’abbigliamento sportivo è più comodo non ci permette di utilizzare la bici nei contesti più normali e nelle incombenze quotidiane.
Tendenzialmente ci si dovrebbe vestire come se si dovesse camminare a piedi.
Senza esagerare con le coperture in inverno, prediligendo giacche leggere impermeabili e possibilmente traspiranti e dotandosi di protezioni per il collo (es. scaldacollo), guanti per le mani e possibilmente del casco.
Per prevenire possibili cambiamenti improvvisi delle condizioni meteo sarebbe sempre utile portare con sé dei pantaloni impermeabili e dei sacchetti di plastica trasparenti da mettere ai piedi, per esempio con degli elastici o delle cinghie di tela, per proteggersi dalla pioggia.
In estate è sufficiente proteggere il capo e, se non ci sono esigenze di presentazione, utilizzare dei pantaloncini. Un eventuale forte pendenza, per evitare di grondare di sudore, si potrebbe superare, almeno per brevi tratti, spingendo la bici a mano.
Dotazione anche molto utile quella di una camera d’aria di ricambio o dei tip top per riparare le forature con le levette per la rimozione del copertone.
 

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SETTIMO POST
Al punto in cui siamo, con 50 membri che hanno aderito al gruppo e che ne hanno compreso gli obiettivi, sarebbe ora il momento di raccogliere i vostri suggerimenti e le vostre proposte anche per capire se qualcuno di voi può darci una mano e partecipare attivamente coinvolgendo altri ciclisti, potenziali ciclisti e automobilisti stufi di subire quotidianamente il caos del traffico e delle conseguenze nefaste per tutti in termini di equilibrio nervoso, aria irrespirabile e quant’altro di cui parlerò nei post successivi.
Non abbiate paura. Non vi chiediamo di dedicare ore e neanche minuti del vostro prezioso tempo quotidiano.
Vi chiediamo di dedicare qualche manciata di secondi per rendere noto il gruppo a qualcuno dei vostri amici, conoscenti, parenti, che sia in sintonia con lo spirito del gruppo o che, pur non essendo interessato ai social network, sia comunque ben contento di mettersi in sella ad una bici e sostituire l’automobile per i propri spostamenti e le incombenze quotidiane.
Quindi … rendiamo interattivo il gruppo. Se volete potete scriverci anche in privato a me (Francesco Basile) o a Filippo Timpanaro, se avete qualche dubbio o temete che le informazioni che fornite possano violare la vostra privacy, rendendole disponibili a persone che non conoscete.
Aspetto le vostre proposte. Se non avete nulla da proporre vi chiedo almeno di farci capire se ritenete il gruppo utile, se vi aspettate qualcosa, se è semplice curiosità ma non avete tempo di leggere, se non vi interessa nulla ed avete aderito per caso … etc. etc.
Non siate timidi. I social network servono a poco se li utilizziamo per leggere senza intraprendere alcuna azione. Grazie
 

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OTTAVO POST
Oggi riprendiamo la pubblicazione dei post facendo un riepilogo di quanto abbiamo pubblicato da maggio a oggi.
Nel primo post abbiamo presentato il gruppo e proposto la nuova modalità di comunicazione a integrazione di facebook e di altri sistemi di interattività
Nel secondo post ci siamo occupati della sicurezza
Nel terzo post abbiamo illustrato gli obiettivi che ci proponiamo
Nel quarto post abbiamo dato suggerimenti sulla pianificazione dei percorsi
Nel quinto post abbiamo parlato dell’importanza di una bici di qualità per uso quotidiano
Nel sesto post si è parlato di abbigliamento in bici
Nel settimo post abbiamo cercato di coinvolgere la partecipazione … devo dire con risultati piuttosto modesti.
Nel prossimo post, auspicando una partecipazione di tutti quelli che si sono uniti al gruppo, parleremo del rapporto tra bici e salute.
 

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Classifica giornaliera dislivello positivo