Alla fine penso verta tutto sul come intendiamo sia il nostro modo di fare MTB.
Se "fare MTB" significa prendere la bici, caricarla in auto, spostarsi nella zona interessata e farsi dalle 2 alle 4 orette sui pedali, in tratti tecnici, una volta a settimana, no, non credo che ti serva un posizionamento in sella e nemmeno un biomeccanico: la bici la useresti probabilmente troppo poco per arrivare a scassarti ginocchia e cartilagini. Idem se cambi la bici di continuo. E' il movimento ripetuto sbagliato più e più volte, tante, a fracassarti, non quello occasionale.
Per altri, "fare MTB" significa unire al percorso vero e proprio anche un tratto di avvicinamento, più o meno lungo, e in tal caso allungheresti il periodo di pedalata, e ti ritroveresti a pedalare su un terreno inadatto al mezzo che stai usando. E' sempre MTB, solo che la bici la useresti un pelino in più, con altre esigenze non prettamente prestazionali solo in determinati ambiti.
Anche perchè siamo andati verso una specializzazione mostruosa delle bici: quelle di una volta facevano un po' di tutto, ma peggio di quelle odierne che fanno bene una cosa, e le altre vabbè. Non puoi pretendere di fare 50 km di trasferimento con una full da 16 kg pensata per le discese più scassate, e altrettanto non puoi fare chissà che prestazioni in discesa con un cancello di 20 anni fa.
Alla fine adesso la MTB sembra sia soprattutto discesa, sentieri assassini che finchè non verranno chiusi al transito sono da sfruttare, bike park per tutti e cose del genere.
Io comprendo l'autore del post originale, perchè ho problemi simili ai suoi, e probabilmente un modo abbastanza "vecchio" di intendere la MTB: per me è una bici da giri lunghi, molto lunghi, e tante ore in sella ad esplorare il mondo.
Adesso stanno arrivando a fare le stesse cose con le
gravel con
ruote da 50, ma la MTB ha ancora un discreto vantaggio su salite e discese più tecniche, dove con la gravel andresti a farti male, con la MTB "tradizionale" no, e con una trail moderna probabilmente nemmeno le sentiresti, le discese.
Usando la bici a questa maniera si, confermo che ti vai a scassare. E' bastato cambiare modello di
scarpe e comprare una sella diversa per pagare, dopo mesi di aggiustamenti, il caro prezzo: ginocchio che non vuol saperne di stare meglio. Devo ancora capire se per colpa della bici o per altro. fatto sta che mi sono letto siti su siti relativamente ad angoli, arretramento sella, e qualcosa è migliorato: quanto meno adesso riesco a fare le scale.
Il problema, come scrive l'autore iniziale, è che con le geometrie attuali davvero: se guardi il filo a piombo la sella non ha binari a sufficienza se usi un reggisella dritto. E sinceramente, adesso come adesso, riesco ad avvertire la differenza tra la sella arretrata "il giusto" e quella no. Si, andando su ripide salite la cosa cambia, idem per le ripide discese, ma in tutto quello che sta di mezzo te ne accorgi anche troppo.
Di mio sarei portato a non fare estremismi, tipo il fisico si adatta (si, certo, ma lo fa entro un certo range!) o questo o quel professionista e/o studio non serve ad una ceppa. Se così fosse aveva ragione mio nonno quando diceva che dai medici bisogna andare, le medicine devi comprarle in farmacia, ma poi buttare via tutto perchè anche loro devono lavorare per vivere, e quello che prescrivono non va bene.
Come non credo esista IL modo di intendere la MTB. Ok, i negozi e i produttori di marchi blasonati stan mettendoci del proprio ad orientare il mercato (geometrie, mono, ammortizzatori), ma esiste ancora un sottobosco di altri modi di fare MTB che son altrettanto giusti e validi, ma più delicati.