a fatica estrema..estremi rimedi!

marzia · 5/2/06

quando la fatica ci assale e la strada è ancora lunga

...cosa facciamo, qual è la tattica che adottiamo per arrivare ugualmente alla meta ?

io, ad esempio, "me la faccio passare" parlando parlando parlando parlando ...

così mi dimentico di essere stanca e prima o poi da qualche parto arrivo...
(ovviamente se sono da sola.... )

e voi?

bambasoft · 5/2/06

marzia ha scritto:
quando la fatica ci assale e la strada è ancora lunga

...cosa facciamo, qual è la tattica che adottiamo per arrivare ugualmente alla meta ?

io, ad esempio, "me la faccio passare" parlando parlando parlando parlando ...

così mi dimentico di essere stanca e prima o poi da qualche parto arrivo...
(ovviamente se sono da sola.... )

e voi?

Io quando sono così stanco non riesco a parlare, sinceramente.......
Personalmente mi metto a pensare, pensare, pensare, magari alle cose che mi rodono dentro..... talvolta il metodo fa scaturire energie/rabbie che non pensavi di avere in saccoccia........

tarcy · 5/2/06

beh Marzia, se parliamo di fatica in bici allora a me piace faticare perciò riesco a godermela tutta. comunque anch'io se posso cerco di chiacchierare con qualche compagno in modo da sentir meno fatica, e se posso cerco anche qualche pedalata dove possa ammirare il paesaggio circostante e perdermi nei miei pensieri.ciao.

Dallas · 5/2/06

Mi ricordo la seconda volta che ho fatto lo Stelvio partendo da Prato Stelvio, arrivato agli ultimi tornati poco sopra Gomagoi ho cominciato a cantare questa canzoncina: Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela, dato che la cosa era interessante andò a chiamare un altro elefante. Due elefanti si dondolavano sopra filo di una ragnatela, dato che la cosa era interessante andarono a chiamare un altro elefante. Tre elefanti ecc. ecc.
Non mi ricordo a che numero sono arrivato, ma mi pare che fosse a tre cifre.

In altri casi ripenso alla frase di Aldo "Rock" Calandro:
"Dopo il non ce la faccio viene sempre il chissenefrega

silverhand · 5/2/06

Ovviamente chiacchiero ma se sono propio stanco non ci riesco inizio a pensare che ogni pedalata sia una in meno per arrivare in cima!

E' una mia vecchia tecnica da quando avevo 6 anni e mio padre mi portava a camminare!

Per ora ha sempre funzionato ma poi alla fine prevale il pensare!

tostarello · 5/2/06

rallento me la prendo comoda e penso "quando sarà finita sarà bella da ricordare"

dSaint · 5/2/06

Anhe io penso...di solito a qualche cosa che non centra nulla con la mtb...qeusto però solo quando devo spigere...
quando devo scendere penso a non combinare cxxxxate e a non farmi male!Di solito combino abbastanza casini quando vado in mtb!

endurik · 5/2/06

mi fermo un pò a .. no... cioè una barretta, una bevutina...e se proprio non va telefono alla moglie che venga a recuperarmi...

ivanbruno · 5/2/06

Anche a me piace chiacchierare quasi per distrarmi e non pensare alla fatica ma un'altra tecnica è quella di lamentarmi in maniera esagerata, ritmica......quasi ipnotica.
E' una sorta di "esorcizzazione" della sofferenza.....quando non mi mandano a quel paese quelli che mi pedalano accanto!

Luca B. · 6/2/06

marzia ha scritto:
quando la fatica ci assale e la strada è ancora lunga

...cosa facciamo, qual è la tattica che adottiamo per arrivare ugualmente alla meta ?

io, ad esempio, "me la faccio passare" parlando parlando parlando parlando ...

così mi dimentico di essere stanca e prima o poi da qualche parto arrivo...
(ovviamente se sono da sola.... )

e voi?

Quando ho seri problemi e sono giunto alla frutta,cerco di non pensarci.
Se riesco a svuotare la testa dai pensieri negativi (....azz....mancano ancora 100 km a quel posto,mi fanno un male cane le gambe,ho il c..o devastato,ecc.ecc.....)normalmente arrivo a casa sano e salvo.In caso contrario mi fermo,mangio qualcosa se l'ho portato con me e cerco di riposare un pochino.Molte volte a me serve solo fare due passi a piedi per sciogliermi e far riposare i muscoli,così da poter poi rientrare a casa.Faccio lo stesso anche se esco in compagnia.Andare oltre i propi limiti non ha mai giovato a nessuno.

Luca B. · 6/2/06

Dimenticavo di dire che a volte ci aggiungo anche del torpiloquio oltre a quello descritto sopra.................

marco10 · 6/2/06

di solito comicio con il darmi del pirla per essermi infilato volontariamente in quella situazione, poi comicio a fare calcoli mentali, tipo km fatti, km da fare, medie dislivelli ecc. così mi distraggo e oplà, sono in cima (di solito, a volte piede a terra e ruzza)
è una cosa facevo in moto per farmi passare i tratti lunghi d'autostrada

FROG · 6/2/06

Son daccordo con Tarcy
a me piace faticare perciò riesco a godermela tutta.
Ma mi incazz0 come Marco10 , comicio con il darmi del pirla, ma non mollo, immagino che ci sia un pubblico tutto mio fatto di tutte quelle persone a me antipatiche, che poi mi andrebbero a sputanare, allora mi creo traguardi volanti; la giunta sull asfalto, lombra del albero sulla strada, il tornate da superare così metto il piede a terra e gli antipatici non mi vedono, ma ecco altro gruppo di amici bastardi a guardarmi , cosi altro obiettivo, la giunta , il paletto, lombra. Così lorgoglio mi porta, incazzato nero, al cima. Una volta lì me ride tutto, dito medio della mano teso in alto, o meglio cull0 a tutti sti BASTARDI.

Winterhawk · 6/2/06

marzia ha scritto:
quando la fatica ci assale e la strada è ancora lunga

...cosa facciamo, qual è la tattica che adottiamo per arrivare ugualmente alla meta ?

io, ad esempio, "me la faccio passare" parlando parlando parlando parlando ...

così mi dimentico di essere stanca e prima o poi da qualche parto arrivo...
(ovviamente se sono da sola.... )

e voi?

Se sono in compagnia faccio anch'io così, magari inframezzando i periodi pedalati con brevi soste utili per riprendere fiato.
Per me conta molto anche la motivazione: se sono in un posto nuovo che mi piace particolarmente e di cui ho la ferma intenzione di scoprire le caratteristiche, non desisto facilmente. La soddisfazione personale di poter alla fine dire a se stessi "ho portato a termine il giro" in tal caso sarà notevole.
Di solito non mi arrabbio quando sono in difficoltà: la vicinanza stretta della natura e della montagna hanno sul mio umore effetto benefico. Inoltre, cerco di preservare le energie per arrivare alla meta. Al limite agonizzo un pò e, se sono proprio distrutto, scendo dalla bici e spingo a piedi: però questo cerco di fare in modo che non accada in tutti i modi ).

lucabona · 6/2/06

marzia ha scritto:
... cosa facciamo, qual è la tattica che adottiamo per arrivare ugualmente alla meta ?

Leggo la gazzetta e spingo...

vuferosilver · 6/2/06

marco10 ha scritto:
di solito comicio con il darmi del pirla per essermi infilato volontariamente in quella situazione, poi comicio a fare calcoli mentali, tipo km fatti, km da fare, medie dislivelli ecc. così mi distraggo e oplà, sono in cima (di solito, a volte piede a terra e ruzza)
è una cosa facevo in moto per farmi passare i tratti lunghi d'autostrada

Quoto, sia per la bici che per la moto, in altri casi focalizzo un punto davanti a me e mi dico arriviamo fino a li, arrivato ne focalizzo un altro e via di questo passo finchè non finisco il giro!
Ciao

marco10 · 6/2/06

vuferosilver ha scritto:
Quoto, sia per la bici che per la moto, in altri casi focalizzo un punto davanti a me e mi dico arriviamo fino a li, arrivato ne focalizzo un altro e via di questo passo finchè non finisco il giro!
Ciao

anchi'io mi do dei traguardi intermedi, però una delle prime uscite dell'anno scorso in bdc avevo una ciclistA a 10-15 metri davanti a me e devo dire che ha funzionato bene come target...

impeto72 · 6/2/06

Mi concentro sul "gesto" della pedalata e quasi sempre mi vengono pensieri poco pacifici (deve essere la grinta!). Se poi anche la carica finisce, allora vuol dire che sono proprio stanco e allora si susseguono considerazioni del tipo "ma chi me lo ha fatto fare" ecc.

In media il giro me lo godo più quando sto arrivando a casa e, quindi, incomincio a rilassarmi...

simonexc · 6/2/06

mi canto le canzoncine nella testa............. e in gara sra cos ami viene automatica.. senza nemmeno farci caso inizio a canticchiare nella testa mille canzoni........ senno in salita (solo se ho a che fare con salite lunghe) conto le pedalate secondo ritmi.. prima ne conto 10.. poi ricomincio e en conto il doppio... poi il doppio di venti e cosi via per pensare il meno possibile alla fatica

simonexc · 6/2/06

in gara invece mi gaso a vedere le ragazze che ti guardano faticare... e pedalo più forte... senno quando sono proprioa terra dico" ma che cosa sto facendo?? perche ora sono qui a afticar e enn nel mio letto?? perche nn mi ritiro ?? eccc.. am è caitato solo un paio di volte in cui ero completamente fuori forma

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