Alla scoperta del Cadore: Dolomiti Bellunesi

Dolomitico86

Biker novus
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Dolomiti del Cadore
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Sane (ciao in ladino cadorino),

apro questo thread, perché voglio portarvi alla scoperta della mia terra natale, il Cadore, territorio storico situato nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, a due passi dalle più note Cortina d'Ampezzo e Val Pusteria.

Nonostante sia circondato da alcune delle montagne più famose delle Dolomiti (Tre Cime di Lavaredo, Pelmo, Antelao, Cristallo, Sorapiss, Marmarole, Cadini di Misurina), questa terra è ancora relativamente poco conosciuta dal turismo di massa e, quindi, offre la possibilità di fare vacanze e giri in mountain bike in tranquillità anche nei periodi di maggiore afflusso turistico.

Con questo thread voglio pubblicare man mano dei suggerimenti sui percorsi in mtb della zona, aggiungendo delle curiosità sulla storia, gastronomia e bellezze del luogo. Invito anche gli altri utenti del forum che frequentano la zona a fare altrettanto, in modo da far conoscere questa perla delle Dolomiti.

Vi saluto con una fotografia del lago di Centro Cadore, scattata dal parco Roccolo di Pieve di Cadore (BL).

20210819_135813 (1).jpg

A presto!
 

NenaGT89

Biker oversize lenta
21/1/21
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Alta Toscana
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.
E' una zona bellissima, sono stata in vacanza tanti anni fa a Zoppé di Cadore. Peccato solo che alcuni locali siano ostili al turismo, di qualunque tipologia.
E poi ci sono persone, senza vie di mezzo, che fortunatamente vogliono mostrare le bellezze del proprio territorio, perché il Cadore merita davvero tanto. Anzi, sono alcune realtà meno conosciute ad essere molto più belle di quelle più popolari. Piccoli paradisi ancora "incontaminati".
Chissà se non tornerò un giorno in Cadore, a me era piaciuto!
 

Ciccio

Biker forumensus
15/11/02
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Nonantola (MO)
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Orbea Laufey H-LTD, Scott Scale 965
Ciao, bella iniziativa!
Sono interessato, perchè a Natale ho ricevuto uno splendido regalo dalle mie donne (moglie e due bimbe): l'adozione di una mucca a Costalta di Cadore (https://www.adottaunamuccacostalta.it/) , e adesso non vedo l'ora di andare a vederla di persona! E sicuramente porterò con me la bici, quindi se proporrai dei percorsi mi saranno utili.
 

pippio66

Biker serius
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pegola di malalbergo
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cinese carboniosa
io con alcuni amici abbiamo fatto vari giri in cadore pero', anche a me, i locali hanno dato sensazione di inospitalita' in confronto ad altre zone piu' famose come hai elencato in precedenza. comunque bei posti
 

Dolomitico86

Biker novus
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Dolomiti del Cadore
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Il primo posto dove vi porto a pedalare è l'altipiano di Pian dei Buoi, situato nei comuni di Lozzo e Domegge di Cadore (BL). Pian dei Buoi è un vasto altipiano prativo, che si estende ai piedi delle Marmarole, ad una quota media di 1.750 m. sul livello del mare (https://www.cosafareincadore.it/pian-dei-buoi-percorsi-rifugio-ciareido-col-vidal/#:~:text=Se sei amante della bicicletta,il dislivello di 1000 metri.).

Come suggerisce il nome della località, Pian dei Buoi è storicamente sede di alpeggi. Sull'altipiano sono collocati anche due rifugi dove si mangia molto bene (Rifugio Ciareido e Rifugio Baion), oltre ai resti del forte di Col Vidal, fortificazione costruita negli anni 1911/14, che durante la I Guerra Mondiale faceva parte della seconda linea italiana.

L'intero altipiano è molto panoramico, con la vista che, oltre alle soprastanti Marmarole, spazia sull'Antelao (seconda montagna più alta delle Dolomiti), gli Spalti di Toro, il Cridola, il gruppo dei Brentoni ed il lato sud delle Tre Cime di Lavaredo.

Tale altipiano si presta molto bene alla pratica del mtb, offrendo in quota dolci pendii, mulattiere e numerosi sentieri. Si raggiunge attraverso la strada del Genio Militare, costruita proprio per servire il citato forte di Col Vidal. La strada parte dalla piazza centrale di Lozzo di Cadore e si snoda per 14 km, superando con una pendenza costante e dolce circa 1.000 metri di dislivello. La strada del Genio è attualmente asfaltata (ma mai trafficata), mentre i percorsi in quota sono ovviamente tutti sterrati. Tre sono le possibilità di discesa a valle; oltre alla citata strada del Genio (che riporta a Lozzo), si può scendere anche tramite mulattiere a Domegge di Cadore (la mulattiera si prende poco prima del Rifugio Baion) o ad Auronzo di Cadore (attraverso la Val da Rin). Vi riporto i link ad alcuni articoli dei relativi percorsi: https://trecimebike.it/percorso.php?pdb e https://nest.bike/itinerari-percorsi-mountainbike/itinerario/pian-dei-buoi-rifugio-baion/

Ecco alcune foto:

DSC_8340.JPG
Vista sul monte Ciareido

DSC_8345.JPG
L'altipiano di Pian dei Buoi

DSC_8358.JPG

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Quel campanile roccioso in mezzo alla forcella è il Pupo di San Lorenzo

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A sinistra le Tre Cime di Lavaredo, in centro la Croda dei Toni e a destra l'Aiarnola.

Infine, nell'abitato di Lozzo di Cadore meritano una visita il santuario seicentesco della Madonna di Loreto (https://www.cosafareincadore.it/lozzo-di-cadore-strada-romana-antica-chiesa-madonna-di-loreto/), la roggia dei Mulini (con la ricostruzione di un mulino ad acqua: https://www.cosafareincadore.it/lozzo-di-cadore-la-roggia-dei-mulini/) ed il museo della latteria (https://auronzomisurina.it/cultura/museo-della-latteria/). Oltre ai già citati rifugi Baion e Ciareido a Pian dei Buoi, per mangiare nel paese di Lozzo di Cadore è molto buona la pizza della pizzeria La Favorita e per un dolce consiglio il panificio De Meio.

Ciao e alla prossima!
 
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Dolomitico86

Biker novus
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Grazie a tutti per gli apprezzamenti e sono contento di confrontarmi con le vostre esperienze.

Io vivo il Cadore da semi-local, nel senso che la mia famiglia materna è originaria di lì, anche se vivo a Torino. Sono molto affezionato a quei posti e ci torno sempre molto volentieri.

Parlando della popolazione locale, le caratteristiche che mi hanno sempre colpito è che mediamente le persone sono molto educate e, anche quelle che non hanno compiuto un particolare percorso di studi, hanno comunque una buona proprietà linguistica e un buon grado di cultura generale (in sintesi, lo stereotipo del tamarro o del coatto non si trova in Cadore).

Il territorio, seppur abbia sempre avuto una connotazione turistica (soprattutto fino agli anni novanta, quanto in vacanza ci veniva anche Giovanni Paolo II), negli ultimi decenni non è stato così pronto a cogliere le mutate dinamiche del settore del turismo, a differenza di quanto avvenuto soprattutto in Alto Adige, di cui risente un po' la concorrenza. Quella cadorina è gente di montagna nel vero senso della parola, per cui è il turista che deve adattarsi all'ambiente di montagna, anziché il contrario. Ad esempio, concetti quali le mega spa negli alberghi o la sauna in rifugio non sono concepiti in Cadore. Come servizi in senso assoluto, altre zone delle Dolomiti sono indubbiamente più all'avanguardia (anche se alcune cose stanno cambiando, con molti giovani cadorini che stanno proponendo un'offerta turistica più aggiornata con i tempi). Presumo che eventuali impressioni negative in termini di ospitalità siano conseguenza di tale mentalità.

Oltre alla bellezza dei luoghi, il vantaggio del Cadore è che consente di vivere le Dolomiti in maniera più autentica e rilassata, a maggior contatto con la natura e lontano dalla confusione dei grandi flussi turistici. E' un territorio che ha un grande potenziale ancora inespresso e da conoscere e che quindi può regalare grandi sorprese in senso positivo.
 
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Ciao, bella iniziativa!
Sono interessato, perchè a Natale ho ricevuto uno splendido regalo dalle mie donne (moglie e due bimbe): l'adozione di una mucca a Costalta di Cadore (https://www.adottaunamuccacostalta.it/) , e adesso non vedo l'ora di andare a vederla di persona! E sicuramente porterò con me la bici, quindi se proporrai dei percorsi mi saranno utili.
Regalo interessante!! :-)
Costalta è un bel paese del Comelico, situato in una posizione molto panoramica. E' attraversata dalla strada panoramica del Comelico, che è un'ottimo percorso anche per la bici da corsa (è stato affrontato nella tappa del Giro d'Italia 2018 conclusosi a Sappada). Per la mtb, proprio da Costalta parte la salita per il passo Monte Zovo, da cui si svalica nella bellissima Val Visdende, dove è possibile anche fare il giro delle malghe.
Dai, nel prossimo post faccio un approfondimento su Costalta!
 

gargasecca

Il maestro
17/8/05
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--Roma--
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Resto sintonizzato anche io, molto interessante.
Anni fa facemmo settimana bianca a San Vito per 2 anni di fila, la zona me la ricordo un pochino ancora, mi piacerebbe tornarci d'estate.
:prost:
 

pippio66

Biker serius
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il giro che hai illustrato prima l'ho fatto con partenza da auronzo fino al rifugio ciareido scendendo x pian de sera poi rientro ciclabile auronzo misurina. che dire bellissimo. fatto in data 12/06/2016 pero' il rifugio era ancora chiuso!!
 

Maurett82

Biker tremendus
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Grazie a tutti per gli apprezzamenti e sono contento di confrontarmi con le vostre esperienze.

Io vivo il Cadore da semi-local, nel senso che la mia famiglia materna è originaria di lì, anche se vivo a Torino. Sono molto affezionato a quei posti e ci torno sempre molto volentieri.

Parlando della popolazione locale, le caratteristiche che mi hanno sempre colpito è che mediamente le persone sono molto educate e, anche quelle che non hanno compiuto un particolare percorso di studi, hanno comunque una buona proprietà linguistica e un buon grado di cultura generale (in sintesi, lo stereotipo del tamarro o del coatto non si trova in Cadore).

Il territorio, seppur abbia sempre avuto una connotazione turistica (soprattutto fino agli anni novanta, quanto in vacanza ci veniva anche Giovanni Paolo II), negli ultimi decenni non è stato così pronto a cogliere le mutate dinamiche del settore del turismo, a differenza di quanto avvenuto soprattutto in Alto Adige, di cui risente un po' la concorrenza. Quella cadorina è gente di montagna nel vero senso della parola, per cui è il turista che deve adattarsi all'ambiente di montagna, anziché il contrario. Ad esempio, concetti quali le mega spa negli alberghi o la sauna in rifugio non sono concepiti in Cadore. Come servizi in senso assoluto, altre zone delle Dolomiti sono indubbiamente più all'avanguardia (anche se alcune cose stanno cambiando, con molti giovani cadorini che stanno proponendo un'offerta turistica più aggiornata con i tempi). Presumo che eventuali impressioni negative in termini di ospitalità siano conseguenza di tale mentalità.

Oltre alla bellezza dei luoghi, il vantaggio del Cadore è che consente di vivere le Dolomiti in maniera più autentica e rilassata, a maggior contatto con la natura e lontano dalla confusione dei grandi flussi turistici. E' un territorio che ha un grande potenziale ancora inespresso e da conoscere e che quindi può regalare grandi sorprese in senso positivo.
Proprio quest'estate ho fatto un giro in mtb da quelle parti, partendo da Costalissoio abbiamo fatto il passo del Palombino, siamo scesi in Val Visdende, fatto il bel giro delle malghe e siamo rientrati facendo il passo Zovo e attraversando poi Costalta. Posti bellissimi, come in generale tutte le dolomiti bellunesi. Abitando nell'alto trevigiano frequento con una certa assiduità la provincia di Belluno, e per quanto riguarda gli abitanti autoctoni non ho mai riscontrato ostilità nei confronti del turista, magari a volte ho notato un po' di diffidenza, soprattutto nelle generazioni piu' in là con gli anni, ma si tratta decisamente di episodi sporadici (per restare in tema di confronto con l' Alto Adige, non è che lì spicchino per calorosità, anzi). Per quanto riguarda il profilo "turistico", hai già fatto tu il riassunto perfetto, nient'altro da aggiungere. Una grande pecca secondo me sono le infrastrutture, dai non è possibile che per raggiungere il Cadore ci sia solo la statale Alemagna che ogni weekend in bella stagione genera 10 km di code sia all'andata che al ritorno per passare Longarone! Peccato perchè il potenziale di crescita sarebbe molto maggiore, sapendo cogliere le opportunità.
 

Dolomitico86

Biker novus
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Facendo seguito alla richiesta di @Ciccio, oggi vi faccio scoprire Costalta e la vicina Val Visdende.

Costalta è una frazione del comune di San Pietro di Cadore, nella zona del Comelico. Tale frazione è situata a 1.303 m. di quota, lungo la strada panoramica del Comelico. Tale strada, che unisce le frazioni di Costa, Costalissoio e Costalta, è un percorso molto bello e poco trafficato, ideale per essere affrontato con la bici da corsa, combinandolo con il Passo di Sant'Antonio (percorso affrontato nella 15° tappa del Giro d'Italia 2018 con arrivo a Sappada, vinto da Simon Yates).

Costalta è un paesino inerpicato su un ripido pendio erboso ed offre uno splendido panorama sul gruppo montuoso delle Terze di Campolongo. Ecco alcune foto del paese, tratte dal sito Dolomitidolomiti.com

GKPR  Costalta Comelico Dolomiti.jpg

GKPR  Costalta Comelico Bellunese.jpg

GKPR  Costalta Comelico Alpi Orientali.jpg

A livello gastronomico, consiglio di fermarsi alla Locanda La Baita (https://www.locandalabaita.it/), ottimo ristorante situato lungo la strada panoramica tra Costalta e la vicina Costalissoio, che offre anche alcune camere. Un'altra chicca culinaria è il panificio Eicher Clere (https://panificioeicherclere.myadj.it/v/panificioeicherclere), dove è possibile degustare un'ampia varietà di Csanzöi (noti anche come Casunziei), il piatto tipico del Cadore. I Casunziei/Csanzöi sono dei ravioli a forma di mezzaluna, che vengono serviti con burro fuso, ricotta affumicata e semi di papavero. Il ripieno dei Casunziei/Csanzöi viene fatto con prodotti del luogo: i miei preferiti sono quelli con il ripieno alle rape rosse (casunziei all'ampezzana), ma possono essere fatti anche con altri prodotti, quali funghi, ortiche, erbette, cipolle, patate, zucca, ecc. Al panifico Eicher Clere servono addirittura 23 varietà diverse di Casunziei/Csanzöi. Qui si trova anche la sede dell'Albergo diffuso di Costauta, che è un'altra ottima soluzione per il soggiorno.

31524-casunzei.jpg

Per la mtb, consiglio la salita che da Costalta porta alla Forcella Monte Zovo (circa 1.600 m.s.l.m.), con discesa nell'altro versante sulla Val Visdende.

La Val Visdende è un'incantevole valletta laterale del Comelico (cfr. http://www.valvisdende.it/). Essa si trova alle pendici del monte Peralba ed è delimitata dalla cresta di confine con l'Austria. La Val Visdende è costituita da un vasto pianoro prativo e boscoso (in particolare, di pregiati abeti rossi), in cui si trovano la chiesetta della Madonna della Neve (dove tenne una messa il Papa Giovanni Paolo II nell'estate nel 1987), una malga ed alcune borgate di baite che ospitano alcuni ottimi ristoranti (su tutti, consiglio il ristorante Gasperina ad inizio valle ed il ristorante Da Plenta, nell'omonima borgata).

Lungo le pendici montuose che circondano tale pianoro si snoda un percorso classico del mtb, cioè il giro delle malghe, menzionato anche nel post di Maurett82. Tale percorso si snoda lungo la cresta di confine, su una mulattiera (sentiero n. 170) che collega ad una quota di circa 2.000 m.s.l.m. le malghe Dignas, Campobon, Cecido, Manzon, Chiastelin, Antola e Chivion. Per maggiori informazioni sul percorso ed una bella carrellata fotografica dei panorami che si incontrano, visitate la pagina a questo link: https://www.mtbtech.it/percorso/2015/09/giro-delle-malghe-della-val-visdende/

Alcune curiosità: nel 1906 il principe Scipione Borghese, con la sua Itala 35/45HP, fece alcuni allenamenti lungo le strade della Val Visdende in preparazione al raid Pechino-Parigi, perché riteneva che la conformità del territorio cinese fosse simile a quella del terreno della valle. Invece nel 2018 la valle fu colpita duramente dalla tempesta Vaia, una tempesta caratterizzata da venti di oltre 200 km/h, che qui abbatterono 150.000 metri cubi di alberi, colpendo intere fasce di bosco. In alcune zone si vedono ancora gli alberi abbattuti, che ricordano i bastoncini del gioco dello shangai. Infatti, prima di compiere il giro delle malghe conviene informarsi presso gli uffici turistici del Comelico per verificare che il percorso non sia interessato da lavori di pulizia del bosco.

Vi lascio con alcune fotografie della Val Visdende:

20160628-182804-largejpg.jpg
(foto tratta da Tripadvisor)

sullo-sfondo-Monte-Peralba.jpg
La malga Pra Marino ed il monte Peralba sullo sfondo (foto tratta da https://www.camperpress.info/2020/08/24/veneto-val-visdende/)
Maltempo-Uragano-29ottobre2018-Comelico-Val-Visdende-Gerry-De-Zolt-WhatsApp-Image-2018-11-06-...jpeg
Un'impressionante immagine di come si presentava il bosco abbattuto dalla tempesta Vaia (tratta da amicodelpopolo.it).

Ciao e alla prossima!
 
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Proprio quest'estate ho fatto un giro in mtb da quelle parti, partendo da Costalissoio abbiamo fatto il passo del Palombino, siamo scesi in Val Visdende, fatto il bel giro delle malghe e siamo rientrati facendo il passo Zovo e attraversando poi Costalta. Posti bellissimi, come in generale tutte le dolomiti bellunesi. Abitando nell'alto trevigiano frequento con una certa assiduità la provincia di Belluno, e per quanto riguarda gli abitanti autoctoni non ho mai riscontrato ostilità nei confronti del turista, magari a volte ho notato un po' di diffidenza, soprattutto nelle generazioni piu' in là con gli anni, ma si tratta decisamente di episodi sporadici (per restare in tema di confronto con l' Alto Adige, non è che lì spicchino per calorosità, anzi). Per quanto riguarda il profilo "turistico", hai già fatto tu il riassunto perfetto, nient'altro da aggiungere. Una grande pecca secondo me sono le infrastrutture, dai non è possibile che per raggiungere il Cadore ci sia solo la statale Alemagna che ogni weekend in bella stagione genera 10 km di code sia all'andata che al ritorno per passare Longarone! Peccato perchè il potenziale di crescita sarebbe molto maggiore, sapendo cogliere le opportunità.
Grazie per l'intervento. Speriamo che i lavori che stanno effettuando sullo snodo di Longarone in vista delle Olimpiadi snelliscano il traffico del weekend!
 

ginus

Biker popularis
15/10/04
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merida matts
Ciao a tutti.
Sto organizzando una settimana di cicloturismo bikepacking e sarò 2 giorni a pieve di Cadore.
Potete consigliarmi un giro in giornata per visitare la zona, tenendo conto che abbiamo 2 mtb-gravel?
Avete anche un hotel o beb da consigliare per il soggiorno?
Grazie mille
Gino
 

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