[Comunicato stampa] - Il 5 settembre 2010 si svolgerà in Abruzzo il primo raduno interregionale di Mountain Bike del CAI Abruzzo e Marche. Il raduno precede di circa un mese il raduno nazionale e ha lo scopo di sensibilizzare le aree protette a non criminalizzare l’utilizzo della Mountain bike, infatti il tema del raduno nazionale ha come titolo in “Mountain Bike nei parchi nazionali del centro Italia”.
I luoghi
Il raduno si svolgerà sulla Majella in particolare tra la Valle Giumentina, Piana Grande e la vetta del Blockhaus. Questi luoghi della Majella sono rappresentativi di tutto quanto è accaduto sulla montagna madre, dagli insediamenti paleolitici della Valle Giumentina, agli eremi Celestiniani di San Bartolomeo in Legio e San Giovanni all’Orfento, alle costruzioni per la lotta al brigantaggio fino ai Tolos dei pastori.
La Montagna della Majella, Padre dei Monti per Plinio il Vecchio, Montagna Madre per gli Abruzzesi, alto, imponente, selvaggio, gruppo montuoso, è entrata a far parte, di diritto, del patrimonio mondiale dei Parchi Nazionali, dopo decenni di aspre battaglie, grazie alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 e al Decreto del Presidente della Repubblica del 5 giugno 1995, istitutivo dell'Ente Parco.
Geograficamente costituito da quattro grandi individualità orografiche - la Majella, ampio e compatto massiccio calcareo, il Morrone, il Porrara ed i Monti Pizzi, con le valli ed i piani carsici che fra esse si interpongono - è un Parco Nazionale che per posizione geografica (completamente immerso nel Mediterraneo) per l'asprezza, vastità, ed imponenza (oltre 60 rilievi montuosi di cui 30 superano i 2.000 metri, tra i quali svettano il Monte Amaro, 2793 metri, la seconda vetta dell'Appennino; il monte Acquaviva, 2737 m; il monte Focalone, 2676 m; il monte Rotondo, 2656 m; il monte Macellaro, 2646 m; Pesco Falcone, 2546 m; Cima delle Murelle 2598 m) per il rigore e la mutevolezza climatica, è sicuramente unico nel suo genere e racchiude al suo interno in vaste aree (widelands) che presentano aspetti peculiari di natura selvaggia (wildland) la parte più pregevole e rara del patrimonio nazionale di biodiversità, di importanza europea e mondiale. (www.parcomaiella.it)
L’eremo di San Bartolomeo in Legio è meno importante dell'Eremo di Santo Spirito ma molto più spettacolare e solitario.
“Non se ne conoscono con precisione la data di origine, anche se è logico supporre che il luogo di culto sia anteriore al Mille, ma sappiamo con certezza che fu ricostruito nel XIII secolo da Pietro da Morrone. La presenza di acqua nel riparo e la sorgente nel sottostante vallone, hanno determinato una sua frequentazione in periodi antecedenti che non lasciano dubbi, a tal proposito, le recenti scoperte nel sottostante riparo E. de Pompeis. La ricchissima industria litica e i notevoli resti di macellazione appartengono infatti alle tribù di cacciatori-raccoglitori del paleolitico superiore. Il luogo di culto è frequentato dai devoti dei vicini paesi soprattutto in occasione della processione del 25 di Agosto. Numerosi ex-voto ornano le pareti della chiesetta rupestre a testimonianza di un culto ancora oggi molto vivo. Sono evidenti, nella raccolta da parte dei fedeli dell'acqua che percola all'interno del luogo sacro, un antico culto delle acque e, nell'offerta ed esposizione di taralli, i resti di un rito agricolo. Molti dei luoghi circostanti l'Eremo, quali la sorgente e il ponte, sono legati nelle leggende locali, alla figura del Santo.” (Micati – Eremi d’Abruzzo - Carsa Edizioni)
L'eremo di San Giovanni all’Orfento, è una delle tante meraviglie che si trovano in Abruzzo.
“Pietro da Morrone si ritirò in questo eremo in compagnia di alcuni discepoli, sperando che pochi potessero seguirlo in un luogo così impervio, e vi rimase per quasi nove anni, dal 1284 al 1293. Ciò che oggi vediamo scavato nella parete sopra il riparo è solo la parte eremitica dell'antico convento: infatti nel sottostante riparo vi erano una chiesetta, le cellette dei pochi monaci che vi abitavano ed una foresteria per i pellegrini. Tutto ciò era noto dagli atti del processo di canonizzazione di Celestino V, ma recenti scavi archeologici, lo hanno confermato. Oltre alle mura del vecchio monastero, gli scavi hanno messo in luce alcuni interessanti reperti che risalgono all'età del bronzo e, in particolare, una canaletta in legno per la raccolta delle acque per un evidente uso cultuale. Di notevole interesse è l'impianto idrico, completamente realizzato nella roccia, che raccoglie l'acqua piovana convogliandola in piccole vasche di decantazione ed infine in una cisterna.” (Micati – Eremi d’Abruzzo - Carsa Edizioni)
Singolare l’accesso all’eremo che in prossimità dell’ingresso si interrompe e si supera strisciando per alcuni metri (diff. EE) .
L'importante sito di Valle Giumentina rappresenta una delle principali testimonianze del Paleolitico inferiore e medio in Abruzzo. Inoltre la valle è nota per i suoi insediamenti pastorali (Tolos).
Per strappare terra e pascolo alla montagna, con la pietra i pastori e i contadini della Majella hanno scritto un capitolo non trascurabile della storia dell'architettura abruzzese, dando vita a una tipologia di costruzioni spontanee frequentissime sulle balze ed i pascoli della montagna: le capanne a tholos, dette in dialetto "pajare". Innalzate con un ingegnoso sistema di costruzione a secco, senza l'uso di cementi, il principio costruttivo su cui si basano non conosce i fondamenti ingegneristici né degli archi, né della volta.
L'elevazione, infatti, avviene per sovrapposizione concentrica a rastremare di ricorsi di pietre: in sostanza, ogni giro viene semplicemente poggiato su quello inferiore, spostato leggermente verso l'interno di qualche centimetro. In questo modo, a fine costruzione, come per magia, solo un'ultima pietra poggia sulle altre a chiudere la pseudo-volta così realizzata. La struttura non implode perché ogni pietra risulta concatenata a spinta con le vicine. Geniali poi i metodi usati per creare gli ingressi alle capanne, che variano dal semplice architrave orizzontale fatto con un unico blocco di pietra allungato, a diverse forme di archi o triangoli di scarico, ottenuti con varie pietre puntellate le une contro le altre.
I Percorsi
Percorso A: Semplice Anello nella Valle Giumentina adatto anche ai bambini.
Diff. TC
Dislivello 200 m circa
Percorso B: Dalla Valle Giumentina verso il Blockhaus (l’itinerario al momento si ferma all’incrocio con l’Eremo di San Giovanni, sono in corso le richieste per le autorizzazioni al fine di poter proseguire)
Diff. BC
Dislivello: 900 m circa
Per le visite agli Eremi è necessario lasciare le bici. Attenzione l’ingresso all’eremo di San Giovanni all’Orfento è classificato EE.
Il Programma
Ore 9:00 Raduno dei partecipanti presso l’Agriturismo Pietrantica di Decontra (www.agripietrantica.com).
Ore 9:30 partenza per l’escursione
Ore 14:30 rientro e pranzo presso l’Agriturismo Pietrantica di Decontra.
Ore 16:00 Saluti del Presidente Regionale Dott. Eugenio Di Marzio
Ore 16:10 Saluti del Presidente della Commissione Regionale Escursionismo Marco Pirocchi
Ore 16:15 Presentazione del 3° raduno nazionale che si svolgerà ad Ascoli Piceno a cura di Alessandro Federici del gruppo Slowbike Sezione di Ascoli Piceno
Modalità e quote di partecipazione
Per partecipare al raduno è obbligatorio prenotarsi entro il 1 settembre 2010 confermando con il versamento della quota di partecipazione presso la sezione di appartenenza, se partecipante, o presso la segreteria organizzativa, Sezione di Chieti o di Ascoli Piceno (contattare i riferimenti per ulteriori informazioni).
Soci:
Solo escursione gratuita
Escursione e pranzo:
Adulti 10 euro
Bambini (età inferiore ai 12 anni): gratuita
Non Soci
Solo escursione 5 euro (assicurazione)
Escursione e pranzo:
Adulti 15 euro
Bambini (età inferiore a 12 anni): 5 euro (assicurazione)
Contatti:
Telefono 3939383790
e-mail [email protected]
Ulteriori informazioni
www.caiabruzzo.it
www.caichieti.it
I luoghi
Il raduno si svolgerà sulla Majella in particolare tra la Valle Giumentina, Piana Grande e la vetta del Blockhaus. Questi luoghi della Majella sono rappresentativi di tutto quanto è accaduto sulla montagna madre, dagli insediamenti paleolitici della Valle Giumentina, agli eremi Celestiniani di San Bartolomeo in Legio e San Giovanni all’Orfento, alle costruzioni per la lotta al brigantaggio fino ai Tolos dei pastori.
La Montagna della Majella, Padre dei Monti per Plinio il Vecchio, Montagna Madre per gli Abruzzesi, alto, imponente, selvaggio, gruppo montuoso, è entrata a far parte, di diritto, del patrimonio mondiale dei Parchi Nazionali, dopo decenni di aspre battaglie, grazie alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 e al Decreto del Presidente della Repubblica del 5 giugno 1995, istitutivo dell'Ente Parco.
Geograficamente costituito da quattro grandi individualità orografiche - la Majella, ampio e compatto massiccio calcareo, il Morrone, il Porrara ed i Monti Pizzi, con le valli ed i piani carsici che fra esse si interpongono - è un Parco Nazionale che per posizione geografica (completamente immerso nel Mediterraneo) per l'asprezza, vastità, ed imponenza (oltre 60 rilievi montuosi di cui 30 superano i 2.000 metri, tra i quali svettano il Monte Amaro, 2793 metri, la seconda vetta dell'Appennino; il monte Acquaviva, 2737 m; il monte Focalone, 2676 m; il monte Rotondo, 2656 m; il monte Macellaro, 2646 m; Pesco Falcone, 2546 m; Cima delle Murelle 2598 m) per il rigore e la mutevolezza climatica, è sicuramente unico nel suo genere e racchiude al suo interno in vaste aree (widelands) che presentano aspetti peculiari di natura selvaggia (wildland) la parte più pregevole e rara del patrimonio nazionale di biodiversità, di importanza europea e mondiale. (www.parcomaiella.it)
L’eremo di San Bartolomeo in Legio è meno importante dell'Eremo di Santo Spirito ma molto più spettacolare e solitario.
“Non se ne conoscono con precisione la data di origine, anche se è logico supporre che il luogo di culto sia anteriore al Mille, ma sappiamo con certezza che fu ricostruito nel XIII secolo da Pietro da Morrone. La presenza di acqua nel riparo e la sorgente nel sottostante vallone, hanno determinato una sua frequentazione in periodi antecedenti che non lasciano dubbi, a tal proposito, le recenti scoperte nel sottostante riparo E. de Pompeis. La ricchissima industria litica e i notevoli resti di macellazione appartengono infatti alle tribù di cacciatori-raccoglitori del paleolitico superiore. Il luogo di culto è frequentato dai devoti dei vicini paesi soprattutto in occasione della processione del 25 di Agosto. Numerosi ex-voto ornano le pareti della chiesetta rupestre a testimonianza di un culto ancora oggi molto vivo. Sono evidenti, nella raccolta da parte dei fedeli dell'acqua che percola all'interno del luogo sacro, un antico culto delle acque e, nell'offerta ed esposizione di taralli, i resti di un rito agricolo. Molti dei luoghi circostanti l'Eremo, quali la sorgente e il ponte, sono legati nelle leggende locali, alla figura del Santo.” (Micati – Eremi d’Abruzzo - Carsa Edizioni)
L'eremo di San Giovanni all’Orfento, è una delle tante meraviglie che si trovano in Abruzzo.
“Pietro da Morrone si ritirò in questo eremo in compagnia di alcuni discepoli, sperando che pochi potessero seguirlo in un luogo così impervio, e vi rimase per quasi nove anni, dal 1284 al 1293. Ciò che oggi vediamo scavato nella parete sopra il riparo è solo la parte eremitica dell'antico convento: infatti nel sottostante riparo vi erano una chiesetta, le cellette dei pochi monaci che vi abitavano ed una foresteria per i pellegrini. Tutto ciò era noto dagli atti del processo di canonizzazione di Celestino V, ma recenti scavi archeologici, lo hanno confermato. Oltre alle mura del vecchio monastero, gli scavi hanno messo in luce alcuni interessanti reperti che risalgono all'età del bronzo e, in particolare, una canaletta in legno per la raccolta delle acque per un evidente uso cultuale. Di notevole interesse è l'impianto idrico, completamente realizzato nella roccia, che raccoglie l'acqua piovana convogliandola in piccole vasche di decantazione ed infine in una cisterna.” (Micati – Eremi d’Abruzzo - Carsa Edizioni)
Singolare l’accesso all’eremo che in prossimità dell’ingresso si interrompe e si supera strisciando per alcuni metri (diff. EE) .
L'importante sito di Valle Giumentina rappresenta una delle principali testimonianze del Paleolitico inferiore e medio in Abruzzo. Inoltre la valle è nota per i suoi insediamenti pastorali (Tolos).
Per strappare terra e pascolo alla montagna, con la pietra i pastori e i contadini della Majella hanno scritto un capitolo non trascurabile della storia dell'architettura abruzzese, dando vita a una tipologia di costruzioni spontanee frequentissime sulle balze ed i pascoli della montagna: le capanne a tholos, dette in dialetto "pajare". Innalzate con un ingegnoso sistema di costruzione a secco, senza l'uso di cementi, il principio costruttivo su cui si basano non conosce i fondamenti ingegneristici né degli archi, né della volta.
L'elevazione, infatti, avviene per sovrapposizione concentrica a rastremare di ricorsi di pietre: in sostanza, ogni giro viene semplicemente poggiato su quello inferiore, spostato leggermente verso l'interno di qualche centimetro. In questo modo, a fine costruzione, come per magia, solo un'ultima pietra poggia sulle altre a chiudere la pseudo-volta così realizzata. La struttura non implode perché ogni pietra risulta concatenata a spinta con le vicine. Geniali poi i metodi usati per creare gli ingressi alle capanne, che variano dal semplice architrave orizzontale fatto con un unico blocco di pietra allungato, a diverse forme di archi o triangoli di scarico, ottenuti con varie pietre puntellate le une contro le altre.
I Percorsi
Percorso A: Semplice Anello nella Valle Giumentina adatto anche ai bambini.
Diff. TC
Dislivello 200 m circa
Percorso B: Dalla Valle Giumentina verso il Blockhaus (l’itinerario al momento si ferma all’incrocio con l’Eremo di San Giovanni, sono in corso le richieste per le autorizzazioni al fine di poter proseguire)
Diff. BC
Dislivello: 900 m circa
Per le visite agli Eremi è necessario lasciare le bici. Attenzione l’ingresso all’eremo di San Giovanni all’Orfento è classificato EE.
Il Programma
Ore 9:00 Raduno dei partecipanti presso l’Agriturismo Pietrantica di Decontra (www.agripietrantica.com).
Ore 9:30 partenza per l’escursione
Ore 14:30 rientro e pranzo presso l’Agriturismo Pietrantica di Decontra.
Ore 16:00 Saluti del Presidente Regionale Dott. Eugenio Di Marzio
Ore 16:10 Saluti del Presidente della Commissione Regionale Escursionismo Marco Pirocchi
Ore 16:15 Presentazione del 3° raduno nazionale che si svolgerà ad Ascoli Piceno a cura di Alessandro Federici del gruppo Slowbike Sezione di Ascoli Piceno
Modalità e quote di partecipazione
Per partecipare al raduno è obbligatorio prenotarsi entro il 1 settembre 2010 confermando con il versamento della quota di partecipazione presso la sezione di appartenenza, se partecipante, o presso la segreteria organizzativa, Sezione di Chieti o di Ascoli Piceno (contattare i riferimenti per ulteriori informazioni).
Soci:
Solo escursione gratuita
Escursione e pranzo:
Adulti 10 euro
Bambini (età inferiore ai 12 anni): gratuita
Non Soci
Solo escursione 5 euro (assicurazione)
Escursione e pranzo:
Adulti 15 euro
Bambini (età inferiore a 12 anni): 5 euro (assicurazione)
Contatti:
Telefono 3939383790
e-mail [email protected]
Ulteriori informazioni
www.caiabruzzo.it
www.caichieti.it