E' un giro famoso, ma era la prima volta per me.
Con un amico, siamo partiti in MTB subito dopo aver lasciato Cortina d'Ampezzo alle spalle. Parcheggiata la macchina, infilato casco e zainetto, abbiamo iniziato la prima salita (l'unica asfaltata) fino al primo rifugio: il Ra Stua. Pendenza sensibile, ma l'asfalto aiutava.
Dal Ra Stua si vedeva benissimo cosa ci aspettava: un panorama da mozzare il fiato. Complice anche il Sole magnifico nonostante gli 8° C della prima mattina. Via fino al bivio che ci ha fatto optare per la svolta a destra per raggiungere il rifugio Biella, poco sopra i 2300 mt. Un ambiente lunare, bellissimo. Piccola pausa e giù fino al bivio iniziale dove abbiamo proseguito per il rifugio Senes. Tutte le vie erano molto pedalabili, tranne alcuni tratti molto ripidi con parecchi sassi. La mia tecnica in MTB non mi ha consentito di stare sempre in sella, ma non importa.
Dal bivio suddetto, si raggiunge il Senes in un attimo. Dei maialini pezzati ci danno il benvenuto e via verso il Pederù, la cui ultima discesa a piccoli e ripidissimi tornanti ha costretto i dischi da 160 a dimostrare di essere all'altezza della situazione.
Piccola pausa nel prato antistante il rifugio; comprato panino al salame.. una rosetta che sembrava di plastica, mentre il salame pareva quello confezionato nelle macchinette delle stazioni ferroviarie.... una ciofeca. Davvero una schifezza, come il servizio del Pederù. Da sconsigliare vivamente.
Ora si va su al Fanes. Dura la salita a tornanti in mezzo al ghiaione. E poi era mezzogiorno, per cui il caldo lo si sentiva.
Arivati al rifugio, dopo breve passaggio al Fodara, ci è toccato un ultimo sforzo fino al Limo... per poi goderci la discesa fino a casa...cioè all'auto.
Purtroppo, non sono molto forte nelle mani e per me le discese in MTB sono delle vere sofferenze. L'indolenzimento alle mani e alle dita non mi fanno godere al massimo delle discese.. ma alla fine sono arrivato.
Correndo ho preso di quelle sassate alla scatola del movimento centrale che non oso pensare cosa sarebbe accaduto se il telaio non fosse stato in alluminio (come quello della mia Trek) ma in carbonio...
Vabbè...
A parte questo.... un giro favoloso. 44 km. Duretto, ma nulla di tremendo. Panorama unico al Mondo.
Lo consiglio a tutti.
Con un amico, siamo partiti in MTB subito dopo aver lasciato Cortina d'Ampezzo alle spalle. Parcheggiata la macchina, infilato casco e zainetto, abbiamo iniziato la prima salita (l'unica asfaltata) fino al primo rifugio: il Ra Stua. Pendenza sensibile, ma l'asfalto aiutava.
Dal Ra Stua si vedeva benissimo cosa ci aspettava: un panorama da mozzare il fiato. Complice anche il Sole magnifico nonostante gli 8° C della prima mattina. Via fino al bivio che ci ha fatto optare per la svolta a destra per raggiungere il rifugio Biella, poco sopra i 2300 mt. Un ambiente lunare, bellissimo. Piccola pausa e giù fino al bivio iniziale dove abbiamo proseguito per il rifugio Senes. Tutte le vie erano molto pedalabili, tranne alcuni tratti molto ripidi con parecchi sassi. La mia tecnica in MTB non mi ha consentito di stare sempre in sella, ma non importa.
Dal bivio suddetto, si raggiunge il Senes in un attimo. Dei maialini pezzati ci danno il benvenuto e via verso il Pederù, la cui ultima discesa a piccoli e ripidissimi tornanti ha costretto i dischi da 160 a dimostrare di essere all'altezza della situazione.
Piccola pausa nel prato antistante il rifugio; comprato panino al salame.. una rosetta che sembrava di plastica, mentre il salame pareva quello confezionato nelle macchinette delle stazioni ferroviarie.... una ciofeca. Davvero una schifezza, come il servizio del Pederù. Da sconsigliare vivamente.
Ora si va su al Fanes. Dura la salita a tornanti in mezzo al ghiaione. E poi era mezzogiorno, per cui il caldo lo si sentiva.
Arivati al rifugio, dopo breve passaggio al Fodara, ci è toccato un ultimo sforzo fino al Limo... per poi goderci la discesa fino a casa...cioè all'auto.
Purtroppo, non sono molto forte nelle mani e per me le discese in MTB sono delle vere sofferenze. L'indolenzimento alle mani e alle dita non mi fanno godere al massimo delle discese.. ma alla fine sono arrivato.
Correndo ho preso di quelle sassate alla scatola del movimento centrale che non oso pensare cosa sarebbe accaduto se il telaio non fosse stato in alluminio (come quello della mia Trek) ma in carbonio...
Vabbè...
A parte questo.... un giro favoloso. 44 km. Duretto, ma nulla di tremendo. Panorama unico al Mondo.
Lo consiglio a tutti.