- 14/11/02
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- 57
- Bike
- Specialized Turbo Levo, Giant Trance Advanced 29, Commencal Supreme DH, Cannondale F3000
Dopo un esperienza ormai più che decennale di 24h in giro per l'Italia (e la Svizzera italiana) quest'anno ho esordito in sella ad una 29er.
Quest'anno team da 4 elementi, un bel test per la mia Gas29 Titanica.
Non posso che ritenermi molto più che soddisfatto: sarò stato più in forma, sarà stato un caso, ma quest'anno su un tracciato più arzigogolato degli anni precedenti sono andato benissimo ed i miei tempi sono stati migliori di biker da cui regolarmente ho sempre preso paga...
La nuova parte del giro introdotta quest'anno teoricamente non favoriva le 29er: stretto, tutto single-track privo di tratti su cui lanciare la mtb, numerosi i tratti in cui era necessario ripartire.
Ma la mia Titanica non ha sofferto, se non in un paio di curve strette tra rocce. Rapida comunque a riprendere velocità grazie alla capacità di passare sopra alle radici e alle sconnessioni del terreno senza la minima incertezza anche a bassa velocità.
Raggiunta poi la seconda parte del tracciato (quella tipica degli scorsi anni), dove la velocità aumentava, diventava un siluro inarrestabile...
Idem sullo stradone in salita che riportava verso la fine del giro, sarà ma rispetto agli anni scorsi ero più veloce con meno fatica...
Ottimo anche nel toboga finale, le cui curve non mettevano in crisi le ruotone, anzi permettevano di prendere un bel ritmo e di volare fino in zona cambio.
Quest'anno team da 4 elementi, un bel test per la mia Gas29 Titanica.
Non posso che ritenermi molto più che soddisfatto: sarò stato più in forma, sarà stato un caso, ma quest'anno su un tracciato più arzigogolato degli anni precedenti sono andato benissimo ed i miei tempi sono stati migliori di biker da cui regolarmente ho sempre preso paga...
La nuova parte del giro introdotta quest'anno teoricamente non favoriva le 29er: stretto, tutto single-track privo di tratti su cui lanciare la mtb, numerosi i tratti in cui era necessario ripartire.
Ma la mia Titanica non ha sofferto, se non in un paio di curve strette tra rocce. Rapida comunque a riprendere velocità grazie alla capacità di passare sopra alle radici e alle sconnessioni del terreno senza la minima incertezza anche a bassa velocità.
Raggiunta poi la seconda parte del tracciato (quella tipica degli scorsi anni), dove la velocità aumentava, diventava un siluro inarrestabile...
Idem sullo stradone in salita che riportava verso la fine del giro, sarà ma rispetto agli anni scorsi ero più veloce con meno fatica...
Ottimo anche nel toboga finale, le cui curve non mettevano in crisi le ruotone, anzi permettevano di prendere un bel ritmo e di volare fino in zona cambio.