Dal centro di Gemona, impegnata la direzione per Montenars ed Artegna, si scende, superando anche la breve galleria sul tornante, fino a quando diviene visibile l'area di sosta (non regolamentata) sul lato sinistro della strada, presso la quale si può lasciare la vettura. In sella si risale, seguendo sempre le indicazioni per Montenars ed Artegna; giunti al semaforo, ovvero nei pressi della galleria paramassi posta alla base del monte Glemina, si svolta a sinistra, rientrando così in centro. Alla evidente biforcazione che segue si mantiene la destra, proseguendo a salire attraverso gli edifici di questo paese, quasi interamente ricostruito in seguito al tragico sisma del maggio 1976. Poco dopo appare l'indicazione per malga Cuarnan (Km 0,9), la quale invita a svoltare a destra. Via Gleseute, questo è il nome della strada, punta verso nord in leggera ascesa, offrendo una gradevole visuale sulla fascia prealpina. Al termine del lungo rettilineo, in corrispondenza del segnale riportante la scritta "Strada di Foredor" la carreggiata piega vistosamente a destra. Ha così inizio l'ascesa per malga Cuarnan la quale consta di prevalente fondo asfaltato dalla pendenza pressochè uniforme; altre caratteristiche sono la scarsissima presenza di traffico e l'abbondante ombreggiatura garantita dalla vegetazione (che ha colonizzato la conoide morenica su cui si dispiega la rotabile). A qualche rada apertura si avvicendano moltissime curve a gomito, mentre l'ascesa prosegue a ritmo quasi costante. Più volte la traccia incrocia un sentiero che taglia il pendio in modo più diretto: a tal proposito si segnala, nella parte iniziale della salita, la possibilità di utilizzare questa scorciatoia. Una spettacolare immagine sul monte Chiampon, visibile dai pressi di un segnavia CAI, annuncia l'imminente ingresso nella splendida radura posta al di sotto di sella Foredor. In ambiente momentaneamente aperto si superano, lungo un tratto in falsopiano, gli ultimi metri asfaltati. All'altezza di una curva (Km 12,3) il fondo diviene sterrato ed il bosco torna ad avviluppare la carrareccia; la pendenza accusa un deciso aumento in seguito ad un tornante, mantenendosi elevata lungo il rettilineo che segue, durante il quale si nota il proseguo del sentiero per Ors di Cuarnan. Ma prima di impegnare questa deviazione vale la pena raggiungere la vicinissima malga Cuarnan, oramai già visibile. Dalla costruzione (Km 13,3), si torna al bivio appena citato (Km 13,5), apprestandosi a dare inizio alla parte più impegnativa dell'itinerario. Segue una ripida mulattiera, quindi una biforcazione situata a pochi metri dalla sua conclusione (Km 14,3); svoltando a sinistra si supera l'ultimo ostacolo: trattasi di una breve erta, la cui pendenza estrema è resa ancor più disagevole dal fondo tecnico. Completata questa fatica si viene ripagati dal panorama superbo che il crinale del monte presenta d'improvviso. Ci si trova infatti presso l'erbosa ed aperta cresta che dalla vetta del monte digrada lungamente verso occidente. Lasciando sulla sinistra una pozza artificiale si affronta una lieve contropendenza, al termine della quale la traccia denota un restringimento; immessi nel single track (dal fondo a tratti non ciclabile), si traversa verso oriente in lieve salita per qualche decina di metri, culminando così nel sentiero 715 proveniente da Montenars (Km 14,8). Si scende ora assecondando l'orlo del crinale, tra passaggi ciclabili ed altri da superare portando la MTB in spalla, fino a che non viene raggiunta la poco evidente intersezione con il sentiero CAI 717 (Km 15,1), presso la quale sono localizzati alcuni riferimenti utili per l'orientamento, come la recinzione visibile sul lato destro (che segue anch'essa - in linea di massima - l'andamento della cresta). Lasciato sulla destra il sentiero 717 si punta in modo evidente verso il ripido versante sud del monte, costituito dalle pale erbose affacciate sul monte Faeit e sull'abitato di Montenars; si tratta del passaggio più delicato dell'escursione, considerate l'elevata pendenza e la non trascurabile esposizione delle strette serpentine. Dopo circa 15 minuti di discesa a piedi, raggiunto il limite della vegetazione arborea, può considerarsi conclusa la parte disagevole. In breve si guadagna un crocevia di sentieri, palesato dalle indicazioni del CAI (Km 16,1). Impegnata la traccia sulla destra (segnavia 716), si scende lungo un sentiero non eccessivamente ripido, il quale risulta per buona parte immerso tra la folta vegetazione. Il single track si dimostra per lo più scorrevole, anche se richiede attenzione in alcuni brevi passaggi, in cui la composizione del fondo diviene sconnessa oppure a matrice detritica. Particolarmente gradita è la presenza di una fonte, che si rinviene poco prima di uscire all'aperto sul tratto di traccia precedente il bivio con il sentiero per il monte Glemina. La parte che segue torna ad immergersi tra la vegetazione e va affrontata con cautela, poiché presenta una ripidezza media non trascurabile. Nonostante la generosa larghezza questa parte del sentiero denota una superficie fortemente sconnessa, la cui continuità viene sovente interrotta dalla presenza di numerosi gradini. Il sentiero si spegne nel tratto iniziale della rotabile per Montenars, di fronte alla galleria paramassi alle cui spalle si trova Gemona (Km 20,7). In seguito all'attraversamento del budello si giunge dinnanzi al portale che delimita l'abitato, varcato il quale avviene il rientro in paese; dopo aver percorso alcuni metri in leggera ascesa, si svolta a sinistra all'altezza dell'incrocio già citato ad inizio relazione, da cui si rientra in breve al punto di partenza (Km 21,8).